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Biometrie e controllo digitale al servizio dell'Antiterrorismo
Tratto da http://italy.indymedia.org/news/2004/03/509197.php

LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA UN PIANO D’AZIONE CONTRO IL TERRORISMO

I piani riguardano il terrorismo ma includono anche misure che non hanno niente a che fare con la guerra al terrorismo:
- Saranno obbligatorie le impronte digitali su passaporti e carte d’identità
- Sarà creato un Registro Europeo per le detenzioni legate a qualsiasi crimine
- Sarà creato un Registro Europeo di tutti i viaggi
- Si raccoglieranno e metteranno in un database i nomi di tutti i passeggeri europei
- La Gran Bretagna richiede l’archivio obbligatorio dei dati delle comunicazioni in tutto il territorio Europeo

Questo piano sarà discusso in una riunione d’emergenza del Concilio della Giustizia e degli Affari interni, venerdì 19 Marzo, e le conclusioni saranno adottate dal Summit Europeo del 25 ­ 26 Marzo. Ci si aspetta che altre proposte saranno messe sul tavolo delle trattative da parte dei governi nazionali. La Gran Bretagna, per esempio, richiede di includere la ritenzione obbligatoria dei dati delle comunicazioni (vedi: una precedente proposta della GB respinta nel Agosto 2002). L’Inghilterra è molto preoccupata di essere esclusa dall’EU Border Management Agency, non essendo membro di Schengen a pieno titolo. David Blunkett vuole “usare” la situazione per “trovare un meccanismo” per permettere alla Gran Bretagna di esserne parte. Il Piano D’Azione contiene le seguenti proposte:

1. Una serie di misure in precedenza adottate dovranno essere applicate a livello nazionale e tra gli stati membri.

2. Ci sarà una Dichiarazione di Solidarietà presa dalla proposta della Costituzione Europea. Questo permetterà agli stati membri di aiutarsi reciprocamente. La clausola di “Solidarietà” sarà implementata dal Comitato per la Politica e la Sicurezza del Consiglio e un nuovo Art 162 sara implementato dal Comitato Permanente sulla cooperazione operativa e la sicurezza interna (vedi L’analisi di Statewatch sull’argomento: Committee's role under the Constitution). Il piano d’azione segue questa strada proponendo che il Concilio potrebbe creare un “nuovo meccanismo di coordinazione per lo scambio di informazioni”. Questo “meccanismo” includerebbe applicazione delle leggi, autorità giudiziarie e servizi di intelligence (inclusi i servizi di sicurezza interni).

3. La Commissione propone una legislazione sull’ “inseguimento in flagranza attraverso i confini” ­ questo non sembra essere limitato al solo terrorismo.

4. Una nuova proposta per introdurre controlli doganali sui movimenti di valuta sui confini esterni ­ non sembra essere limitato al terrorismo

5. La Commissione e il settore Bancario europeo stanno creando un “database elettronico di tutte le persone ed entità segnalate” ­ per bloccarne i beni. Sarà operativo nell’estate del 2004 ­ sembra essere limitato alle persone e gruppi inserite in liste di terroristi.

6. Scambio di informazioni sulle condanne per crimini legati al terrorismo.

7. Un database creato insieme al settore privato sulle “persone, gruppi, ed entità coinvolte in misure restrittive per combattere contro il terrorismo”

8. La creazione di un Registro Europeo sulle Condanne e sulle interdizioni individuali e di gruppo per aiutare a “combattere il crimine in generale e il terrorismo in particolare”

9. Nuova proposta della Commissione per avere “sistemi che permettano di identificare i proprietari di conti bancari e facilitino le investigazioni sui conti bancari e sui movimenti di fondi” ­ questo non sembra essere limitato al terrorismo.

10. Le “lista delle organizzazioni/risorse dovrebbe diventare operativa e utilizzabile in tempo reale. Le attuali tre liste dovrebbero diventare due attualmente due liste sono pubblicate e una, quella dei “sospetti”, no.

11. “Proposte per la politica europea sulle informazioni per l’applicazione della legge”: sistemi diretti dall’intelligence per trattare con “minacce all’ordine pubblico e alla sicurezza, per evitare rischi alla sicurezza e combattere il crimine organizzato e il terrorismo” ­ in nessun modo limitato al terrorismo.

