Aspettiamo la stella mattutina
dall'ala bianca che viaggia nelle tenebre,
primo annunzio del sole

velocity roma

 

Basta col dire agli amici e alle amiche che sei il/la più forte...

Basta entusiasmarsi coi video, le foto, i libri delle corse degli altri...

La tua bici... la città... nient'altro

VIA!

domenica 7 novembre 2004 ore 6 am

VELOCITY_03


Ha vinto Giacomo detto Il Boscaiolo

bici a ruota fissa di Giacomo
25 km percorsi
35 km/h di media

per dimostare a tutti che la fixa è una realtà, per dimostrare che il cambio è un oggetto inutile, grazie a paolo, alessandro e a tutti quelli che ci hanno creduto.

Giacomo

Giacomo il vincitore

una grande gara, un bel percorso e molti imprevisti, vi racconterò come è
stata vissuta velocity nella mia testa.

Iniziamo con il dire che la fixa è stata per me una scoperta inaspettata,
avvenuta da poco prorompente in tutte le sue sfumature, correre una velocity
con la fixa a roma è stata una bella impresa, a volte ho dubitato ( mea
culpa ) ma come dicevo prima non è stata una scelta facile, primo per l'alto
livello degli avversari, secondo per la paura che le gambe si inchiodassero
su un percorso di 25 km fumati a manetta, ma ormai avevo fatto la mia
scelta..., è la sera del 6 novembre, come tanti si va a letto presto per non
perdere neanche un minuto nella preparazione mattutina. sono a piramide alle
6 meno 5 e subito la cattiva notizia, una ragazza di milano è stata portata
in ospedale per una ferita alla gamba(per fortuna niente di grave). Molta
gente alla partenza, molte fixe sulla griglia, Pigi, cronoman, paolo,
andrea, io e una ragazza che non ha partecipato. Il percorso studiato il
giorno prima si rivela il più corto e il più veloce, lungo tevere in scia
con i fixati, il ritmo di pedalata è sostenuto come previsto, si continua
con tutto il gruppo dietro fino a sbagliare strada io, paolo e cronoman con
pigi che ha seguito furbamente tutto il lungo tevere, arrivo all'olimpico e
da lontano vedo cicloveg e livio che stanno per affrontare la salita, c'è
qualcosa che non va, abbiamo sbagliato il percorso perdendo di parecchio gli
altri, la salita dell'olimpico è cosparsa da una scia di fuoco, supero il
pipino e un'altro gruppetto, mi dirigo così a piazza ungheria passando per
via bruno buozzi, sulla salita come previsto incontro altri ciclisti, andrea
con il suo 51-15 fixo e altri che non ricordo per via del sangue ormai al
cervello e le narici ingrossate, c'è Scatta sulla salita che mi porterò
dietro fino a piazza dei cinquecento, taglio per via salaria per dirigermi
su via xx settembre e da li a via cavour, siamo solo io e Scatta, non vedo
nessuno davanti, via merulana testa bassa e cuore a mille, via dell'amba
aradam non so neanche io a che velocità, l'impressione di essere primo si fa
sempre più reale, via appia antica sembra un velodromo, nessuno dietro e
nessuno davanti la tomba di cecilia metella è vicinissima, per fortuna c'è
qualcuno che mi indica la strada da fare, altrimenti sarei andato verso
l'ardeatina, all'arrivo in salita le gambe sembrano cedere credo di non
farcela e metto in conto di scendere dalla bici e correre verso il
traguardo, nulla, la ruota fissa mi porta fino in vetta.

ringrazio tutto il gruppo chaingang rotafixa s.p.a

pronto per milano

Ci vediamo a milano


Prima
rules & regulations
Foto
Grazie Coda x le foto e le didascalie
Dopo
Commenti e cronache de* corridor*

--- Percorso ---

Una commissione di esperti si è riunita in un luogo segreto e ha stabilito che il percorso di velocity_03 sarà questo:

Partenza:
clicca per ingrandire
Piramide davanti stazione Metro B - Piazzale Masse Critiche (ex Piazzale Ostiense)

(si esatto si parte alle 6 del mattino e nessuno ti aspetta quindi arriva puntuale)

dalla partenza percorso libero (trova tu la strada giusta x te) fino al primo passaggio obbligato

Primo passaggio obbligatorio (400 mt. circa) :

dalla Curva Nord

clicca x ingrandire
fare molta attenzione quando ci si immette per le auto che potrebbero arrivare piuttosto velocemente da destra dalla galleria di Via del Foro Italico
clicca x ingrandire
fino a Piazzale dello Stadio Olimpico (ovvero al culmine della salita)
percorso libero fino al secondo passaggio obbligato

