Appunti da Città del Messico


1.111 zapatist Sono giorni convulsi senza orario né per dormire né per mangiare né per nulla... Gli zapatisti arrivano... e uno. Congresso dell'FZLN ... e due. Congresso Nazionale Indigeno ... e tre! Uno non sa piú dove andare in giro per questa cittá mastodontica, dove girare é un problema e pure un rischio... vabbé!!!
Le cose da dire sarebbero troppe e non si riescono neanche a dire tutte. La zapatista piú piccola é una bimba, non so se é alta 80 cm, una bambola in miniatura, in fila con tutti gli altri e le altre piccoli e piccole, quasi tutti, tanto da dare l'impressione dell'impossibile, di come abbiano fatto a richiamare l'attenzione del mondo ed essere qua, stare qua nella capitale con il loro passamontagna, la loro sfilza di autobus, da cui scendono ordinatissimi senza sgarrare, ponendosi in fila allineati e in silezio.
Organizzazione, decisione, che escono dal tono deciso e brillante di Claribel, combattivo e provocatorio, che urla nello Zocalo della Cittá del Messico, davanti a decine di migliaia di persone, la sfida zapatista al governo: deciditi una buona volta o ci fai la guerra o ci togli l'esercito dalla nostra terra!
La societá civile arranca dietro agli zapatisti con una ragnatela di buone volontá ed intenzioni risolvendo all'ultimo minuto problemi di mangiare, di dormire, e tutto quello che consegue, per migliaia di persone... il conto completo non é stato ancora fatto.
Oggi é stato il giorno della piramide. A Cuicuilco si é ritrovato il mondo indigeno con i suoi suoni, i suoi ritmi e i suoi racconti, in cui il presente ed il passato si confondono e si mescolano. Hanno rivendicato la proprietá della piramide, di tutti i siti del passato, proprio lí sulla piramide... In cima ardeva un fuoco sacro, sotto c'erano popolazioni indigene di tutte le etnie ed i 1.111 zapatisti. Da metá della piramide gli altoparlanti hanno diffuso i suoni delle lingue maya, con discorsi poi ripetuti in spagnolo (a volte smozzicato) ma pieni di poesia e di autoritá, sulla rivendicazione del passato e la pretesa oggi di un futuro migliore, contornati dai lunghi ululati di conchiglie, riuscendo finalmente a ridare risalto alla piramide, a soffocare per lunghe ore il rumore dei veicoli che a tutta velocitá percorrono l'arteria laterale.
Ieri é stato il giorno dell'FZLN, la sua consacrazione a movimento di massa in cui ci stanno tutti quelli che vogliono fare qualcosa, e non trovo altre definizioni che questa "La societá civile ha dimostrato d'esserci, adesso tocca al Fronte non deluderci"... questa é l'attesa e mentre l'aspettativa é molta e non si sa se ci sará la forza, il coraggio, la decisione, la chiarezza perché diventi produttivo. E gli zapatisti armati rinnovano la loro sfida al governo messicano, chiarendo che non saranno altro che osservatori nel Congresso di fondazione del Fronte, e che dovrá camminare con le proprie gambe, loro non sono e non potranno essere zapatisti civili finché ci sará guerra. Quindi: auguri e cammina!
L'altro ieri é stato il giorno della marcia, dell'attesa, delle mani che si sbracciavano per salutare, per toccare altre mani, per incontrare... Il giorno degli slogan, dei capitalini e di Claribel, dai microfoni dello Zocalo, del mare di folla che non lasciava passare, che ondeggiava e sommergeva i contingenti zapatisti... Il giorni in cui 1.111 indios chiapanechi hanno avuto tutti insieme la possibilitá di arrivare alla capitale, e nello Zocalo alzavano gli occhi stupiti ammirando la pazzesca luminaria per il Mese della Patria, fatta da migliaia di piccole luci, loro che vengono da villaggi dove la luce elettrica non esiste...
Domani, a saber!!! mi accontento di andare a dormire... almeno cosí spero... ho raccontato solo impressioni, sono tante e non tutte si riescono a raccontare! peró é cosí, siamo in un paese surreale dove guerriglieri disarmati in passamontagna, riescono ad arrivare fino alla capitale...
fosse poco!!!

marcia dei 1.111 zapatisti Ci si abbronza a furia di marce e di attese zapatiste in piedi o da seduti, nelle piazze, nelle strade, nei parchi ... visto che in media arrivano con due o tre ore di ritardo sul previsto... solo per scendere dai pulman ci impiegano 1 ora contata e lo stesso per risalire, sempre e quando la folla e i fotografi lo permettano, altrimenti il tempo é decisamente superiore e questo é perché sono 1.111 o forse di piú visto che li accompagna la commissione politica dell'EZLN...
Gli zapatisti qui sono amati: al complesso del Mulino, dove vanno a dormire, li aspettano sempre quelli del quartiere e quando arrivano risuonano gli slogan... e dato che la gente non ce la fa piú, il turno ora é quello dei bambini, che li scandiscono ad ogni pulman senza preoccuparsi di perdere la voce. E se sbagliano uno slogan, il risultato é una risata collettiva. Il quartiere dove abitano é proprio povero, ma non c'é problema, tutte le sere arrivano donne del posto con qualcosa di buono per loro...