12. “Approccio dell’UE all’uso dei dati dei viaggiatori per il controllo dei confini e la sicurezza dell’aviazione e altre proposte per l’applicazione della legge” ­ questo si riferisce a un sistema PNR (Passenger name record) in cui tutti i passeggeri sono perquisiti ­ questo permetterà il controllo su vasta scala dei movimenti aerei e attraverso i confini ­ non è di certo limitato al terrorismo.

13. “Sistema Globale e Interoperativo di Informazione Europea” per esempio il SIS II, il Visa Information System (VIS) e Eurodac ­ impronte digitali per chi richiede asilo. Questo é già in cantiere, ma i grandi cambiamenti saranno nell’introduzione di nuove categorie di dati (ad esempio “pericoli” all’ordine pubblico), e nell’accessibilità di tutti i database (attualmente limitati alle agenzie interessate per motivi di privacy, ad esempio addetti all’immigrazione per informazioni sull’immigrazione) da parte di tutte le agenzie di sicurezza e intelligence, che non dovranno più sottostare ai provvedimenti sulla protezione dei dati della Convenzione di Schengen. L’interoperabilità permetterà anche di raccogliere dati da altri database, in nessun modo limitati al terrorismo. Se operativa questa proposta permetterà di creare “profili” per tutti.

14. Passaporti UE e documenti di soggiorno e dei residenti dei paesi terzi : la proposta potrebbe essere modificata per rendere “obbligatoria l’impronta digitale” ­ la proposta attuale prevede un periodo iniziale in cui le attuali foto sul passaporto saranno digitalizzate prima dell’introduzione dell’impronta digitale. Il piano propone anche di estendere l’impronta digitale alle carte d’identità. In pratica chiunque nell’UE dovrà dare la propria impronta per una ragione o per un'altra. Si propone anche di creare un Registro Europeo dei documenti di viaggio, che contenga dati personali e “biometrici” di tutti i possessori di passaporto Europeo, dei permessi di soggiorno e residenti di paesi terzi - Assolutamente non limitato al terrorismo e di poca importanza per la lotta allo stesso introdurrà “profili di viaggio” a vita

15. La Task Force dei Capi della Polizia Europea “dovrebbe avere un ruolo più decisivo nelle attività operative” ; questo corpo si incontrerà tra il 22 e il 23 marzo. Questo corpo ad hoc non ha nessuno stato legale o costituzionale nell’UE ­ perciò non é possibile attribuirgli responsabilità.

16. Attualmente gli stati membri possono rifiutarsi di portare avanti un’investigazione richiesta da Eurojust, “questo dovrebbe essere abrogato, almeno quando le richieste di Eurojust riguardano il terrorismo”. Sara interessante constatare se questo cambiamento sara’ limitato ai casi di terrorismo.

17. La Commissione dovrebbe creare un network tra i Direttorati, siccome il contro - terrorismo coinvolge diversi campi (questo potrebbe essere un modello dell’Art 162 Council Body, vedi sopra il punto 2)

18. L’UE e tutti gli Stati Membri dovrebbero “controllare la loro organizzazione legislativa o di produzione per renderla “a prova di terrorismo”­ questo può portare alla “contaminazione” delle risoluzioni, diminuzione della protezione dei dati e della responsabilità ­ certamente non limitato al terrorismo.

Tony Bunyan, redattore di Statewatch, commenta: “Alla vigilia dello spaventoso attacco bomba a Madrid, l’11 Marzo, ci si doveva aspettare che la UE si sarebbe riunita e avrebbe trovato nuove misure per combattere il terrorismo. Questo si stanno proponendo di fare in numerosi campi, quali il coordinamento dell’intelligence e l’attacco alle finanze dei gruppi terroristi. Comunque, stanno anche pianificando di usare la situazione per introdurre delle altre misure che hanno poco o nulla a che fare con il terrorismo, che riguardano il crimine in generale, la sorveglianza sulla mobilità di tutti e una serie di database interconnessi riguardanti tutti i cittadini Europei. Siamo già stati testimoni di gravi assalti alle libertà civili, alla protezione dei dati, alla privacy e agli standard democratici dopo l’11 settembre, momento in cui il cosiddetto equilibrio tra sicurezza e libertà si é considerevolmente spostato dalla parte della sicurezza. Ora sembra che l’Europa stia prendendo la stessa strada. Misure legittime per il perseguimento del terrorismo avranno il supporto di tutti. Ma non si può difendere la democrazia, privando la gente dei diritti e mettendo tutti sotto sorveglianza.”

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