Secondo passaggio obbligato:
Bisogna passare per Piazza Ungheria (su... ai Parioli)clicca x ingrandire
percorso libero fino all'arrivo

Arrivo:

Via Appia Antica altezza Tomba di Cecilia Metella

[volendo si puo' arrivare anche "da dietro" Via Appia Nuova etc.]

clicca x ingrandire

 

clikka sulle foto per ingrandirle

clikka x ingrandire
il destino scritto sulla pelle?

clikka sulle foto per ingrandirle
il Fato tatuato

clikka sulle foto per ingrandirle
diana prima del disastro: dopo, 4 punti sotto il polpaccio destro..

clikka sulle foto per ingrandirle
pigi, il ritratto della tensione 1

clikka sulle foto per ingrandirle
luca, il ritratto della tensione 2

velocity#03
giacomo, rotafissaro romano: "aho, ma so' arivato primo???"

velocity#03
il secondo: scatta, corsaiolo milano

velocity#03
giacomo: "si si, so' primo!!!!!!!"

velocity#03
terzo: giobbo, corsaiolo romano

velocity#03
quarto: cronoman, rotafissaro milano

velocity#03
quinto: luca, corsaiolo milano

velocity#03
sesto: andrea, rotafissaro romano [scoppiato!!!]

velocity#03
le conseguenze di una corsa veramente tosta...

velocity#03
settimo: una leggenda, il bike messenger de noartri... luca bicycling, corsaiolo romano

velocity#03
la delusione di uno dei favoriti...due volte con la ruota a
terra...

velocity#03
"anvedi come me so' ridotto..."

velocity#03
"chi sta arrivando?"

velocity#03
luca! corsaiolo qui, ma rotafissaro a milano, disperso nell'Urbe e infine ritrovato!!

velocity#03
stanchi, bagnati, infreddoliti ma felici! sfrontatamente felici!!!

velocity#03
"bravi tutti!": adriano de zan

 

 

da Luca bicycling

acquazzone pesante in zona stadio
cadute + o - rovinose sui sampietrini e le rotaie
gente dispersa per la citta', forature, freddo...
e poi ha vinto Giacomo con questa http://www.fixedgeargallery.com/2004/f/giacomo.htm

mo la doccia :-)


da cronoman

bici in copertina anche sulla homepage chaingang, titolo: "tsunami fisso a velocity03"

<http://204.73.203.34/fisso/index.htm>

complimenti davvero al vincitore che ha pedalato benissimo e anche agli organizzatori romani che hanno tracciato un percorso fantastico: giro affascinante di roma, molto veloce, con strappi in salita giusti - sufficienti a segare le gambe ma comunque ben pedalabili di potenza come piace a noi rotafissari - e il tutto condito da condizioni meteo da panico (diluvio allo stadio e quasi tutto il percorso reso molto piu' tecnico da una stratarello di bagnaticcio viscido).

da segnalare altre 2 cose: l'arrivo in leggera salita sui sanpietrini viscidi dell'appia antica, un'assaggio di quello che dev'essere l'inferno parigi-roubaix, e la notevole qualita' ciclistica del gruppo - tra l'altro pure molto folto - di partecipanti. roma ha risposto alla grande al richiamo velocity, per 06 milano noi mangianebbia dovremo darci parecchio da fare!

cronoman


From: kuello

Resoconto Velocity Secondo me:
1 PARTENZA
...si è rivelata una gara ardua e zeppa di disgrazie, a cominciare dalla leggera posticipazione della partenza a causa di una ciclista caduta rovinosamente sulle rotaie del tranve procurandosi ferite da punti e tingendo di rosso questa fredda mattina di autunno.
Partenza! fortunata la scelta del Cora, uno tra i pochi a montare pneumatici tacchettati, che difatti si distingue tra la folla e scatta tra le prime posizioni del rapido corteo, a stento controlla "Echoes act1", la
sua dirt verde-grigia, sui sampietrini, viscidi di pioggia, e tra i ciclisti che cadevano come spighe mature al sole d'estate sotto la falce del terreno umido e irregolare; subito davanti a lui Luca/APE che precede la scia di sangue e feriti che va' pian piano formandosi dietro il gruppo di testa; pochi metri alle loro spalle l'asfalto si riflette nella MB di Lamp che nonostante il color cremisi assunto dal suo volto, un po' stupito dalla brusca partenza, si tiene degnamente in gara.