Oggi, 15 di settembre, é stata una giornata memorabile... gli zapatisti sono arrivati incolonnati come tutte le altre volte, con un cerchio umano di protezione, peró quando sono giunti sulla spianata davanti al Rettorato della UNAM, le colonne prima si sono divise, poi si sono tranquillamente disperse... sul prato, dappertutto, in mezzo alla gente...
Subito c'é stato un attimo di panico, poi la gente si é avvicinata, si é mischiata, ha iniziato a parlare, a domandare, ad ascoltare, ad abbracciare, a baciare, a ringraziare gli zapatisti... si sono formati tanti crocchi, sul prato, sotto gli alberi, al sole... e gli zapatisti col passamontagna qui nella capitale sono diventati non piú dei pupazzi (come li poteva vedere qualcuno, scambiando organizzazione e sicurezza, con massa di manovra), ma dei personaggi veri che ridono, che parlano di loro, che chiedono e ascoltano, che mangiano e bevono e starnuticono e tossono sotto il passamontagna, che addiritttura giocano a pallone... sí perché é nata una partita fra 12 zapatisti incappucciati e altri 12 ragazzi, col campo delimitato da una marea di gente, disposta esattamente a rettangolo, mentre gli altri gruppi continuavano a parlare, a cantare, a gridare slogan...
Bene, non so se riesco a comunicare la sensazione che c'era qua, ma eravamo dentro la capitale, al centro della cittá universitaria ed eravamo lì mischiati agli incappucciati, come se fossimo al riparo della selva...
bene, una delle tante facce incredibili del Messico surreale.

E ora vi passo gli slogan che Claribel ha urlato due volte, per permettere alla gente di ripeterli, nello Zocalo, davanti a decine di migliaia di persone. Alcuni sono scontati, altri no per niente!!!!

Viva l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale!
Viva Messico!
Congreso de la Unione, cumple a la Nacion!
Congresso dell'Unione, adempi con la Nazione!
Estos que ocupan el curul, son pura leña de pirul!
Questi che occupano i seggi (o gli scranni), sono pura legna da .... (di un albero grande di qui che non fa fuoco, ma solo fumo! in Europa non c'é! c'é qualche albero in Europa che fa solo fumo??)

Los zapatistas seguimos llegando, porque Zedillo nuestras demandas sigue negando!
Noi zapatisti continuiamo ad arrivare, perché Zedillo le nostre domande continua a negare!
Al gobierno mexicano le venimos a decir, que a pesar de su cerco, ya volvimos a salir!
Al governo messicano veniamo a dire, che nonostante il suo assedio, siamo tornati ad uscire!
Congresista de la Union, ya se te olvidó, que el ejercito a su cuartel, ya nunca regresó!
Congressista dell'Unione, ti sei giá dimenticato, che l'esercito in caserma, non é mai ritornato!
No somos cinco, ni somos cien, piche gobierno somos un chingo, contanos bien!
Non siamo cinque, né siamo cento, tonto governo, siamo tantissimi, contaci ben!
No que no, si que si, el zapatismo ya está aqui!
No che no, sí che sí, lo zapatismo sta giá qui!
Zedillo malvado, tu pueblo ya no está a tu lado!
Zedillo malvagio, il tuo popolo non sta piú al tuo fianco!
Zedillo sin destino, que matas a campesinos!
Zedillo senza destino, che ammazzi il contadino!
Zedillo orejon, por tu culpa, está il planton!
Zedillo sordone, per colpa tua, questa manifestazione!
Zedillo vendepatria, no traiciones a la patria!
Zedillo vendipatria, non tradire la patria!
Zedillo hacias tus trampas, pero con nosotros ya trancas!
Zedillo queremos solucion, y deja ya de actuar represion!
Zedillo vogliamo soluzione, smettila con la repressione!
Zedillo cabron, cumplele a la Nacion!
Zedillo capezon, tienes en la pobreza la nacion!
Zedillo, no debes fingir, los acuerdos de San Andres debes cumplir!
Zedillo, non devi fingere, gli accordi di San Andres devi adempiere!
Policia, de pantalon y cachucha, ya metete a la lucha!
Polizia, in pantaloni e berretto, mettiti giá nella lotta!
La droga y la prostitucion, es lo que el soldato llevó a nuestra region!
La droga e la prostituzione, é ció che il soldato ha portato nella nostra regione!
Fuera el ejercito de los pueblos indios del pais!
Fuori l'esercito dai villaggi indios del paese!
Soldado y policia, no defiendes a la burguesia!
Soldato e poliziotto, non difendere la borghesia!
Soldado escucha, la razon está en la lucha!
Soldato ascolta, la ragione sta nella lotta!

Domani é un altro giorno ...si vedrá!!!!


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