Questo è il tavolo misto contro il patriarcato, formato da 50 persone,
uomini e donne di 11 paesi, o forse nessun uomo e nessuna donna di nessun
paese. Abbiamo parlato a lungo. Ci siamo trovati concordi/e nel desiderio di
cambiare il mondo e godere della vita, di vincere il patriarcato che sta
dento e fuori di noi, di superare le divisioni che ci sono imposte con la
forza e attraverso l' ambiente circostante.
Noi ci siamo trovati divisi nelle parole, parole che unisco e che dividono,
parole che hanno qualcosa di giusto e qualcosa di sbagliato, di chiaro e di
scuro, perché sono le parole di un mondo che non è il nostro e che tuttavia
è il nostro . Siamo coscienti di ciò e per questo inventeremo nuove parole e
un altro mondo, ma non per questo ora rinunceremo alla parola.
Nasciamo, moriamo, ragione e poesia, maschio e femmina, godiamo e soffriamo,
uomo e donna, esseri umani, orizzontale e verticale, cielo e terra, giorno e
notte, corpo e mente, naturalezza e cultura, singolare e plurale, interiore
e esteriore... è la vita, d’ esistenza dove viaggiamo, dove stiamo, tu, io,
noi, l' universo,. e' cosi. Non è bene, non è male. E' e parla. Vogliamo
ascoltarlo. Parole che si ascoltano, ma non si compiono, parole che vivono
e che vogliamo sentire. Ma in questo mondo di parole c'è un ordine imposto
dal potere e dal dominio del patriarcato. Noi ci sentiamo colpiti. Feriti.
Impauriti.
Quest' ordine patriarcale depredatore non ha fatto prigionieri,
non ci ha diviso, ma mi divise, rompendo tutte le relazione armoniche, a
vantaggio del possesso, dell' individualismo, dell' Unica Verità, della
Ragione Dicotomica, dell' Identico. E così' costruisco questo sistema
inumano di espropriazione, miseria, guerra e malvagità.
Solo noi lasciamo i margini della notte per sognare. Vogliamo trasformare l' utopia in realtà. Questo è per noi politica. Emozione. Intuizione. Ragione. Desiderio. Immaginazione. Affetto. Questo per noi è pratica. Questo per noi è teoria. Non ci sono luoghi distinti. Questa è l' esistenza. Dobbiamo cambiare noi per cambiare il mondo. Dobbiamo cambiare il mondo per cambiare noi. Dobbiamo incontrare il perduto, creare il nuovo, altra cultura, altre, altri, fino a trovare una realtà che si costruisce sopra la molteplicità delle relazioni. attraversata da un amore tanto grande che includa l' odio, e una allegria lottatrice dove il "comandare obbedendo" ci conduca fino alla vittoria.