2 LA ROVINA
"Ape" sicuro del percorso scatta in avanti come una freccia scarlatta e si perde all'orizzonte. Cora, spinto da un impeto di cavalleria, ammansisce la sua bestia verde al fianco dei binari davanti porta portese nell' intento di farsi raggiungere da Lamp, sua compagna di squadra nonche' sua navigatrice, ma ignora che quest'ultima, nella foga del recupero, sbaglia strada seguendo un ampio gruppo di ciclisti agguerriti ma inesperti.
I due si chiamano, si cercano, si raggiungono e alla fine si trovano ma la compagnia dell'uno all'altro costa caro ai due atleti che ripartono effettivamente da porta portese dopo mezzora abbondante. Eroicamente sconfitti decidono quindi, piu' che continuare la gara, di fare una piacevole passeggiata sotto la pioggia, nella quale si perderanno piu' volte e che, toccando tutte le tappe obbligate, concluderanno arrivando al traguardo ultimi

3 L' ILLUSIONE
Ape conosce il suo territorio e procede spedito lungo il percorso senza temere avversari. Scavalcando una ripida salita, poco dopo, rompe il cambio del suo Biciclo leggero; ma questo non lo ferma! Ancor' piu' motivato procede in solitaria assoluta verso la meta: nessuno davanti, nessuno dietro, per quello che ne sa' potrebbe essere anche il primo.
Spinge ancora sull' ultima salita con lo speme in core d'essere primo su tutti, il numero 1 ma... ahime', sotto gli alti merli della tomba di Cecilia Metella sono gia' in cinque a sorseggiare il meritato, caldo caffe'

4 IL RITORNO
Mai stato cosi' amaro il caffe' per ape che, dopo una lunga attesa, saluta i suoi compagni: Cora e Lamp affiancandoli nel ritorno e coprendo il rumore degli ingranaggi con bestemmie e imprecazioni tornano a casa i nostri eroi.

:)


velocity roma, vince una bici a ruota fissa

Dopo oltre un secolo tornano in gara per strada biciclette a ruota fissa. E una delle cinque che hanno partecipato alla velocity romana ha vinto.

Per me non poteva esserci un risultato più bello. Dopo oltre un anno di felici affanni per riportare in vita un modo di pedalare divertente e soprattutto incredibilmente efficiente la velocity03 di roma ha offerto una dimostrazione di quanto questo mezzo non sia assurdo ma anzi assolutamente plausibile e anche in grado di competere alla pari con le bici cosiddette normali.

La prima delle cinque é la bici di giacomo “il boscaiolo”. Il resto delle fixe veniva da milano (cronoman, pg, andrea), l’unica altra romana era la mia carbonella. Tutti ci siamo piazzati nella fascia alta della classifica, a dimostrazione che la vittoria di giacomo non é stata un caso o un colpo di fortuna. Pg, in gara sempre tra i primi, ha subito due forature ed é arrivato dopo, con la camera d”aria a tracolla come i ciclisti di inizio ‘900.

Due di queste bici (la mia e la pettenella di andrea) correvano senza i freni.

Le condizioni di questa velocity erano abbastanza dure. La pioggia era costante, a tratti battente; il fondo stradale viscido e ha provocato alcune cadute, fortunatamente senza alcun esito per i partecipanti (una ragazza in trasferimento verso la partenza, scivolata sui binari del tram, ha dovuto farsi mettere quattro punti di sutura al polpaccio destro, ma era ad accoglierci all’arrivo con un gran sorriso).
Molti di noi si sono sparpagliati per la città. I percorsi sono stati scelti da ognuno in perfetta autonomia, tranne i due punti di passaggio obbligati. A tratti ci si incrociava. Roma, nella sua beata e sonnolenta incoscienza, é diventata un gigantesco luna park per ciclisti urbani assetati di velocità/gioco. L’arrivo una linea che era possibile tagliare dalle due direzioni opposte, e così é stato: si assisteva all’arrivo di ciclisti che quasi si scontravano.
Un divertimento che molti hanno gustato senza quasi far caso alla pioggia e al freddo che improvvisamente é arrivato a Roma nella notte.

Stiamo reinventando le modalità di spostamento urbano. E velocity é il campo di prova delle nuove proposte.

di rotafixa


da Luca bicycling

esco alle 5:40 con un amico e una amica (Cora e Lamp) e si arriva a Piazzale Masse Critiche qualche goccia di pioggia, ma poca cosa e ci godiamo Roma deserta

6:05 arrivati. gia' c'e' un bel gruppone di persone che sono venute a correre, putroppo una ragazza e' caduta sui binari viscidi mentre stava per arrivare e deve mettere qualche punto (ma poi la ritroviamo sorridente all'arrivo ad aspettare la corsa - SEI GRANDE)

