La Jornada 23 dicembre 1997
Hermann Bellinghausen, inviato, San Cristóbal de las Casas, Chis., 22 dicembre ¤

L'atto più violento della guerra senza nome di Chenalhó: un massacro nella comunità di Acteal. Manuel Pérez Pérez, sopravvissuto, sul punto di piangere, dice che la Croce Rossa ha contato per lo meno 16 morti.
Altri testimoni hanno detto che potrebbero essere di più. "Lo abbiamo saputo ieri che ci avrebbero attaccato però non ci abbiamo creduto", dice Manuel. "Sono morte donne e bambini di tutte le età". Suo figlio Pedro, di nove anni, è stato ferito alla gamba. "Sta lì, tutto rotto", dice e guarda verso l'ospedale dell'IMSS.
"C'è gente che si è salvata in tutti modi".
Fino ad ora non si conosce il numero esatto di feriti e morti, però io ho visto 11 feriti molto gravi nell'ospedale civile di San Cristóbal, ed altri quattro nella clinica dell'IMSS. Sembra, alla chiusura di questa edizione, che ce ne siano altri dieci.
Nella sala di pronto soccorso dell'ospedale civile, questa notte si ascoltano i lamenti delle donne ferite. Altre sono incoscienti. Quattro bambini molto piccoli hanno un braccio rotto, il collo perforato o il cranio aperto da proiettili di alto calibro.
Il personale medico appena ce la fa e lotta con passione per curare i feriti. Una donna che giace in una barella ha già suturate cinque grandi ferite in diverse parti del corpo.
Mariano non parla; nella barella, con gli occhi dilatati, solo aspetta che finiscano di suturarlo. C'è pure una bambina e con la pancia molto gonfia, però finora non è morto nessuno dei feriti che sono arrivati a San Cristóbal.
Manuel dice che alle 11 hanno iniziato a sparare dal monte. "Venivano su di noi. Sono i priisti, li conosciamo già ", aggiunge Manuel, che è rappresentante della organizzazione Las Abejas di Chenalhó.
Non si può non vedere l'angoscia degli altri sopravvissuti. "Andate dagli altri. Serve un camion grande per portarli via, sono molti, per lo meno 50",
Manuel racconta che ancora dopo che era arrivata la Pubblica Sicurezza i priisti continuavano a sparare. Si sa che più tardi gli aggressori hanno pure attaccato un'ambulanza e le hanno impedito di raggiungere la comunità di Acteal.
"Sono morti donne, uomini, ci sono bambini che hanno perso il papà, la mamma", dice Manuel.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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