TORTURA - ART.90 - DISSOCIAZIONE


(tentativi di annientamento: Persecuzione dei familiari e avvocati, braccetti )


LA STRETTA REPRESSIVA

Questa ennesima stretta repressiva è stata spinta fino ad intaccare gli stessi livelli minimi necessari alla sopravvivenza fisica dei prigionieri politici ed ha tentato di creare nei prigionieri situazioni esasperate di ordine psichico. Questo ulteriore giro di vite veniva messo in cantiere giacché tutti i tentativi precedenti non avevano sortito alcun effetto rispetto all’obiettivo perseguito dallo stato: la distruzione dell’identità dei prigionieri politici al fine di far proclamre loro una condanna della lotta armata.
Il ragionamento dei cervelli del MGG partiva da una sopravvalutazione del ruolo dei prigionieri politici nei confronti della continuazione della lotta armata.
Questa convinzione faceva parte di una vecchia tesi cara a chi non voleva accettare l’idea che l’esistenza della lotta armata in Italia, in quegli anni- e la sua riproduzione nonostante i numerosi arresti, dipendesse da dinamiche sociali/politiche tutte comunque esterne. Per la sottocultura italiana era più riposante pensare che l’adesione di molti giovani alla lotta armata dipendesse dall’esistenza di personaggi mitici in galera, he funzionavano da modelli di comportamento, piuttosto che dai contrasti di classe presenti nella società.
Stavolta la repressione si muove su più terreni. Il tentativo è quello di stringere in una morsa i preigionieri politici, da una parte peggiorando le loro condizioni al limite della resistenza umana, dall’altra parte creare intorno a loro il deserto, criminalizzando tutti coloro i quali in qualche modo portano ai prigionieri politici la loro solidarietà e aiuti materiali: in primo luogo i familiari, vengono perseguitati e arrestati (alcuni di loro sono stati anche condannati ad anni di carcere con delle sentenze allucinanti), rei soltanto di essere stati vicini ai loro congiunti detenuti e di non averli rinnegati, poi gli avvocati, per le stesse ragioni e quei pochi gruppi di compagni che solidarizzavano. I "processi" di quegli anni, sia quelli contro i militanti o supposti tali arrestati, sia quelli contro familiari e avvocati ripercorrendoli oggi sono una chiara dimostrazione di quanto gli apparati dello stato (in questo caso la magistratura, poi vedremo le forze di polizia e tutti gli altri) in quegli anni, per cercare di sconfiggere la lotta armata, siano andati molto oltre il rispetto della legalità e del diritto.


ISTITUZIONE DELL’ ART. 90
Decreto Ministeriale 22.12.1982

"Il Guardasigilli Ritenuto che nelle sezioni a maggior indice di sicurezza, degliistituti penitenziari di Cuneo, Fossombrone, Trani, Palmi, Nuoro, Novara, Ascoli Piceno, Pianosa, Milano, Torino, Genova, Firenze, Roma-Rebibbia <>, Napoli, Messina (sezione femminile speciale) sono ristretti soggettiad elevato indice di pericolosità in relazione alle imputazioni loro ascritte e alle condanne loro inflitte;
considerato pertanto che ricorrono gravi ed eccezionali motivi di ordine e sicurezza .... decreta:
dal 1° gennaio 1983 e sino al 3o aprile 1983 è sospesa negli stabilimenti penitenziari di cui in premessa l’applicazione dei seguenti istituti e regole di trattamento :
- è sospeso il diritto dei detenuti di corrispondere con altre persone detenute, anche ove trattasi di congiunti. La corrispondenza indirizzata a persone non detenute o proveniente dall’esterno è sempre sottoposta a visto di controllo;
- è sospesa la partecipazione dei detenuti al controllo delle tabelle e della preparazione del vitto, alla gestione del servizio di biblioteca, alla organizzazione delle attività culturali, ricreative e sportive;
- è sospesa la corrispondenza telefonica dei detenuti con i propri familiari, conviventi e terzi;
- è sospeso il diritto dei detenuti a ricevere generi alimentari ed oggetti contenuti in pacchi -salvo quelli contenenti biancheria ed indumenti intimi- provenienti dall’esterno;
- è sospesa la possibilità in questi reparti di avere colloqui tra detenuti, familiari, conviventi e terzi fuori dei limiti e della durata stabilita nel 7° commadell’art 35 e nella prima parte del 9° comma dello stesso aarticolo (ossia non più di un’ora di colloquio ogni 15 giorni con i familiari stretti).

