Viva la Velorution!
Penalizzare l'utilizzo dell'auto/moto privata... unica via :)
[17.08.2007]

Dopo Londra anche New York adotta misure severe che cercano di scoraggiare l'utilizzo delle auto private nelle parti centrali della città, ma sono anche di grande impatto comunicativo con un forte e chiaro messaggio: non si può più continuare ad utilizzare l'auto privata come abbiamo fatto fino ad oggi.

A Roma la situazione è ormai insostenibile anche dentro la stessa ZTL (Zona a Traffico Limitato) che dovrebbe garantire circolazione ai mezzi pubblici e riduzione dell'inquinamento, il traffico è invece spesso congestionato e alle auto (parcheggiate sempre impunemente ovunque) si sono aggiunti quasi mezzo milione di scooter e moto che sfrecciano ad alta velocità per le strade di Roma credendosene i veri "padroni"

Anche su questo loro sfrecciare l'uso e abuso di cocaina in città si fa sentire, e in fondo stanno anche pagando un tributo altissimo in vite perse (in tutto il 2006 ci sono state 69 vittime, nei primi sette mesi del 2007 le vittime erano già 48) e gravi lesioni, ma si sà... si pensa sempre che toccherà a qualcun'altro.

Roma ha problemi differenti da NYC o Londra e già da tempo sono state iniziate strategie per la limitazione e il contenimento dell'uso dell'auto privata ma invece Roma poi è la città che immatricola più auto d'Europa evidentemente qualcosa non va.

Le strategie che creano nuove strade o nuovi parcheggi attraggono nuove auto, è una verità elementare confermata da tutti gli studi urbanistici ma in Italia e soprattutto a Roma si fa finta di non saperlo e continuano a costruirsi parcheggi su parcheggi che dopo poco si intasano e si ricomincia daccapo.

Il comune vuole fare cassa con i parcheggi, strisce blu e le rimozioni (e forse ci riesce) ma non riesce sicuramente a comunicare un messaggio chiaro e necessario: ABBANDONARE L'AUTO/MOTO PRIVATA, questa città deve poter tornare ad essere un posto dove respirare, passeggiare ecc. senza ammalarsi per l'inquinamento e senza rischiare la vita per colpa dei "pazzi" che corrono per le strade.

dossiAlcune misure urgenti sarebbero la costruzione di una vera rete di piste ciclabili (anche se qualcosa si sta muovendo e va riconsciuto), potenziamento dei mezzi pubblici soprattutto per quanto riguarda l'orario di esercizio di bus e metro che finiscono spesso per mezzanotte e danno così l'alibi a tutti i giovani di dover avere per forza auto moto o macchinetta per girare di notte, far rispettare i limiti di velocità dentro la città, non con i poliziotti ma con impedimenti fisici quali i dossi rallenta traffico artificiali OVUNQUE, come in tante città europee.

C'è ancora molto da fare e una delle prime cose da fare è iniziare da noi stessi, in prima persona a cambiare stile di vita, senza che ce lo debba imporre il sindaco o lo Stato.

E' ora di rottamare la propria auto/moto/motorino, liberarsi delle spese di assicurazione, multe, bollo, benzinai e meccanici ed iniziare una nuova vita in città con l'uso della bicicletta e dei mezzi pubblici... poi con tutti i soldi che risparmierete abbandonando l'auto potrete permettervi quando serve il taxi o il noleggio di un furgone ogni tanto... si può fare e si vive molto meglio.

A New York da molto comunque tanti cittadini si sono attivati per cercare di tornare a vivere decentemente la città come le esperienze raccontate dai siti:

bici a new york


tratto dal Corriere della Sera

«Non intervenire avrebbe costi altissimi»

E a New York scatta la «tassa d'ingresso»

Il sindaco Bloomberg, sfidando l'impopolarità, ha deciso di adottare una serie di misure drastiche contro il traffico

