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tratto da Class War n.67

Ritorno al pianeta?


Class War guarda alla protesta animalista & ecologista

... sono utili alla lotta di classe ?


Il movimento animalista ed ecologista è balzato sempre più in evidenza nei notiziari nell'ultimo decennio. C'è stato un picco nella copertura mediatica della protesta contro il trasporto di animali e contro la costruzione di autostrade (soprattutto dell'autostrada M11 n.d.t.).
I negozi dai piccoli che vendono cibo salutista e vegetariano fino a Tescos, stanno tutti facendo affari d'oro con prodotti vegetariani e non testati sugli animali - prodotti per tutti noi per non perdere questa ghiotta occasione.
Il negozio di bici del tuo quartiere espone delle belle maschere per il viso ultima tendenza per aiutarti ad inalare meno veleni e meno inquinamento mentre pedali per andare a lavorare.

Un sacco di persone comprano questi prodotti credendo di fare la cosa giusta, ma è tutto cosi come appare?
Il punto è che il mondo è stato bello che fottuto; e non perché noi siamo degli idioti che non sanno badare al loro pianeta. il teschio di class warInfatti è completamente l'opposto, quello a cui ci troviamo di fronte e con cui dobbiamo fare i conti è il prodotto della barbarie del capitalismo, un sistema economico che mastica e sputa via ogni cosa che possa creare dei profitti. Con il loro potere e la brama del denaro, il capitalismo ha inquinato le nostre terre ed i nostri corsi d'acqua; uccide i nostri bambini con la leucemia dai reattori nucleari; tiene gli animali in condizioni orribili prima di macellarli; mentre lascia milioni di persone affamate, attenta alle nostre vite nutrendoci a forza con cibo~spazzatura. Non è una meraviglia che tanta gente diventi vegetariana, si leghi ai bulldozer per farsì che non facciano un deserto delle nostre foreste o che provi a sfasciare quelle merde di camion che trasportano vitelli, ma questi cambiamenti in se stessi non significano niente.

La rabbia può essere svuotata e se saremo fortunati, noi otterremo un pezzettino, un qualcosina per l'interesse di tutti.
Gli stessi media controllano l'interesse, lo abbiamo visto alla TV e nei giornali recentemente. Il singolo problema può essere facilmente manipolato ed ignorato; con gli stessi guru middle-class autoelettisi leader di questo movimento, che declamano la loro moralità, e la loro miseria politica, che come pii preti arroganti, ci dicono dov'è stato il NOSTRO fallimento !
I leader della classe media sono prodotti di questi mezzi d'informazione ed eventualmente i padroni possono negoziare con loro e possono vedere di creare una linea, a prezzo maggiore, di prodotti "verdi" o "amici degli animali" da propinarci, usando i profitti per i loro loschi traffici.

Bene dove ci conduce ciò all'inattività ed all'accettazione del capitalismo (distinguendo tra buoni e cattivi n.d.t.) solo perché porre singoli problemi è roba di poco conto? No... quello che stiamo dicendo è che la gran parte degli orrori del mondo e la maggioranza dei problemi che ci troviamo davanti sono creati e certamente sfruttati dal capitalismo e dalla classe dominante, per un mondo sano la classe lavoratrice necessita di liberare se stessa e recidere il cancro del capitalismo, non solamente aiutarlo a pulire una o due delle sue macchie.


Negli ultimi sei mesi abbiamo visto spesso alla TV l'ondata di proteste contro il trasporto di animali vivi, ma fin dove arriveranno le manifestazioni, e quanto lontano andranno, quanto dureranno i manifestanti?


C'è una crescente consapevolezza tra molti giornali conservatori e media televisivi che queste manifestazioni sono in qualche modo legate ai primi, ma ancora frequenti sabotaggi contro la costruzione di strade ed alla resistenza contro il Criminal Justice Bill (CJB). La domanda che si fanno è come queste proteste siano collegate e come possono le guardie ed il governo, organizzarsi per "amministrare" la situazione?

Portami dal tuo leader...

Nella loro ricerca di "teste pensanti" i telegiornali hanno dato una piattaforma ad organizzazioni come Compassion in World Farming, per rivendicare una "leadership" al movimento contro il trasporto di animali - antiexport protest - e per escludere i manifestanti "non pacifici". Come sempre la solita vecchia stronzata della "piccola minoranza violenta" e la solita palla del "fuori gli agitatori".
Dall'altra parte gruppi come Earth First dichiarano di rappresentare la parte più militante della protesta e si batte con Compassion in World Farming per il diritto di parlare al telegiornale della sera "per conto del movimento".
Intanto i giornali tipo Guardian, intervistano il bianco manifestante middle-class della provincia di Londra, e possono raccontare come sia stato "disgraziato" ciò che ha fatto la polizia. Sull'altra sponda i giornali conservatori della middle-class ritirano fuori la solita teoria della cospirazione di un piccolo gruppo di "agitatori professionisti" che viaggiano per il paese fomentando tutti quanti.
Come sempre, con queste teorie cospirative, dietro i sinistri e fantomatici "agitatori esterni" essi vedono la mano di Class War.

