Globalizzazione
la crisi dell'acqua

Il privato pianeta BLU

Jamie Dunn

A City Sinking in a Sea of Mud[1] e’ il titolo di un articolo apparso su Readers Digest nel 1966 riguardante l’esaurimento dell'acqua nel suolo di Messico City. Dopo trentatre anni il Toronto Star[2] rivelo' che questa citta', abitata da 20 milioni di persone, potrebbe essere evacuata entro il 2006 a causa dell'esaurimento delle provviste di acqua potabile - una citta' che nel 1519 la Spagna denomino' la Venezia del Nuovo Mondo.

Nel mondo si ripetono sempre le stesse storie. Le nazioni hanno sia deviato, che prosciugato che inquinato le loro fonti di acqua aumentando il campo di applicazione della previsione delle autorita' come quella delle Nazioni Unite e dell'Istituto World Watch, le quali prevedono che entro il 2025, 2/3 della popolazione mondiale non avra' acqua a sufficienza[3]. L’acqua potabile sarà meno della meta' dell'1% dell'acqua disponibile. Molte delle colpe vengono date all'aumento della popolazione, ma la verita' e' che il consumo dell'acqua è di due volte maggiore della popolazione mondiale. Gli esseri umani consumano solo il 10% della acqua potabile del pianeta - il 65% viene utilizzato nell'agricoltura industriale e il resto per altri usi industriali[4].

Trasportando l’acqua in borse/recipienti giganti

I nuovi piani per le deviazioni di corsi d’acqua stanno per essere sepolti e quelli vecchi riesumati. L’Alleanza del Nord per l'Acqua e il Potere avrebbe usato 800 chilometri di Montagne Rocciose come un canale gigantesco con chiusa e inondato da 1/5 a 1/10 della Columbia Britannica e il Great Recycling e il Canale di sviluppo del North che, a loro volta, avrebbero deviato James Bay dal sud verso l’America Centro-occidentale. Queste opzioni sono state ancora una volta ritenute attuabili con l'aumentare del valore dell'acqua sul mercato globale.

La nuova tecnologia permette la creazione di recipienti giganti (giant bags) lunghi 650 metri e larghi 150 metri (corrispondenti a 7 campi di calcio by one and a half campi di calcio) con una capienza di 1.75 milioni metri cubi di acqua per volta. Questi recipienti sarebbero trasportate da navi con rimorchio attraverso gli oceani, e la maggior parte del carico e’ d’acqua potabile meno costosa e piu' remunerativa se fosse trasportata da raddobbate taniche di olio. Sono state provate versioni piu' piccole fuori dalle coste di Monterery, California e Vancouver, Columbia Britannica[5].

Nel frattempo, esperti come Sandra Poster[6] affermano che potremmo ridurre notevolmente il consumo di acqua per i nostri usi senza alcun reale cambiamento del nostro stile di vita. Comunque, le soluzioni che hanno conquistato piu’ valore non avevano adottato tali tecniche, infatti invece di prendere l’acqua fuori dai comuni – diminuendo le parcelle di cose che avremmo amministrato insieme – la divisero come proprietà privata. La scarsità d’acqua non ha condotto ad una soluzione. Ha fatto convergere le piu’ grandi corporazioni del mondo su un mercato crescente e molto redditizio.

Le guerre del futuro si combatteranno a causa dell’acqua

Quello che Maude Below ha chiamato 'oro blu'[7], nella sua sintesi sulla crisi mondiale dell'acqua e sull’iniziativa di cartellizzare l'acqua del mondo, e’ visto come l'oblio/l’olio del futuro. “Le guerre del prossimo secolo si combatteranno a causa dell'acqua” in accordo con le affermazioni spesso quotate di Ismail Serageldin, vice presidente della Banca Mondiale. Il re Hussein di Giordania una volta disse che l’acqua sarebbe stata la sola regione per la quale avrebbe intrapreso una guerra contro Israele[8]

Per piu' di 10 anni, con questo spettro dietro le spalle, ci siamo ritrovati a credere che lo stesso paradigma che vi ha portato al libero commercio globale risolvera’ la crisi dell'acqua. In altre parole, fa si che il lavoro di mercato sia magico.

Dal 1992 il commodification dell’acqua è stato confezionato in pacchetti molto belli. Nello stesso anno la Dublin Accord ricerco' un approccio olistico per la gestione dell'acqua. Per prendere coscienza e per incoraggiare la partecipazione nella risoluzione del problema dell’acqua - particolarmente delle donne- cerco’ infine di riconoscere l'acqua come bene economico. La sezione 21 dell’accordo di Rio de Janiero nell’anno successivo adotto' la stessa posizione. Nel 1998 una conferenza patrocinata dall'UNESCO annuncio' che il solo modo per garantire una distribuzione equa dell’acqua e dei servizi idrici era il totale commodification dell'acqua, dipendendo dalle forze del mercato aperto[9]. In nessun luogo alcun documento ha adottato la posizione che l'accesso ad una sufficiente fornitura di acqua pulita sia un diritto basilare dell'uomo. La sola ragione per cui il settore privato è motivato a rifornire il mondo assetato e’ che la gente dipende talmente tanto dall’acqua che pagherebbe qualsiasi somma per averla.

