Oggi tutto è stato diverso. Il convoglio dell'Esercito non era arrivato mai
a La Realidad prima delle 10 della mattina. Invece, oggi è apparso alle 8.
Cioè, ha lasciato l'accampamento di Guadalupe Tepeyac appena c'è stata luce.
Scendendo nella valle de La Realidad, la pattuglia militare si è divisa.
Alcuni effettivi sono entrati, sotto gli occhi degli abitanti del luogo, in
direzione del villaggio di Guadalupe Los Altos. Fortemente armati, i
militari hanno stabilito un cordone da questa parte.
Pure molto presto un commando se n'è andato, a piedi, dall'accampamento
della Segreteria della Difesa Nazionale installato a bordi del torrente
Euseba, fino all'altro estremo di La Realidad. Vari contadini hanno visto i
soldati, sporchi di fango, avanzare tra l'erbaccia ed i campi coltivati,
lontano dalla strada, in direzione de La Realidad.
Secondo due versioni diverse di testimoni oculari che sono arrivati questo
pomeriggio a San Cristóbal de las Casas, un contadino tojolabal è stato
interpellato da sei soldati a metà del monte. Lo hanno inseguito ed egli è
fuggito, pensando che "quello che volevano era acchiapparlo".
Intanto, ai due estremi del villaggio si sono parcheggiati i veicoli muniti
di artiglieria, controllando gli accessi della strada. Tanto i contadini
della località come membri dell'accampamento di pace presente lì, ed un
gruppo di giornalisti brasiliani indipendenti, hanno visto passare
attraverso il villaggio sei veicoli Hummer, per trasporto di truppe, però
vuoti. Ed erano usciti pieni da Guadalupe Tepeyac.
La manovra del convoglio è durata un paio d'ore, fino a che i veicoli si
sono ritirati in direzione del torrente Euseba. Secondo le versioni oculari
disponibili fino ad ora, si ignora se i commando avanzavano su per il monte
o stazionassero lì oppure se si erano ritirati. Questo fino alle due del
pomeriggio.
In tutto questo tempo, e nonostante la minaccia della manovra, gli
ejidatarios di La Realidad si sono fermati nel villaggio, disposti a
impedire che i soldati entrassero. Le donne si sono collocate a cordone per
affrontare faccia a faccia le truppe federali, come già hanno fatto in altre
memorabili occasioni.
Secondo le versioni, degne di credito e raccolte da questo inviato, la
pattuglia militare non è entrata nell'Aguascalientes che, oggi deserto, si
trova alla uscita di La Realidad. A parte alcune finte, fino alle 2 del
pomeriggio di oggi non c'è stata invasione.
Durante la manovra ci sono stati sorvolamenti di La Realidad, prima un
aeroplano senza matricola nelle prime ore della mattina e più tardi un aereo
di riconoscimento. Il primo velivolo è rimasto parcheggiato sulla pista
aerea di Guadalupe Tepeyac.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
L'Esercito Messicano ha accerchiato questa mattina il villaggio di la
Realidad, nella selva Lacandona, in una manovra avvolgente mai prima
realizzata. In questa occasione, il pattugliamento quotidiano di 25 veicoli
e quasi 200 soldati non si è comportato normalmente da pattuglia. Decine di
soldati hanno percorso i sentieri intorno e sono entrati nei campi coltivati
vicini.