...quali leaders?

Di sicuro questo è risibile. La gente che protesta contro il trasporto di animali, la costruzione di strade e il CJB non è sotto il controllo di una leadership o di una organizzazione, particolarmente non della Federazione di Class War. Mentre Compassion in World Farming e Earth First si danno battaglia per poter essere i "rappresentanti del movimento" verso i media Class War aspira ancora a "... non condurre, ma incrementare la militanza della gente della classe lavoratrice che tenta di dare soluzione ai propri problemi"
La domanda è che cosa hanno a che fare queste proteste con la lotta di classe?

Un movimento della classe media?

La protesta contro l'animal-export e la costruzione di strade è puramente, esclusivamente middle-class? Bene c'è certamente un sacco di gente della classe media coinvolta. Come sempre questo coinvolgimento comporta molto spesso il dominio completo delle organizzazioni per il diritto di rappresentare il punto di contatto tra "il movimento" e i media. Dopo tutto il mediatore è quello che la classe media è per la società capitalistica. Comunque è pieno di gente della working class, di proletari che prendono parte alle proteste ed ai picchettaggi.
Gli uomini e le donne in passamontagna che saltano su e giù sui tetti delle cabine dei camion e sfondano i vetri con i manici dei picconi, così come quelli che prendono parte allo spintonamento, al tira e molla con le guardie sono in diretto conflitto con chi ne vuole trarre affari e profitti ed ancora molto importante si divertono a farlo.
E' molto importante sottolineare che tanti di quella gente non sono martiri middle-class. E' importante ricordare che ogni movimento che offre chiari bersagli, semplici tattiche di coinvolgimento nell'azione diretta nella quale la gente comune può sentirsi partecipe, e con la possibilità di combattere e di non farsi manovrare dalle guardie

hanno avuto sempre una attrattiva verso la gente della working class che si rompe a stare sempre a guardare passivamente la TV o a leggere carte e libri.

La questione è, in una società capitalista, perché colpire un aspetto del capitalismo e non un altro?

Benché noi abbiamo appena detto che molta della gente che ha una parte attiva in queste manifestazioni non ha bisogno di essere comandata o controllata da nessuno, sarebbe stupido ignorare il fatto che molti dei manifestanti sono motivati da un insieme di valori che vedono lo "sfruttamento" degli animali e la distruzione dell'ambiente come cose importanti contro cui combattere.

DIRITTI DEGLI ANIMALI
LIBERARE GLI INNOCENTI

C'è gente che spiega che l'industria moderna è causa di crudeltà verso gli animali, che sono visti come "vittime innocenti" e tutta questa gente, senza distinzione di classe, sente un dovere morale di "aiutare i senza aiuto" e di "parlare per quelli che non possono parlare". Noi diciamo che queste sono stronzate.
Alla domanda cos'è "immorale" nel processo di produzione, prima di aver affrontato la questione della presa delle leve del controllo della produzione da parte della classe lavoratrice, significa mettere il carro dell'etica davanti ai buoi del potere.
Dare la priorità alle sofferenze "delle vittime senza aiuto" senza considerare le sofferenze della classe lavoratrice, che ha il potere di distruggere il il teschio di class war sistema capitalista che continuamente ci nega il controllo sulle nostre stesse vite, è un errore. Peggio, questo mostra come tanta gente ha acquisito gli input del capitalismo per una vita di pietà e sacrifici. Con tutto questo comico stile di riparazione e rinascita. Dicendo che i "senza aiuto" sono innocenti, i media insinuano che chi non è "senza aiuto" è in qualche modo colpevole. Questo potere dei media di giudicare chi è innocente e chi è colpevole e chi è innocente è sempre nascosto dietro la frase "l'opinione pubblica", nello stesso tempo le soluzioni non vanno oltre un offerta caritatevole. Chiunque abbia un po' di cervello sa che questa "pubblica opinione" è in realtà l'opinione di Rupert Murdoch, l'uomo designato dal governo alla direzione della BBC (la TV pubblica inglese), e del resto della classe dominante e dei loro burattini della classe media.
Nel 1984 i minatori non erano vittime "senza aiuto", così i media hanno formato una sola squadra insieme alla polizia per batterli e bastonarli... tutto in nome della "pubblica" opinione. Class War disse allora, come ora "vaffanculo le merdate come vittime senza aiuto". Noi sosteniamo tutti i proletari, tutti i lavoratori che combattono le guardie, i padroni ed il loro stato.
Quando quasi dieci anni dopo Michael Heseltine ha annunciato la chiusura di altre miniere, i media senza timore hanno presentato i pochi minatori rimasti come "vittime senza aiuto" e, sorpresa sorpresa, c'è stata un'ondata di simpatia per i minatori da parte di quei bastardi che li avevano attaccati nel 84/85. Anche il Daily Mirror quello che titolò "Scargill sui libri paga della Libia", si trovò a fianco delle ormai inutili dimostrazioni.