NEW YORK - Fino a pochi anni fa, messi di fronte a un’idea come questa, i newyorchesi avrebbero alzato le barricate. Incoraggiata dalle reazioni, inaspettatamente non negative, alla rivoluzionaria proposta lanciata dal sindaco di New York Michael Bloomberg, che per ridurre il traffico e l’inquinamento a Manhattan ha intenzione di far pagare a tutte le auto che passano per il centro un pedaggio, la signora Mary Peters, titolare del Dipartimento dei Trasporti, ha promesso di finanziare il progetto con 354 milioni di dollari (260 milioni di euro), che serviranno per potenziare i traghetti e i servizi di autobus. La somma, ha però precisato l’esponente governativa di Washington – che è un’appassionata motociclista e di problemi del traffico ha grande esperienza, essendo stata per anni amministratrice della rete di autostrade federali degli Stati Uniti - sarà pagata solo se la Grande Mela si dimostrerà capace di rendere operativo il piano entro 90 giorni, in modo da ottenere una riduzione del traffico non inferiore al 5 per cento. In questo modo New York farebbe da battistrada a un gruppo di città comprendente anche San Francisco e Chicago, alle quali il governo, sempre per il problema del traffico, ha offerto finanziamenti alle medesime condizioni. «L’automobilista americano – ha detto la ministra motociclista - oggi trascorre una media di 49 ore ogni anno fermo nel traffico, contro le 18 ore del 1982 . Il sindaco Bloomberg non permetterà al traffico di derubare la Grande Mela. I newyorchesi devono capire che non si può più continuare a servirsi di idee del passato per combattere la paralisi della circolazione di oggi».

AMERICANI «ATIPICI» - Nella patria dei centri commerciali e degli
Biciclette, pattini, risciò. I newyorkesi da tempo hanno cominciato ad adottare mezzi di trasporto «alternativi» (Ap)
Biciclette, pattini, risciò. I newyorkesi da tempo hanno cominciato ad adottare mezzi di trasporto «alternativi» (Ap)
ormai quasi spariti drive-in, dove l’automobile è sempre stata intoccabile, queste parole suonano quasi rivoluzionarie. Ma il newyorchese (o più precisamente il newyorchese che vive a Manhattan), rispetto all’americano medio degli States più remoti per il quale la dipendenza dall’auto resta assoluta, è sempre stato parecchi passi più avanti. Solo una famiglia su 5 che risiede a Manhattan,infatti, è proprietaria di un’auto, e anche chi la possiede, di regola, non si sogna neppure di usarla per andare al lavoro, perché il sistema di trasporto pubblico, per quanto la metropolitana di New York sia vecchia di oltre cent’anni e anche parecchio sporca, funziona in complesso in maniera efficiente. Adesso però, anche se molta gente a Manhattan fa a meno dell’auto e va a lavorare col metrò, in bicicletta o addirittura sui pattini, per affrontare l’aumento continuo del traffico, occorrono misure molto più radicali.
PEDAGGIO DI 6 DOLLARI CON TELEPASS «OBBLIGATORIO» - Secondo il piano di Bloomberg, chiunque usa la macchina per entrare a Manhattan al di sotto della 86esima Strada, dalle 6 alle 18 dei giorni lavorativi, dovrà pagare un pedaggio di 6 dollari pari a 4 euro e 50 (21 dollari pari a 15,75 euro per i mezzi pesanti. Il pagamento avverrà, come succede dovunque nelle autostrade, con il sistema dei varchi automatizzati. Chi non dispone del Telepass, dato che il suo passaggio viene fotografato con tanto di targa, dalle telecamere, dovrà invece pagare entro la stessa giornata, perdendo tempo a cercare l’apposito ufficio oppure con carta di credito, via Internet o via telefono, se si fida della sicurezza di questi sistemi. Queste procedure, a parte il notevole costo, serviranno senz’altro per molti automobilisti come disincentivo a recarsi nel centro durante le ore di punta senza vera necessità. Chi non paga il pedaggio per di più, se è recidivo, in aggiunta alla multa, con il sistema dei punti finirà anche per perdere la patente, che negli Stati Uniti è importantissima perché si tratta dell’unico documento ufficiale di riconoscimento.

SINDACO «VIRTUOSO» - Metodi draconiani insomma. Ma Bloomberg, un ex bancario che ha fatto fortuna dopo il licenziamento diventando in pochi anni uno degli uomini più ricchi del mondo, è sempre stato capace di andare controcorrente e non ha paura di sfidare anche l’impopolarità. Prevedibilmente i «seriously rich» dell’Uper East Side e della 79esima strada, suoi vicini di casa, gli hanno tolto per un certo periodo il saluto considerandolo una specie di traditore. Ma Bloomberg, per dimostrare che faceva sul serio, dopo avere annunciato che rinunciava alla residenza ufficiale e che sua figlia avrebbe lavorato per lui come segretaria, ma gratis, quasi tutte le mattine ha continuato ad andare in ufficio con la linea 6 della metropolitana:cosa che adesso può fare un po’ meno frequentemente, per motivi di sicurezza. Oggi New York, anche se non ha ancora riparato le strade, ha il bilancio comunale addirittura in attivo. Tanto che Bloomberg, per dare soddisfazione ai contribuenti, a fine anno farà spedire a casa per posta a tutti quelli che ne hanno diritto, invece del solito aumento, un modesto rimborso.