Sistemata la sua bici si parte... al semaforo, al verde, VIA, quasi tutti per Via Marmorata - dopo un centinaio di metri vola il primo sui binari, mi giro e vedo che riacchiappa la bici, all'arrivo mi dicono che sempre li' quasi subito dopo un altro inforca il divisorio giallo della corsia preferenziale e vola piu' alto del primo

E' tutto viscido sampietrini e binari del tram, tocca stare attentissimi, arriviamo davanti al ponte di porta portese il grosso gira sul lungotevere... io mi ripeto: "DEVO FARE IL MIO PERCORSO" e tiro dritto verso Viale Trastevere, li' vedo Giobbo, arrivo al ponte garibaldi e lo riattraverso, dalla sinagoga arrivano prima di me un po' di ciclisti...
c'e' qualcosa che non va nel mio percorso :-)
li passo e vado via, ripasso il Tevere a Ponte Vittorio per via della Conciliazione, riecco Giobbo (dove sara' passato? Lungara?! con quel fondo?, con la bici da corsa?! di sicuro. mi stava addosso pure sul singletrack dell'Appia antica a Velocity 2 sai che gli fanno i sanpietrini sconnessi...)

Via Porta Angelica, Ottaviano, Viale Angelico vediamo Nunzio e un altro gruppetto, andiamo via a tutta verso lo stadio ma li inizia a piovere forte, parecchio forte, il giusto per inzupparci tutti, io e Giobbo imbocchiamo verso il Bar del Tennis sul fondo di marmo VISCIDISSIMO verso la Sud, piove forte, il mio cambio decide che questo e' troppo per un Ofmega del 1980 e comincia a saltare ogni due pedalate... cosi' fino alla fine... chissenefrega (capisco alcuni vantaggi di una singlespeed :-) ), la bici comunque va

Andiamo e speriamo di non pizzicare tra i mosaici del foro italico, giro dello stadio dietro a Giobbo, salita della Nord c'e' un bel po' di gente che arriva da tutte le parti, sto accanto a Luca ildepa, che poi si perdera' per tangenziali, io perdo qualcosa con questo cambio che salta e non mi fa andare in piedi sui pedali, ma poca cosa... devo andare a tutta, ora c'e' un punto cruciale la famosa discesa con barriera di cui molto si e' parlato nella pretattica... la barriera e' chiusa (te pareva) ma DEVO FARE IL MIO PERCORSO, decido di passare per lo spazietto pedonale, freno, freno... niente per poco non mi schianto sulla cancellata, poi passo vado giu', di nuovo davanti alla sud, vedo un ciclista che deve ancora fare il giro dello stadio, salto un paio di marciapiedi verso l'obelisco e poi Ponte Duca d'Aosta, un altro dei nostri di Velocity che punta verso lo stadio, sto solo, vado verso l'Auditorium e poi su verso Piazza Ungheria, non vedo nessuno, a tutta verso la Salaria, vedo lontano che va po' piu' su un kway azzurro io piego per la Salaria, Piazza Fiume, Via Piave, Via Goito TUTTO A TUTTA con il rapportone e sto schifo di cambio che mi fa saltare il piede, ma non ci penso

Arrivo alla stazione non c'e' nessuno, Via Cavour, Via Merulana, AmbaAradan... nessuno aho se ho preso il percorso giusto sono primo... non mi giro piu' prendo per Porta San Sebastiano e ci butto dentro tutto quello che ho, la cosa peggiore sarebbe farsi passare in volata, da certi che conosco e che vanno piu' di me.

I sanpietrini manco li sento, vado, vado, MA... la' davanti due bici, una sembra una mountain bike rossa (una mountain bike?) e l'altra la conosco e' la Colnago arancione di Bellino, boh?... mi sa proprio che non sono primo, ce la metto tutta per raggiungerli, questo schifo di cambio fa anche un rumoraccio penso mo questi si accorgono di me e ricominciano a spingere forte, li passo con uno scatto in faccia per cercare di lasciarli li' e sento Bellino che strilla incitandomi VAI VAI!!! (come vai, vai? :-) ) mi sa che non sono primo anche perche' loro non rispondono all'attacco

Vabbe ormai manca poco, mettiamocela tutta lo stesso, mi allargo fino a finire sul bordo di terra per evitare una macchina prima della salita di Cecilia Metella e vado su, dietro non c'e' nessuno, ma li all'arrivo c'e' gente... un po' troppa... (ultime speranze: saranno quelli che hanno tagliato e sono venuti/e a vedere l'arrivo?) mi avvicino ormai mancheranno 50 metri ooops riconosco alcuni di quelli che sono li' ad aspettare Cronoman, Giobbo, Giacomo... questi non sono venuti a vedere l'arrivo... so arrivati prima; che delusione!
chiedo chi ha vinto, Giacomo (ok, per me era il favorito e il piu' forte) chiedo quanto so arrivato mi dicono sesto (boh, c'e' un sacco di gente)[in effetti settimo n.d.r.]