Roma, 22 dicembre 1982

Il 28 aprile 1993, due giorni prima che il decreto scadesse, il governo lo rinnova. Decreto Ministeriale 28.4.83

"... considerato che permangono tuttora i gravi ed eccezionali motivi di ordine e di sicurezza ... le disposizioni contenute nel summenzionato d.m. sono ulteriormente prorogate sino al 31 dicembre 1983"


ISTITUZIONE DEI BRACCETTI DI MASSIMO ISOLAMENTO
(Braccetti della morte)

Decreto Ministeriale 22.12.82 Considerato che nelle case circondariali di Torino, Ariano Irpino e Foggia sono assegnati detenuti che hanno manifestato in ambiente carcerario un elevato indice di pericolosità per aver commesso gravi delitti contro la persona...
ritenuto che per i succitati detenuti sono necessarie particolari attenzioni custodiali ...
decreta: a decorrere dal 1° gennaio 1983 e sino al 30 aprile 1983 è sospesa nelle sezioni speciali dele case circondariali di Torino, Ariano Irpino e Foggia l’applicazione dei seguenti istituti e regole di trattamento ...

- è sospesa la possibilità per i detenuti di acquistare generi alimentari e di conforto, nonchè la partecipazione al controllo delle tabelle ed alla preparzione del vitto, alla gestione del servizio biblioteca, alla organizzazione delle attività culturali, ricreative e sportive;
- ai soggetti anzidetti è consentito di permanere all’aperto da soli per sei ore non consecutive a settimana;
- non potranno utilizzare le attrezzature di lavoro, di istruzione e di ricreazione, nonchè la biblioteca dell’istituto. E’ consentita la lettura, di un solo libro per volta, della biblioteca;
- non potranno avere colloqui telefonici, non potranno ricevere quotidiani, periodici, libri, non potranno avvalersi della televisione. E’ consentito un colloquio al mese con i familiari, nonchè l’acquisto di due quotidiani al giorno, un periodico a settimana e di un apparecchio radio senza modulazione di frequenza;
- non potranno ricevere oggetti contenuti in pacchi provenienti dall’esterno, con esclusione di biancheria e indumenti intimi.

Roma, 22 dicembre 1982

Anche questo provvedimento viene immancabilmente prorogato 2 giorni prima che scada:

Decreto Ministeriale 28.4.83 "Letto il d.m. 22 dic. 82 ... considerato che permangono tuttora i gravi ed eccezionali motivi di ordine e di sicurezza ... decreta: le disposizioni contenute nel d.m. 22 dicembre 82 sono ulteriormente prorogate sino al 31 dicembre 1983."

Come si vive in Art. 90

In concreto l’Art. 90 riduce drasticamente ai prigionieri i rapporti con l’esterno; i colloqui vengono svolti con i vetri divisori e sono della durata di un’ora ogni 15 giorni, nessun tipo di materiale, nè cibo, né altro può arrivare dall’esterno ad esclusione della biancheria intima; anche la socialità tra prigionieri viene ridotta pesantemente: dal divieto di corrispondenza epistolare tra detenuti alla riduzione di ogni socialità all’interno dello stesso carcere; in pratica significa stare chiusi in cella 23 ore su 24, avendo a disposizione pochissimo materiale anche per dedicarsi allo studio. E, ad ogni uscita dalla cella, si subiscono perquisizioni totali (spogliarello); l’aria o passeggio si riduce a fare quattro passi in un cortile di pochi metri quadrati circondato da gabbie di ferro e scambiare qualche parola con altri tre o quattro detenuti per circa un’ora.

Nei braccetti di lungo controllo (braccetti della morte) la situazione è ancora più pesante: le celle sono vuote di alcunchè e quell’ora d’aria giornaliera si è costretti a farla da soli. Non è consentito nemmeno avere del detersivo per cui si è costretti a pulire la gavetta con la mollica di pane.

Testimonianza:

"Appena arrivato sei costretto a spogliarti completamente ed a fare delle flessioni nudo; subito dopo ti chiama il direttore per dirti che puoi rimanere lì da un mese a tre anni, dipenderà dal tuo comportamento... poi vieni rinchiuso in una cella sprovvista di tutto, c’è solo un portalampada con la luce sempre accesa. Una doccia alla settimana e due ore d’aria alla settimana chiuso dentro una gabbia da solo..." Sono situazioni che il fisico umano e la sua psiche non sono in grado di reggere a lungo.


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