A Rogel del Rosal, ingiustamente incarcerato a San Luis Potosi'.
L'attentato di Paz Y Justicia contro i vescovi Samuel Ruiz, Raul Vera e la loro comitiva, ha provocato lo straripamento dello schema di contenimento del conflitto chiapaneco messo in pratica dal governo federale.

Dal fallimento dell'offensiva militare contro l'EZLN del febbraio del 1995, la politica governativa verso la ribellione chiapaneca ha avuto tre elementi sostanziali. Primo, cercare di circoscrivere il conflitto nella sua dimensione regionale e farlo apparire come un problema risolto.

Secondo, viste le difficolta' politiche di sviluppare una guerra regolare contro gli zapatisti, dare impulso, in alleanza con i gruppi del potere locale, alla formazione di organizzazioni paramilitari in punti chiave nelle regioni di espansione insorgente. Terzo, colpire e sfibrare la Commissione Nazionale di Intermediazione (Conai) e puntare il suo intervento sul processo di pace creando condizioni politiche favorevoli alla soluzione delle cause che hanno dato origine al conflitto.

L'attacco armato contro la comitiva della diocesi di San Cristobal nel nord del Chiapas ha messo in evidenza l'inconsistenza della politica governativa verso il conflitto. Ha mostrato che questo e' ben lungi dall'essere un problema locale e in via di soluzione. I gruppi paramilitari auspicati o tollerati dal governo sono sfuggiti al suo controllo e agiscono, sempre piu', per conto proprio. La Conai risorge da questo incidente con un capitale politico-morale che nessun'altra istanza di mediazione o di coadiuvanza possiede.

Rotta la diga di contenzione contro lo zapatismo ( che non e' mai stata efficace) si e' scatenato un doppio processo. Da un lato, il governo ha messo in moto un'operazione per spargere una fitta cortina di fumo per non pagare il prezzo di appoggio e dell'appoggiarsi su Paz y Justicia. Le dichiarazioni ufficiali hanno cercato di occultare il vincolo del gruppo paramilitare con il PRI e con l'Esercito. Dall'altro, sono affiorate le contraddizioni che esistono all'interno dellla pubblica amministrazione su come affrontare il conflitto. In questo contesto si deve leggere l'intervista a Pedro Joaquin Coldwell su La Jornada pubblicato il 7 e 8 di novembre del presente anno.

Cio' che salta subito all'occhio nelle dichiarazioni dell'ex governatore dello stato di Quintana-Roo e' l'enorme debolezza politica che dimostra. Piu' che un rappresentante governativo per dialogare con l'EZLN si comporta come l'incaricato del negoziato con le diverse fazioni dentro il governo che decidono sul conflitto chiapaneco. Quando afferma "il governo deve dare segnali di voler negoziare" e quando fa notare "il governo ha firmato gli accordi di San Andres e deve compierli senza alcun tipo di mercanteggiamento,come pre- requisito indispensabile alla pace. Quanto firmato, e' firmato. Bisogna mantenerlo se vogliamo ristabilire il dialogo" ed evadendo di segnalare che e' lui il responsabile di questi negoziati, evidenzia la sua debolezza nel far valere questo punto di vista.

Se non lui, chi decide la postura governativa verso l'EZLN? Perche' gli zapatisti dovrebbero sedersi a negoziare con qualcuno che non ha la forza necessaria per far mantenere quanto richiesto e previamente accordato? Non ha importanza che le sue intenzioni siano buone. A che servono se non le puo' far diventare reali?

Il commissionato governativo dovrebbe sapere, inoltre, che e' inesatto quanto segnala nel senso che "se ci fosse un negoziato stabile, gruppi come la banda armata che ha realizzato l'aggressione non avrebbero lo spazio per muoversi".

Una delle ragioni per cui il dialogo tra l'ìEZLN e il governo federale si e' sospeso, e' stato proprio perche', durante i negoziati di San Andres, Paz y Justicia operava nel nord del Chiapas con la piu' assoluta impunita'.Se sue azioni non sono il risultato dell'assenza di dialoghi tra le parti, anche se questo puo' averlo aggravato.

La storia e' risaputa. Questo gruppo ha iniziato ad agire nel marzo del 1995, quattro mesi dopo prepetro' un'ondata di assassinii nella regione e in settembre espulse migliaia di simpatizzanti del PRD dalle loro comunita'.

I patti precisi firmati alla fine di marzo del 1996, per cercare la riconciliazione nella regione, durarono poco tempo. Il 16 marzo, a Limar, organizzo' il sequestro del vescovo Vera e, in giugno, riusci' a controllare violentemente i cammini di Tila. La ripresa dei negoziati passa dall'applicazione della legge senza riguardi per i paramilitari e non al contrario.

Perche' il dialogo di San Andres si ristabilisca, il governo deve risolvere le cause che lo bloccano, Le dichiarazioni di Joaquin Coldwell potrebbero essere interpretate come un cambiamento nella postura ufficiale se, e soltanto se, si mettono in pratica. In caso contrario resteranno come parte di una lunga serie di promesse governative incompiute, ossia, come una dimostrazione di pace retorica e come parte della cortina di fumo sparsa per "coprire" l'attentato.

tradotto de Consolato Ribelle del Messico- Brescia.

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