La gente piu’ povera che vive nelle periferie dalle citta' del sud e centro America e dell’Asia paga l'acqua molto di piu’ di quanto la paga il ceto medio-alto[10]. All'interno delle zone del commercio libero come le maqulodoreas del Messico[11], i bambini bevono Cocacola e pepsi dalle bottiglie con le tettarelle di gomma perche' l'acqua cui hanno accesso toglie letteralmente la vernice/il colore di una matita. Al contempo, nelle vicinanze delle industrie mantengono verdi i loro paesaggi. Questo modello di sfruttamento rispecchia quello della scarsita' d'acqua.

Oggi, piu’ di un bilione di persone vive senza acqua a sufficienza. Di queste, il 75% vive in paesi in via di sviluppo. Con il tempo il problema raggiunge le proporzioni previste per il 2025, il 95% delle persone che vivono nei paesi in via di sviluppo saranno colpiti dal problema[12]. La crisi idrica non e' dovuta ad uno dei fornitori ma ad un iperuso e ad un giusto uso.

I diritti di accesso all’acqua per scopi commerciali sono stati codificati negli accordi commerciali sin dalla prima metà dello scorso secolo. L'acqua e' stata elencata come una comodita' nell'Accordo Generale per Tariffe e il Commercio (GATT) dal 1947[13]. I meccanismi, allocati sotto GATT, per il controllo della somministrazione dell'acqua scomparvero nel 1994 con l'avvento del North American Free Trade Agreement (NAFTA)[14]. Inoltre, nel cap 11 del nafta, le corporazioni si garantirono il diritto di citare direttamente i governi nel caso in cui il loro diritto a investire fosse ostacolato dalla legislazione. Attualmente Sun Belt Water inc. di Santa Barbara, California, sta citando in giudizio il governo canadese per 10.5 bilioni di dollari[15] per la revoca di una licenza per l'esportazione dell'acqua dalla Columbia Britannica alla California. Come NAFTA diviene un accordo emisferico sotto il FTAA ogni paese del centro e del sud America dipende da questi obblighi.

Le misure per proteggere l'acqua dall'inquinamento sono state considerate vulnerabli agli accordi commerciali: Methanex, una azienda canadese che produce MTBE (metile terziario, butile, etere) sta citando in giudizio il governo del Regno Unito nel cap 11 del NAFTA per 970 bilioni di dollari perche' la California si e' attivata per proibire l’additivo della benzina che puo’ essere responsabile della contaminazione della fornitura dell'acqua a 100 milioni di americani ed e' stato denominato il disastro ambientale piu’ grave dei prossimi 10 anni[16]. Infatti, nessuna protezione ambientale e’ sopravvissuta, una sfida/minaccia sotto il WTO o NAFTA[17]

Attualmente si stanno negoziando cambiamenti al General Agreement on Trade in Services (gats), che gradualmente imporranno al mondo la vendita privata dei servizi idrici comunali nonostante l’orribile record registrato dalle aziende private che li forniscono. Due di queste, Suez Lyonnais des Eaux e Vivendi, 1998 avevano ricavato piu’ di 70 bilioni[18] di dollari per fornire acqua o servizi idrici a 120 milioni di persone nel mondo[19].

Alcune delle corporazioni entrate adesso nel business dell'acqua sono di massima importanza come Bechtel, Euron e Monsanto. Rebecca Mark, presidente della nuova divisione dell'acqua, ha detto di non voler ritirarsi fino a quando tutta l'acqua del mondo venga privatizzata[20]. E ha dalla sua parte gli accordi commerciali, i governi e la banca mondiale.


Jamie Dunn lavora per il Concilio dei Canadesi (The Council of Canadians)

[1]Robert S. Strother, A City Sinking in Sea of Mud, condensato da The Lyon, July/AUG. 1966.

[2]Linda Diebel, 'Teeming City Dies of Thirs', Torinto Star, MAggio 9, 1999

[3]World Resources 1998-99, pubblicate insieme a World Resources Insitute, the United Nations Enviromental Program, the United Nations Development Program, e the World Bank (Oxford: Oxford University Press, 1998), pp. 188-89.

[4]'The Next World War Will Be about Water', un articolo del Turning Point Projrct, New York Times, Dicembre 6, 1999

[5] Marq de Villiers, Water (Toronto: Stoddart, 1999), p 322.

[6] Sandra Postel, “Last Oasis, Facing Water Scarcity”, The Worldwatch Environmental Alert Series, W.W. Norton e Co., New York, 1992, p12.

[7] Maude Barlow. “Blu Gold”, The international Forum  On Globalization, San Francisco, 1999.

[8] Louise Surette, “World Water Crisis, Expert Warns,” Ottawa Citizen, Apr. 10 1999.

[9] UNESCO International Conference on “Water and Sustainable Development” Paris, Mazo 19-21, 1998

[10] Op. Cit., n. 7, p. 3

[11]  Ibid., p. 7

[12] Op.Cit., n.3

[13] GATT Harmonized Commodity and Description Coding System 22.01

[14] NAFTA, Articoli 3.02: Eliminazione delle tariffe, 3.09.2: Restrizioni sull’Importazione ed Esportazione, e 314: Tasse sull’importazione.

[15] Sun Belt Water Inc., Comunicati stampa, Oct.14, 1999.

[16] “MTBE”, 60 Minutes, CBS News, Producer Graham Messick, 16 gennaio 2000.

[17] Steven Shrybman, Water Export Controls and Candian Intenatyional Trade Obligations, un opinione legale per The Council of Canadians, disponibile a www.canadians.org.

[18] Tony Clarke, The Polaris Istitute, discorso 18 Settembre, 1999.

[19] Op. Cit., n.7, p.1

[20] Ibid., p. 15.