Sono le 7:30 Poi aspettiamo tutti gli altri arrivano da tutte le parti, alcuni portano notizie: Pigi ha bucato, altri anneddoti "Allo stadio ho preso una radice mi si e' girato il manubrio e ho dato una testata al muro (col casco), poi mi hanno fermato le guardie mi hanno detto no, non e' questo e hanno continuato" e tanti altri percorsi sbagliati, cadute, sprint contrapposti... tutti/e bagnati, un freddo...

Poi arrivano anche i miei amici, altra colazione ricca e si torna a casa dopo questi 50 km bagnati, maledicendo il cambio e chi l'ha inventato (per la gioia di Paolo che oggi con questa vittoria a ruota fissa gode grandemente)

:-)


da cronoman

appena rientrato da un divertentissima sessione di surf rotafissaro in giro nel traffico della capitale, che sommata alla corsa di questa mattina mi ha completamente segato le gambe!

ecco in ordine sparso qualche riflessione sulla corsa, sulla fissa in gara e sul pedalare a roma:

- penso che velocity03 roma sia stata l'edizione piu' bella di velocity da quando siamo partiti nel lontano 2002 con le alley-cat italiane. la corsa aveva tutti gli ingredienti giusti: tracciato tecnico, veloce e pericoloso che ha fatto selezione e che offriva numerose valide soluzioni di percorso, un bel gruppo di corridori di buon livello, una citta' molto suggestiva e l'imprevisto - sotto forma di pioggia monsonica - che ha un po' rimescolato le carte in tavola.

- col bagnato il freno motore della fixie e' molto efficace per modulare la velocita': mentre i pattini slittavano parecchio sul cerchio anteriore bagnato, la resistenza frenante sui pedali ha funzionato molto bene.

- pur avendo gia' sperimentato la fixie in salita avevo qualche timore di problemi legati alle salite prese a ritmo di gara; timore infondato, e confermata la mia impressione che col fisso si superano strappi anche abbastanza secchi - a patto che non siano ovviamente troppo lunghi - con i rapporti da pianura. e poi c'e' il solito 'effetto fisso': non avendo possibilita' di cambiare rapporto si evitano di default farfugliamenti col cambio (e conseguenti perdite di concentrazione, velocita' e tempo) e le seghe mentali tipo 'quale rapporto uso qui?', si pensa solo a menare sui pedali e salire piu' in fretta possibile.

- il traffico di roma e' una cosa impressionante: veloce e piuttosto caotico, ma guidano decisamente bene e sfruttando tutti gli spazi a disposizione sulla sede stradale. scooter a sciami, e anche qui ho notato notevoli capacita' di sgusciamento preciso nel traffico. il lungotevere sta presto diventando uno dei miei surf-spot preferiti con onde automobilistiche potenti, compatte e lunghe che durano anche 2-3 semafori: spazi ristrettissimi di manovra, alta velocita' e pedalata sotto vuoto per effetto delle possenti scie. a roma ci sono anche incroci che hanno l'estensione di un campo da calcio con grovigli di rotaie e macchine che arrivano da ogni cazzo di direzione: provare per credere!