La società capitalista prova a farci acettare cose del tipo che solo il denaro è un valore e che noi, come individui, siamo inutili e senza valore se non abbiamo denaro, proprietà, abilità, una bella apparenza etc.
Di sicuro come gente della classe lavoratrice escludiamo che nella nostra vita di ogni giorno possiamo sfidare le guardie ed i padroni attraverso la solidarietà religiosa e, facciamoci una risata, l'autoconvincimento.
Comunque molta gente della middle-class è un po' più fottuta di così e prova a dare significato alla propria vita combattendo per altre ragioni che non sono quelle dell'aspirazione all'autoliberazione della classe lavoratrice perchè ovviamente non possono identificarsi con essa. Dal loro punto di vista, il meno capace, gli oppressi sono quelli che non possono parlare per loro stessi. Gli animali sono la vittima preferita perchè sono incapaci di parlare o agire per proprio conto. I proletari possono sempre dirgli di andarsene 'affanculo, gli animali non possono.

MADRE TERRA
l'ultima succube vittima

Comunque c'è di più dei diritti degli animali nell'ultima ondata di proteste. La protesta contro la costruzione di strade ha attratto molta gente diversa che si voleva confrontare con il ministero dei trasporti e le guardie per una diversità di ragioni. Alcuni, comunque, hanno definitivamente inchiodato le loro bandiere all'albero delle politiche verdi e alla liberazione della "Madre Terra". Ci troviamo di fronte a gruppi con nomi ridicoli come Earth First (la terra per prima), o Earth Liberation Front (Fronte di Liberazione della Terra). Qui abbiamo definitivamente abbandonato l'ambito delle strategie e delle tattiche per l'autoliberazione della classe lavoratrice e ci stiamo muovendo verso la religione. Dobbiamo ricordarci che solo noi esseri umani abbiamo il potere e così anche la responsabilità, di dterminare come produciamo e come distribuiamo le cose che vogliamo nella nostra vita in questo pianeta. E' un giusto punto di partenza per criticare l'attuale sistema di produzione e distribuzione, tra le altre cose sta mettendo a rischio il complesso e bilanciato ciclo dell'ambiente di cui abbisognamo per vivere. Ma la domanda che si pone davanti ai proletari di tutto il mondo è come possiamo prendere il controllo del sistema globale di produzione e distribuzione.
Noi siamo d'accordo con lo slogan "think globally, act locally" (pensa globalmente, agisci localmente), ma quello che vogliamo è una distruzione rivoluzionaria del capitalismo da parte della classe lavoratrice, non una mera riduzione delle emissioni esauste.

Tutte le religioni necessitano di preti, e la morale dell'adorazione della "madre terra" e dei diritti degli animali non fa eccezione. Ad ogni livello c'è gente che assume un piano morale più elevato del resto di noi altri. Mentre i conservatori al governo ci forzano a sopportare le condizioni delle loro contorte crociate morali (che loro stessi sono gli ultimi a seguire), movimenti come l'animal rights non fugge dalla logica del "più santo di così...". Diventa così "la polizia della morale"
Questi guardiani della morale sono così stronzi che provano piacere a prendere in giro ed insultare i proletari per il consumo di prodotti di questa società capitalista. Ma comunque non attaccano il consumo di tutti i prodotti capitalisti dato che loro fanno parte del sistema di profitto che in tutto il mondo sfrutta le popolazioni. Un sistema che significa almeno 4.000 persone che in questo paese muoiono ogni settimana, prima del loro tempo, per malattie o incidenti correlati al lavoro.
Invece accusano solo quelli che consumano prodotti derivati dagli animali o la cui produzione comprende la sofferenza degli animali. Noi abbiamo già troppa polizia, in questa società repressiva, l'ultima cosa che ci serve è un ennesimo tipo di "auto~proclamati nel giusto" che si dichiarano nostri nemici e ci attaccano o, più probabilmente ci insultano dall'interno del loro piccolo, ma sicuro, ghetto.