COME CONVINCERE PENDOLARI E COMMERCIANTI - Ma la battaglia del traffico a Manhattan sarà molto più dura, perché molti dei pendolari che vivono in periferia non sono disposti a fare a meno dell’auto, e anche parecchi commercianti nel centro sono contrari. Bloomberg comunque, con l’appoggio del governatore dello Stato di New York Eliot Spitzer e della ministra dei Trasporti motociclista, tira diritto. E, cifre alla mano, dimostra che sbagliano sia i commercianti, sia gli automobilisti contrari al pedaggio. Secondo un’indagine condotta nel 2006 da «Partnership for New York City», un gruppo di tecnici e di esperti presieduto da David Rockefeller, il traffico fa perdere alla regione metropolitana della Grande New York più di 13 miliardi di dollari di produzione ogni anno, pari a quasi 10 miliardi di euro. Anche un rapporto del Texas Transportation Institute conferma che la libera circolazione a motore nei centri urbani non è più sostenibile. Nell’area della Greater New York, nel 2005, gli automobilisti hanno trascorso una media di 49 ore bloccati nel traffico e hanno bruciato inutilmente benzina per 700 milioni di litri.

NON INTERVENIRE COSTA MOLTISSIMO - A parte le conseguenze per l’ambiente e per la salute che sono ormai sotto gli occhi di tutti, anche sul piano economico seguendo la strada della motorizzazione crescente, i conti non tornano. Nella fascia urbana di New York e dintorni dove risiedono circa 18 milioni di persone, avverte il sindaco, il costo del «non fare nulla» per ridurre il volume di traffico sta letteralmente soffocando l’economia. Si va dai 2 miliardi di dollari (€1,5 miliardi) sprecati in carburante e spese di esercizio di veicoli; ai 3,2 - 4 miliardi di dollari (€2,25 – 2,8 miliardi) di perdite di produzione; ai 4,6 miliardi di dollari (€3,2 miliardi) di incassi che vanno in fumo – letteralmente – perché gli automobilisti non raggiungeranno mai i ristoranti, grandi magazzini e negozi dove speravano di arrivare.

PERDITA DI POSTI DI LAVORO - Tutte queste cifre, sul piano occupazionale, si traducono secondo il rapporto di «Partnership» in 37-52.000 posti di lavoro perduti. E il peggio, lasciando che il traffico di New York vada – o meglio «non» vada – per la sua strada, deve ancora arrivare. Perché con l’aumento di un altro milione di residenti e di 750mila occupati previsto entro i prossimi 25 anni, il numero di veicoli in circolazione aumenterà almeno del 20%. Fino alla totale paralisi.

TASSA SUL TRAFFICO - L’unica alternativa, per impedirlo, è secondo Bloomberg di fare quello che è stato già fatto a Londra, imponendo una forma di «tassa sul traffico» per limitare la motorizzazione privata, che nelle città non è più sostenibile, e al tempo stesso investendo seriamente, come in America non è mai stato fatto, nel trasporto di massa. A New York, è vero, la metropolitana è quasi al limite del decoro. Ma a parte la sporcizia delle stazioni i vagoni hanno l’aria condizionata e sono puliti. E il servizio funziona abbastanza bene, 24 ore su 24 per 365 giorni, e dispone anche di ben 26 linee per un totale di oltre mille chilometri. La rivoluzione del traffico, da un modello di vita urbano ancora eccessivamente dipendente dalla motorizzazione privata, a un sistema più razionale, può partire da qui. Ma il problema futuro, per la Grande Mela, sarà quello di rinnovare da cima a fondo un’infrastruttura che – come per i ponti che cadono, per le tubature del vapore che scoppiano e per le strade piene di buche – dietro la patina luccicante dei grattacieli incomincia a perdere pezzi.

Renzo Cianfanelli

17 agosto 2007

 

Velorution Forum - di la tua nel nostro forum su bici, auto, traffico, inquinamento.

www.tmcrew.org/eco/bike

 

 

Valid HTML 4.01!

www.tmcrew.org/eco/bike torna alla homepage e-mail