cronoman


Pigrocity
Cari abici, alla partenza della Velocity siamo 36, più un'infortunata e una pia assistente. Clima gradevole e cielo nuvoloso, si sta in ansia per la milanese caduta sulle rotaie di viale Aventino. Partenza fissata alle sei, per un motivo o per l'altro ci si sistema al semaforo di piazzale delle Masse Critiche alle sei e trenta, si sta sullo scherzoso quando... din!, come per miracolo si spegne l'illuminazione pubblica, il semaforo è rosso, faccio la foto di rito con le dita a quadrato e... verde!: i maschi giovani del branco partono a razzo, e per maschi giovani s'intendono tutti, comprese le ragazze, gli over anta e coloro che concordavano con me sul gruppone non competitivo.
Alla faccia del caciocavallo!
Il tempo di verificare l'integrità di una partecipante inciampata nelle rotaie, mi volto e siamo in tre. La fanciullina dichiara di voler fare una pedalatina turistica e poi andare all'arrivo, ci si saluta e siamo in due, Marco e io. Pigliandocela davvero comoda c'avviamo chiacchierando, passiamo sotto i giardini dell'Aventino, ammiriamo una Roma affascinanta dal silenzio, doppiamo capo di piazza Venezia e... oibò!, ecco un concorrente provenire da piazza Argentina, ha scelto una strada lunga, tira abbastanza ma è in sella a una MB, così decidiamo di raggiungerlo, lui svolta ed ecco il puntino giallo risaltare sul grigio di una via del Corso deserta. Lo raggiungiamo all'altezza di Montecitorio, si è di nuovo in tre.
Comincia a piovere, propongo cappuccino e cornetto nel primo bar che s'incontri, Marco con uno scatto ci molla, si è in due, la pioggerillina s'infittisce.
Sulla Flaminia, sino all'incrocio con via delle Belle Arti, non un piffero di bar è aperto, ci si ferma, consiglio al compagno di barare, evitare l'Olimpico, precedere tutti a piazza Ungheria e lui, con profondo spirito sportivo, ringrazia e s'avvia per la strada suggeritagli. Il sottoscritto, orgoglioso del consiglio, dopo aver indossato il k-way d'ordinanza volta fieramente la capa al ciuccio e si cerca un baretto.
Cappuccino e cornetto.
La pioggia e la bronchite sconsigliano la mossa plateale di farmi trovare all'arrivo, magari simulando un fiatone della madonna tramite un centinaio di piegamenti sulle gambe: nessuno abboccherebbe malgrado la mia sincera insistenza.
Come arrivo a cuccia, da sotto le coperte, telefono al mio favorito con tanti complimenti.

Ciao a tutti gli amici della Velocity e anche ai ciclisti-ancora-addormentati.

Poldo


da Giobbo

Mi sveglio alle 5 scatarrando.
Colazione abbondante e un colpo di telefono al mio compagno di squadra per sincerarsi che si sia svegliato.

A Piramide la notizia di una infortunata a piazza Albania. Nel ritornare da lì il mio compagno casca due (!) volte sulle rotaie e si fa male a un ginocchio. Penso sia questo il motivo per il quale non lo vedo sul percorso trasteverino che avevamo programmato: saltano tutti gli schemi.

Proseguo da solo sui sampietrini, senza troppa convinzione (me sento una chiavica) e ogni tanto incrocio er Messaggero der Laurentino. Su Viale Angelico ci tiriamo a vicenda, col vento contro.
Arrivato allo stadio inizia il diluvio. Penso:
"Porcoddio, so' pure fracico, mo' come minimo me tocca vince". Penso pure che la pioggia mi rovina la sella Brooks nuova...
Sulla salita dello stadio mi inserisco tra Boscaiolo e Pigi: è il gruppo dei primi, ce la posso fa'!
Dopo lo stadio ahimé sbaglio strada, perché come un cretino tenevo la ruota di Pigi senza badare al percorso.
Comunque alle Belle Arti riprendo il gruppo di testa, ma ahimè in salita me scoppiano i polmoni: vado a 1 all'ora. Il Boscaiolo è sempre più lontano, e Ferdinando mi passa come se fossi fermo.

A piazza Ungheria vedo che chi mi precede prende i viali: ho ancora una chance. Imbocco contromano via Paisiello, a S. Susanna vedo Pigi con una ruota in mano che m'insulta.
Su via Merulana supero Andrea e gli chiedo dove siano gli altri. Via dell'Amba Aradam è deserta: sono primo?
Raggiungo una ciclista in lontanaza, ma non è in gara.
SONO PRIMO? No.
Strisce di copertoni sui sampietrini umidi mi rivelano la verità. Mollo tutto. Un secondo posto per la quarta volta consecutiva non m'interessa e in più ho l'asma.
Sarà per la prossima volta.
Mi supera Scatta, impressionandomi con i suoi polpacci che sfamerebbero una squadra di minatori.

Quando arrivo mi dicono che sono terzo. Meglio che secondo.

Penso "Che tragedia: il boscaiolo è insopportabile quando perde, figuramose quando vince".
Invece forse la vittoria gli farà bene. Ora non ha più bisogno di fare il coatto a gratis.
Bella giacomo, ma non dormire sugli allori.

Torno a casa e dormo fino alle 2.

G.


da coda

ricapitolando

1° Giacomo --> rotafissa roma
2° Scatta --> corsaiola milano
3° Giobbo --> corsaiola roma
4° Cronoman --> rotafissa milano
5° Luca --> corsaiola milano
6° Andrea --> rotafissa roma
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penultimo Menthos --> influenza milano
ultimo Er-bustina --> olive roma


a breve documentazione fotografica


Velocity e amicizie

Quando si dice "più pedali più amici" che verità.. e l´esperienza della Velocity me l´ha ricordato.