Uno stile di vita non è una religione

Neanche meno rilevante è il "ritorno alla terra", chi lo dice dimentica che una gran parte dei lavoratori del pianeta la terra non l'ha mai lasciata. Queste persone, molte delle quali, hanno un retroterra culturale metropolitano e non hanno mai lavorato la terra, pensano che tutti dovrebbero abbandonare la città, le case, i locali notturni, vestiti ed acconciature di tendenza per reinventarsi un'esistenza semi-nomade svagabondando in giro per l'Inghilterra mettendo insieme i giro (sussidio di disoccupazione) e danzare intorno ai fuochi all'aperto. Bene questa non è la mia idea di una bella nottata fuori, ma se ti piace, vai e fallo.
Ma dobbiamo ricordarci che come classe lavoratrice, noi siamo individui con una comune posizione nel sistema di potere capitalista, non una comunità basata su inclinazioni ugualmente suddivise.
Come individui siamo tutti diversi ed abbiamo diverse tendenze, ma riconosciamo ogni altro come un membro della classe lavoratrice in opposizione alla classe capitalista che detiene i mezzi di produzione ed il denaro necessari a far crescere ed accrescere i loro profitti, calpestando i nostri bisogni ed i nostri desideri.
Quello che abbiamo in comune sono le condizioni di messa in stato di schiavitù da parte dei capitalisti e dai loro servi della classe media, ed il bisogno di lavorare insieme per liberarci - abbiamo gli stessi interesi o no?

Non ti curare delle stronzate verdi - che ne è dell'azione?

E che ne è dei proletari che sono coinvolti dalle politiche dei diritti degli animali o della "madre terra"? La gente si è coinvolta perchè può correre intorno alle guardie facendosi una risata e attualmente avere la soddisfazione di rivedere ciò che si è fatto?
Al telegiornale della sera all'epoca dei funerali di Jill Phipps, la donna che è stata uccisa durante una manifestazione anti-export all'aereoporto di Coventry, il fratello arringava la folla dicendogli di partecipare alla protesta affermando che si stava attaccando "solo un problema" e che "alla fine non è che chiedevamo poi così tanto".
Questo secondo commento ci spiega meglio il perchè molti manifestanti sono lì - richiedere al governo di fare leggi di riforma. Se il governo vieterà il trasporto di animali vivi, la protesta si fermerà. Se il ministero dei trasporti fermerà la costruzione di nuove strade non ci saranno più bulldozers davanti ai quali sdraiarsi.

RIFORMA O RIVOLUZIONE ?

La "vittoria" di queste battaglie non distruggerà il capitalismo o, per dire la stessa cosa in un altro modo, ottenere la liberazione degli animali o l'auto-liberazione della classe lavoratrice. Il punto è se quando noi parliamo di una rivoluzione che distrugge il capitalismo noi stiamo "chiedendo troppo". Noi stiamo chiedendo qualcosa che il governo e le il teschio di class warclassi dominanti non possono darci, anche se loro fossero improvvisamente colti nel pieno della notte da un desiderio di autodistruzione. E' per questo che la liberazione della classe lavoratrice può solamente essere una auto-liberazione. Noi non possiamo richiedere che ci sia dato il potere che comanda le nostre vite, noi dovremo lavorare diversamente e capire come creare un nostro contropotere e distruggere il potere della classe capitalista. Dovremo lavorare nella pratica, combattendo il nemico.
Non vogliamo seguire l'argomento dei mezzi o delle tattiche utili nelle lotte riformiste per ingannarci sulle differenze tra il significato di lotte riformiste ed il significato di rivoluzione. Le lotte per la liberazione degli animali, se arriveranno ad una vittoria, DEVONO essere parte di una più ampia lotta - la guerra di classe. Se così non è, sono lotte riformiste, progettate per "aggiustare" il capitalismo. Noi ne possiamo accettare la distruzione per il bene di tutte le persone ed anche di tutti gli animali.
Certamente ogni lotta contro il sistema capitalista comincia con una lotta contro un particolare aspetto del sistema. Molte campagne riformiste virtualmene non coinvolgono gente del proletariato oppure sono presto "assunte" dalla classe media - queste campagne sono totalmente irrilevanti e sterili. Quello che conta è come queste parziali lotte riformiste come si rapportano con la classe lavoratrice, ad esempio possono aiutare ad imparare come lavora il sistema capitalista e come meglio combatterlo.
Quello che dobbiamo fare è combattere contro l'uso di queste lotte parziali da parte degli idealisti middle-class che provano ad imporre la loro fottuta morale e la loro confusa e controrivoluzionaria visione del mondo sulla gente attratta dai movimenti, ed imparare come potremo meglio combattere il capitalismo.



tratto da Class War n.67


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