Per la liberazione dei prigionieri politici e il rimpatrio degli esuli...

LIBERTA' PER TUTTI

La condanna di Sofri, Bompressi e Pietrostefani dimostra come un’intera stagione di lotte, di movimenti e di esperienze sociali, viene riletta, criminalizzata e seppellita sotto il manto della rimozione e del revisionismo storico. Essa rivela peraltro il vero volto della magistratura che costudisce ed amministra l’eredità dell’emergenza, nel cui brodo di coltura è maturata la sentenza Calabresi.

Nel contesto attuale, l’emergenza è del resto consonante al linguaggio del presidenzialismo, e pone una pericolosa ipoteca sulla possibilità che il conflitto sociale incida ancora nell’alveo già impoverito delle istituzioni rappresentative.

Non possiamo accettare che su questo fondamento si basi il passaggio alla "Seconda repubblica"!
L’esito del processo Calabresi contiene un significato politico intollerabile: condannando Lotta Continua si condanna un’intera stagione di protagonismo di massa!

Siamo perciò convinti che questo problema vada affrontato alla radice. In Italia esistono infatti ancora circa 200 prigionieri politici: uomini e donne che, in carcere da più di un decennio, rappresentano fisicamente l’ostinazione emergenziale che li vuole ostaggi della rimozione e della vendetta di classe.

La loro lotta e i mezzi in essa impiegati possono essere ovviamente giudiacati in vario modo. Ma non si può tacere la verità che essi combattevano lo stato di Gladio e delle stragi, che gli anni trascorsi in prigione sono enormemente superiori a quelli scontati dagli oppositori del fascismo, che nessun uomo politico italiano inquisito a vario titolo ha pagato solo un decimo di quello che il più fortunato detenuto politico ha dovuto soportare a causa delle legi d’emergenza volute dalla DC e dal PCI.

Il problema del superamento alle radici dell’edificio emergenziale è il problema della liberazione dei prigionieri politici e del ritorno in patria degli esuli!

Finchè questa pagina non sarà definitivamente chiusa saremo tutti, di fatto, in "libertà condizionale"!

Per questi motivi il 15 febbraio andremo a Pisa, affinchè ci si impegni in una battaglia che, in un tempo relativamente breve e senza condizioni di sorta, restituisca la liberta a tutti i prigionieri politici e chiuda la vergognosa pagina dell’esilio.

Facciamo appello

-a tutte le realta' di base, dell'autorganizzazione, dei centri sociali e dei movimenti antagonisti;
-al tessuto molecolare della societa' civile, dell'associazionismo, e della cooperazione sociale;
-al mondo della cultura critica, dell'arte, delle vecchie e nuove creativita' metropolitane;
-alla radio e ai quotidiani indipendenti;
-alle donne e agli uomini liberi...;

da Roma:

La Strada, Forte Prenestino, Corto Circuito, Ex Snia Viscosa, El "Che"ntro sociale Tor Bellamonaca, Villaggio Globale, La Torre

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