Hip Hop e nazionalismo nero


un estratto dal giornale della CARF, Ghetto Questions, su Hip Hop e nazionalismo nero, sulla Million Man March razza, classe e lotta nera e un intervista a Barbara Ransby, femminista afroamericana.


Molti dei più celebri testi rap sono anche alcuni dei più potenti messaggi politici in America da Don't believe the Hype dei Public Enemy a Fuck The Police degli N.W.A. a Sound of Police di KRS1.
I Public Enemy sono stati il primo gruppo a sostenere la Nation of Islam, ma dell'attrazione dell'Hip Hop per il nazionalismo nero è piena la storia.
Difatti star dell'Hip Hop come Ice Cube e Ice T sono venuti fuori come sostenitori della Nation of Islam, dopo la rivolta di Los Angeles del 1992. Per questi cosidetti attivisti rap letture "comizi", tour e progetti per la comunità sono complementari alla loro musica.
Ad esempio un pezzo come "Meaning of the 5%" dei Brand Nubians, nel quale Farrakhan parla sopra un base Hip Hop, evidenzia tutta la potenzialità che viene data alla Nation of Islam di estendere il messaggio ad un pubblico molto distante dalla loro abituale membership.
Ma qualunque valore dell'Hip Hop come tipo di espressione politica, è soggetto a forme di conservatorismo, discutibilmente rafforzate da logiche di mercato e dal bisogno di seguire la corrente.
Gli artisti hip Hop hanno appoggiato il messaggio che da la Nation of Islam riguardo ai due sessi e cioè che dietro ogni grande uomo nero c'è una forte donna nera. I costanti attacchi dei gruppi Hip Hop contro la donna si unisce e ripete gli stereotipi massificati sulla famiglia nera.
Così come con il sessismo, molti rappers sottostanno all'antisemitismo influenzati dalla produzione editoriale della Nation of Islam.
Una delle più famose caratteristiche dell'Hip Hop è di abbracciare posizioni totalmente distanti e contaddittorie.
La maggior parte degli artisti evita completamente la politica. Molti altri abbracciano la Nation of Islam ed altri motivi del potere nero. Mentre il cantante Eazy E, morto recentemente, dichiarò di sostenere il Partito Repubblicano.
Comunque, a parte le contraddizioni, il potenziale politico dell'Hip Hop può essere meglio illustrato da pezzi dei Public Enemy come Burn Hollywood Burn, nel quale Chuck D denuncia il razzismo dell'industria cinematografica USA, ed in quello che è poi stato un presagio di quel che successe nel 1992, immagina dei rivoltosi incendiare Hollywood.




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