"W.T.O. KILL THE PEOPLE, PEOPLE KILL THE W.T.O."



Al termine della manifestazione contro il WTO (World Trade Organizzation) svoltasi ieri (sab. 17 maggio '98) a Ginevra, si sono verificati violenti scontri tra manifestanti e polizia.
Le prime avvisaglie della tensione crescente si sono avute di fronte al potente blocco di polizia organizzato per fermare il corteo perche' non giungesse sotto la sede dell'incontro.
Le circa 10.000 persone partecipanti alla manifestazione hanno cominciato a lanciare insulti e oggetti vari contro i leader partecipanti alla conferenza e contro il blocco di polizia organizzato per difenderla.
Dopo diverse ore di presidio al blocco, durente le quali sono stati letti comunicati, lanciati slogan e macerie varie all'insegna della polizia ecc., i partecipanti alla maifestazione si sono spostati in un vicino parco per rifocillarsi e dare il via allo Street Rave Parade che doveva proseguire nelle ore successive. Durante questo spostamento, cosi' come nelle prima parte del corteo partito da Place Nouve, alcune auto (delle scurity private e del corpo diplomatico) sono state distrutte. Dopo questa sosta e' partito lo street rave che ben presto ha mostrato come la rabbia e l'insoddisfazione dei manifestanti non fosse affatto sopita. Lungo il percorso del rave, che ha attraversato il cuore della citta' vetrina e forziere del mondo, altre auto sono state distrutte e date alle fiamme; numerose vetrine di banche, assicurazioni, compagnie aeree e agenzie di multinazionali (tutte queste veramente numerose a Ginevra) sono state infrante. Lo scenario andava facendosi via via sempre piu' surreale:
questa citta' gioiello, dove neppure un filo d'erba di una sola aiuola e' lasciato fuori posto, si presentava come un set da "day after". Colonne di fumo nero e denso si levavano dalle carcasse delle auto, frammenti di vetrine e materiali vari coprivano le strade, le sirene squarciavano l'aria da tutte le direzioni. La polizia, che da prima si accontentava di "controllare" da lontano lo street rave, ha iniziato ad incalzarlo sempre piu' strettamente e da tutti i lati. Sono iniziate le cariche della polizia che tentavano di disperdere i manifestanti.
Il corteo e' pero' riuscito a proseguire sino a Place de Plenpalis dove era stato approntato il campeggio e dove avrebbe dovuto svolgersi il proseguio della festa. Ma festa non vi e' stata. Questa piazza e' stata conquistata, persa e riconquistata dai manifestanti per una cosa come dieci, quindici volte. Alle violente cariche di polizia, supportate da lancio di lacrimogeni ad altezza d'uomo e getti di idrante, rispondevano sistematicamente le contro-cariche dei manifestanti che con un crogiolo di sassi, spranghe e bastoni prendevano d'assalto le formazioni di polizia che, evidentemente impacciate nel retrocedere (per la difficolta' di coprirsi le spalle), erano "facile" bersaglio della reazione dei presenti. C'e' da notare che, nonostane il clima di altissima tensione e l'oggettiva pericolosita' fisica della situazione, il numero di persone direttamente coinvolte e impegnate negli scontri non accennava a diminuire; sono state migliaia le persone che, fino al cuore della notte, hanno risposto alle cariche della gendarmerie contrattaccando i plotoni e rioccupando la piazza contesa. Questo la dice lunga sulla composizione della manifestazione che non era affatto costituita da una maggioranza pacifica e non-violenta e da una sparuta minoranza di facinorosi, come le ricostruzioni giornalistiche sono solite raccontarci; praticamente tutte le coponeti della manifestazione (in particolare ovviamente coloro che avevano ancora fiato ed energie da spendere) hanno sostenuto gli scontri e difeso la piazza fino alla fine. Solo all'alba la polizia sembrava essere riuscita a disperdere il grosso dei dimostranti e a riconquistare il controllo della piazza. In cio' sono riusciti a causa della inevitabile stanchezza dei dimostranti che sono stati costretti al movimento (fughe e controffensive) continuo per tutta la durata degli scontri (dalle sette del pomeriggio sino a mattina), mentre i poliziotti venivano regolarmente avvicendati e disponevano di continui rinforzi.
Il numero dei feriti e dei fermati al momento in cui scrivo e' imprecisato ma si prospetta piuttosto alto a giudicare dalle numerose ambulanze che sono dovute intervenire tra una carica e l'altra e dai cellulari che lasciavano la piazza.
Azioni di protesta e di dissobbedienza civile sono state annunciate dagli organizzatori per i prossimi giorni di durata del vertice WTO. Ci auguriamo che i padroni delle multinazionalie e del mondo riuniti in questi giorni a Ginevra abbaiano afferrato il messaggio, perfettamente sintetizzato da uno striscione presente al corteo: "W.T.O. KILL THE PEOPLE, PEOPLE KILL THE W.T.O."

In diretta da Ginevra, NOMADS.

P.S.: Il silenzio "strategico" dei mass-media che si prospetta su questi fatti ci mostra l'importanza fondamentale di internet come mezzo di informazione diretta.

Controvertice a Ginevra