Dopo l´appello accorato che ho fatto venerdì sono riuscita addirittura ad ottenere un caldo passaggio da casa mia al conosciuto piazzale da Raffaele che sabato alle 22.40 mi ha detto "Dai viene che ci divertiamo, ti vengo a prendere sotto casa" (poi quando ha scoperto dove abitavo secondo me si è pentito amaramente :-) ).
Piano piano il piazzale ha cominciato a riempirsi di ciclisti un po´ intirizziti per l´improvviso freddo che si complimentavano a vicenda per la fedele compagnia, per la scelta delle ruote e per l´abbigliamento più o meno azzeccato. C´era qualcuno che continuamente diceva "ma sono l´unico ad aver portato lo zaino", chi invece pensando al freddo vedeva le sue ginocchia già un po´ rosse, chi pensava al K-way sbadatamente dimenticato vicino alla porta.
Alla partenza purtroppo un ragazzo si è poggiato alla mia bicicletta facendomi scivolare gli occhiali pronti ad essere indossati dividendomi tristemente da Raffaele che non sono più riuscita a trovare se non al bar all´arrivo... un po´ sconfortata ho continuato a pedalare sol soletta finché ho preso di mira un tizio (ciao Alberto) che pedalava solo anche lui con la sua MTB, come me, ci siamo guardati ed automaticamente ci siamo messi a discutere su che percorso sarebbe stato il migliore. Io mi sono affidata completamente a lui ed alle sue scelte che con il senno di poi credo siano state ottime. Bellissimo pedalare sotto l´acqua con Roma tutta nostra, ritrovare qualche ciclista agli incroci, ragionare su che percorso avevano fatto, salire, scendere, passare con il rosso, superare autobus, darsi conforto e sorridere.
Visto che entrambi avevamo la MTB ho proposto di attraversare il parco della Caffarella ed uscire a via dell´Almone....ma lì ho commesso un terribile errore trascinando l´ignaro Alberto che si era fidato di me, sull´Appia Antica invece di svoltare a destra e tagliare dopo pochi metri il traguardo ho svoltato a sinistra sicura che la tomba di Cecilia Metella fosse quel monumento circolare sulla sinistra vicino all´icrocio di via di Torricola, praticamente abbiamo perso circa 30 minuti fra Appia scivolosa, dubbi e perplessità che cominciavano ad assalire la mia mente prima di decidere di tornare indietro sulle nostre tracce!
L´esperienza è stata positiva ed allegra e mi davvero colpito il cuore la disponibiltà di questi due amici ciclisti, quindi un bacio grande a Raffaele che mi ha convinto a partecipare e che si è alzato prestissimo per venirmi a prendere nelle lontane periferie cittadine , nonché ad Alberto che mi ha fatto compagnia nel percorso e mi guidato per strade abbastanza sconosciute per me e che soprattutto, da vero "signore", non mi ha ucciso per l´errore commesso e che gli ha fatto perdere l´arrivo.
Per concludere in bellezza ed in amicizia un ragazzo che pedalava per l´Appia, incuriosito per lo strano movimento mattutino di biciclette mi ha chiesto notizie e mi ha fatto compagnia nel ritorno a casa.

Non sarò arrivata prima ma che carino conoscere tutte queste persone!
...

A presto
Simona


da pipes

La mia cronaca

Psss

2 km dopo

Psss

Peccato, avevo imbroccato tutte le strade giuste grazie

ci siamo divertiti assai

percorso super, non so come replicheremo a milano (ghisallone?)

un mazzo di fiori al prode che ha rivoluzionato il ciclismo soggiogando i cambi al fisso.

