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Strategie del controllo e dinamiche di sottrazione |
Doktor Zero
La società, i governi delle multinazionali hanno un disperato bisogno di
tenerci sotto controllo ogni attimo della nostra vita, ogni nostro atto
quotidiano non passa inosservato.
Vai al lavoro e timbri il cartellino che notifica la tua presenza dopo
che, per essere assunto, hai dovuto raccontare tutta la tua vita in uno
schifoso modulo, cammini per le vie di una città e ti ritrovi
continuamente filmato da telecamere predisposte a protezione di negozi e
banche, sei in auto e vieni fermato dai servi dello stato che devono
verificare la tua identità, chip con un numero seriale per essere
identificati durante la navigazione in rete, tessere sanitarie, tessere
per entrare nei locali, per avere sconti, targhe nelle auto, nei
ciclomotori.
E se per caso la società ti fa schifo e la combatti??
Ti aspettano in aggiunta intercettazioni telefoniche ed ambientali,
pedinamenti, interrogatori personali ed a conoscenti, arresti
preventivi. Volendo grazie al satellite, le nostre conversazioni, i
nostri fax, i nostri e-mail, possono restare impigliati nella rete di
controllo di governi e dei vari servizi più o meno segreti.
Come può un individuo-collettivo-organizzazione-movimento sfuggire a
questo infame reticolato che incombe perennemente ed implacabilmente
sulle nostre esistenze o almeno rendergli problematica la vita?
Non si può semplicemente ignorare che esista in quanto una libertà
controllata non è una vera libertà, totale e completa come la vogliamo
sperimentare e vivere ogni giorno. Non è neppure proponibile una perenne
paranoia ed ansia che limiterebbero ugualmente l'azione quotidiana.
L'unico 'magazzino di informazioni' che non possono leggere e rubarci è
la nostra mente, sono le nostre idee.
Sicuramente una strategia di comunicazione, controinformazione, azione,
è quella che consiste nella creazione di zone temporaneamente autonome
volte allo sconvolgimento della tranquillità borghese, di chi preferisce
restare alla finestra passivamente. A nostro parere sarà un'efficace
tecnica per esprimere la nostra individualità e nel contempo per
informare quanti abbiano al loro interno ancora un briciolo di umanità
nonostante la merda circostante. Chiunque puo' comunicare a/con chiunque
in una zona temporaneamente autonoma. Una volta creata la situazione che
volevamo il tutto ritornerà nel non-luogo da dove era venuto per
ricomparire magari poco dopo in un'altra zona con un'altra metodologia
d'azione.
Ovviamente anche iniziative pubbliche di controinformazione,
volantinaggi, possono sconvolgere parecchia gente, ma deve essere chiaro
che il controllo di digos e serpenti simili sarà continuo. Basterà un
ennesimo giro di vite delle istituzioni per combattere qualche gruppo
fantasma e tutto sarà molto piu' arduo e prevedibile.
Un altro (non)luogo di espressione è rappresentato dal mondo virtuale,
dalla tanto sbandierata rete delle reti.
Pr la prima volta nella storia dell'umanità, qualsiasi
individuo-collettivo-organizzazione-movimento può essere soggetto attivo
nella gestione delle informazioni, sia perché può scegliere cosa
consultare sia perché può lui stesso fare (contro)informazione. C'è la
possibilità di essere protagonisti e non assistere passivamente a quello
che ci viene sbrodolato dai media del sistema.
Ma non illudiamoci di essere soli. Al contrario dell'universo tangibile,
in cui 'strani' personaggi possono essere individuati, gli eventuali
osservatori o delatori sono di più difficile identificazione. Le
tecniche per criptare i messaggi o per rendere anonima la navigazione,
qualsiasi cosa che possa essere utilizzata per mettere ogni tipo di
controllo davanti ad un muro deve essere diffuso tra il popolo della
rete, anche tramite incontri come quello del 20 marzo. Tempo fa in rete
è passato un messaggio secondo cui la questura di Verona avrebbe
comunicato che qualsiasi sito sovversivo poteva essere postato
all'e-mail degli sbirri. La lotta si sta facendo quindi pesante anche in
rete.
E' nata in noi la convinzione che siano altrettanto necessarie tecniche
di attacco, ad esempio contro il copyright. La pirateria è intimamente
connessa alla navigazione da sempre. Forse è una delle poche tradizioni
che vale la pena di tramandare di generazione in generazione. Uno dei
nostri sogni più ricorrenti è quello di una rete popolata da hackers,
che tolgono sonni tranquilli a sbirri ed a chiunque usi la tecnologia
per controllare, opprimere e reprimere le rivendicazioni di libertà del
popolo.
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