58*1
pipes


da Alberto

"velocity 03" ma ndò manno portato

Ecco il racconto della mia prima velocity dove ho gareggiato con la mia MB da supermercato, ovvio senza troppo pretese, solo quella di superare la barriera della mia soglia di fatica che non conosco.
Arrivo a piazzale delle masse e vedo già un cifra di gente ma non è CM e lo si può vedere dalla mancanza del solito cazzeggio colorato. Qui sono tutti concentrati, qualcuno anche addormentato. Dopo aver aspettato notizie sull'imprevisto accaduto alla ragazza caduta , i discorsi sull'utilità del cambio si interrompono, adesso si vedrà chi ha ragione. Si spengono le luci !!!!! Si parte , è il silenzio che domina , nessun sguardo all'indietro solo a chi si insegue . Premetto che non avevo programmato il percorso, la mia esperienza da speedy boys per roma mi dice fidati del tuo istinto
Al lungotevere già si disperde il gruppone, avevo solo odorato l'idea di appartenere al gruppo di testa, ma ancora la scalata è lontana per essere un outsider . Così vado avanti pensando ad un buon piazzamento . A ponte garibaldi un altro troncone si divide, qualcuno gira per viale arenula , io continuo, non mi faccio trascinare dalla massa ........vedo una ragazza (simona de Tor Vergata) che stenta, non sa se girare pure lei anche perchè non sà la strada per arrivare allo stadio . Decide di venire con me , ha una MB , molto più tecnica e più fluida della mia , ma non può che starmi dietro è obbligata , un altro gareggiatore si unisce a noi , anche lui non sa la strada , bene sono io che do l'ANDATURA !!!!!!
Si arriva nei pressi dello stadio , è il DILUVIO !!!! Decido di farmi il mattonato di marmo dirigendomi verso la curva sud , la prendo stretta , e faccio bene, ho recuperato qualcuno che ha fatto il giro dello stadio dalla strada , simona è imperterita ha deciso che arriveremo alla fine insieme (e già penso ad un testa a testa finale con lei ) .
Dopo lo stadio si supera il ponte e si sale per Bruno Buozzi , anche se ero combatutto sull'altra strada , in effetti anche alla partenza erano due le scuole di pensiero . Ormai l'acqua la dominava . Si supera anche Ungheria e decido che viale Regina Margherita era l'ideale , comincia a balenarmi il pensiero che non conosco la Tomba di Cecilia Metella , certo conosco l'Appia Antica e forse questo era già tanto . La mia compagna di pedali mi dice "Portami a porta S.Sebastiano e alla tomba ti ci porto io " .......Bene vado avanti per S.Lorenzo e quà tutta la mia vena poetica trova sfogo , vedere l'alba di questo quartiere è a dir poco emozionante, I BRIVIDI , penso a Roma che fù e i personaggi del posto , QUELLI DE NA VORTA pe capisse . Uno stormo di piccioni che si godeva la calma delle mattina si apre al nostro passaggio si scende per porta S.Giovanni , Via Sannio, si costeggiano le mura , ormai è luce . Porta S.Sebastiano, lei mi dice, tagliamo per il parco della caffarella ???? E io , la tomba la conosci te , vengo dietro ........ Non nascondo che anche all'interno del parco ero emozionato , ho visto persino un pavone !!!!!!! Ma ormai avevo capito che non era di certo una scorciatoia , vabbè vado avanti .......arrivati di nuovo sulla strada pensando che ormai eravamo alla fine vedendo "Via di Cecilia Metella" , Simo gira a sinistra e solo più tardi dopo 2 km e grazie ad una signora capii che era la direzione sbagliata e anche SIMONA lo capì !!!!!!!! PORC ........ Torniamo dietro e con mio dispiacere e con 10 litri d'acqua sul corpo mi godo una fetta de torta alla ricotta dove la folla che acclamava Giacomo già si rifucillava ormai da tempo .
Tutto sommato me so divertito, fracicato, e oggi IO posso dire di conoscere
il PARCO DELLA CAFFARELLA !!!!! MI ELOGIO per i meriti .
Comunque l'ho capito che me l'avete affiancata per disorientarmi e non concorrere per il podio , alla prossima velocity non ci ricascherò !!!!!
; )
Bella pe tutti !!!


Dallo sconfitto:
Concordo con tutti che che stata una bella gara, un edizione stupenda.
Ho affrontato l'avventura Romana come si affronta la partecipazione di una classica del ciclismo.
Con le condizioni meteo che l'hanno trasformata in una piccola Roubaix.
Il casco non a caso GIALLO E ROSSO.
Ho sempre tenuto la testa della corsa senza saperlo non sapendo neppure dove mi trovavo sono stato alla ruota dei primi e la fortuna è stata di trovare il veloce sfrecciare di Giacomo che mi ha portato fino all'inizio dell' Appia Antica.
l' ho inseguito come chi insegue una preda sapendo che poteva essere la ruota buona.
Credo che abbia capito che lo braccavo, tirava le curve a una velocita pazzesca al limite del cadere.
A due semafori rossi li ha passati come un fulmine, io ho tirato i freni abbastanza per fare un buco incolmabile.
Ma il bello della Velocity è anche questo, quanto fegato hai.
E il passaggio di Giobbo mi ha fatto ritrovare la strada giusta sul Appia.
Ma ormai Giacomo era imprendile, vincitore, gran bel corridore.
Bravo.
E complimenti a tutti.
scatta


Furia Silente
A Velocity03 Roma sono tornate a gareggiare su strada - dopo oltre 100 anni di silenzio e dimenticatoio - delle biciclette a ruota fissa. Questo é il racconto di uno dei corridori che ha partecipato alla gara con una fixa. >>> leggi >>>