 Il 
                      sindaco all'inizio non capì cosa lo aveva colpito.
Il 
                      sindaco all'inizio non capì cosa lo aveva colpito.
                      Lo capì subito dopo, Willie L. Brown, Jr., sindaco 
                      di San Francisco, quando dichiarò durante il suo 
                      incontro con la stampa del 15 luglio 1997: "Critical Mass 
                      ha raggiunto una massa critica".
                      Il Sindaco il mese precedente aveva promesso/minacciato 
                      di imporre legge ed ordine nell'happening ciclistico mensile, 
                      descrivendone i partecipanti come un gruppo di 
                       "Hell's Angels senza legge".[1] 
                      A seguito della sparata del sindaco Brown, i media locali 
                      pomparono lo scontro imminente riempiendo i giornali e le 
                      trasmissioni riguardo al "crackdown." 
                      Tutta la città era sotto tensione a causa della 
                      sfida sindaco contro ciclisti.[2] 
                       
                        Comunque quasi subito divenne chiaro che il sindaco, generalmente 
                        visto come un infallibile politicante, stava per uscire 
                        dai gangheri. Brown aveva sottostimato i suoi avversari? 
                        Quello che il sindaco allora non sapeva, ma che ora sicuramente 
                        sa, era questo. Nell'andare allo scontro contro Critical 
                        Mass, si andava a confrontare con la punta più 
                        avanzata del crescente movimento globale che intende trasformare 
                        radicalmente l'ambiente nelle metropoli. Chiamiamolo movimento 
                        per le "Città sostenibili" o movimento per il "Trasporto 
                        Alternativo".
                      
 
                        
                        
                        Una 
                        sfida globale
                       
                        Molti dibattiti riguardanti Critical Mass [CM], con il 
                        suo principale slogan "One Less Car", si domandano se 
                        CM sia la causa, o il risultato, o solamente  
                        la parte più visibile di questo movimento.[3] 
                        In ogni evento, c'è un sempre maggiore incremento 
                        della resistenza alla distruzione della vita nelle città 
                        creata dalla "dipendeza dall'auto". Critical Mass nasce 
                        a San Francisco nel 1992, una fusione tra la tradizione 
                        politica radicale della città e la grande comunità 
                        "ciclistica" della città, creatasi grazie al buon 
                        clima di SF. Il divertimento all'aria 
                        aperta incontra l'azione di massa.[4] 
                        Come molte delle cose che nascono in California, Critical 
                        Mass si è diffusa con grande rapidità. Ci 
                        sono diverse crescenti manifestazioni/eventi di Critical 
                        Mass in centinaia di città in giro per il mondo, 
                        da Sydney a Melbourne, a Londra e Bristol, a Toronto, 
                        Chicago, Boston, Richmond, Austin ed anche Walnut Creek.
                      
 
                      
 
                        Come si è diffusa Critical Mass, così anche 
                        altre azioni di protesta si sono sviluppate contro la 
                        devastante presenza delle automobili nelle città. 
                        Le demo di Reclaim the Streets sono dei grandi street 
                        parties che spesso attraggono migliaia di partecipanti 
                        come è successo a Londra, Berlino, Sydney, Edinburgo, 
                        Amsterdam ed altre città. Dopo avere creato una 
                        "ostruzione", spesso realizzata con un falso incidente 
                        stradale, i partecipanti irrompono rapidamente nella strada 
                        prescelta con strisiconi, bandiere, musicisti, amplificazione, 
                        trampolieri e mangiafuoco. Spesso i partecipanti bucano 
                        l'asfalto e piantano degli alberi o creano delle aree 
                        giochi per i più piccoli complete di sabbia e tutto 
                        il resto. "Non sono molto diverse dalle 'isole pedonali'," 
                        spiega Randy Ghent del Collectif pour des Rues Libérées 
                        di Lione. "E' un movimento che reclama 
                        spazi urbani da sottrarre alla tenaglia delle automobili."[5]
                      
  Insieme alle manifestazioni di protesta come Critical 
                        Mass e Reclaim the Streets, c'è stata una significativa 
                        crescita di pubblicazioni, siti web, conferenze ed associazioni 
                        che si impegnano per una riduzione della dipendenza dalla 
                        automobile. Nell'ottobre 1997 c'è stata una conferenza 
                        lunga una settimana a Lione in Francia, "Verso una città 
                        senza automobili", alla quale hanno partecipato 65 attivisti 
                        rappresentanti 50 organizzazioni di 21 paesi. Il Car Free 
                        Cities Network è stato lanciato nel 1994 da 37 
                        organizzazioni riunite per una conferenza ad Amsterdam. 
                        Oggi partecipano organizzazioni di più di 60 città 
                        europee a questa rete, che si ispira a Venezia come prova 
                        realizzata che le città senza automobili possono 
                        funzionare bene e realizzare un'alta qualità della 
                        vita.
 
                        Insieme alle manifestazioni di protesta come Critical 
                        Mass e Reclaim the Streets, c'è stata una significativa 
                        crescita di pubblicazioni, siti web, conferenze ed associazioni 
                        che si impegnano per una riduzione della dipendenza dalla 
                        automobile. Nell'ottobre 1997 c'è stata una conferenza 
                        lunga una settimana a Lione in Francia, "Verso una città 
                        senza automobili", alla quale hanno partecipato 65 attivisti 
                        rappresentanti 50 organizzazioni di 21 paesi. Il Car Free 
                        Cities Network è stato lanciato nel 1994 da 37 
                        organizzazioni riunite per una conferenza ad Amsterdam. 
                        Oggi partecipano organizzazioni di più di 60 città 
                        europee a questa rete, che si ispira a Venezia come prova 
                        realizzata che le città senza automobili possono 
                        funzionare bene e realizzare un'alta qualità della 
                        vita.
                      
 
                        Localmente, la San Francisco 
                        Bicycle Coalition (SFBC) è arrivata a più 
                        di 1.700 iscritti (paganti). Con una struttura organizzativa 
                        decentralizzata che dipende fortemente dalle iniziative 
                        degli iscritti, la SFBC ha promosso numerose inizative 
                        nella città che tendono ad incoraggiare l'uso della 
                        bicicletta. Tra i tanti esempi di questo lavoro c'è 
                        Tiffany Street nel quartiere di Mission. Un tempo attraversata 
                        da 6.000 macchine al giorno come scorciatoia per la Interstate 
                        280, Tiffany è dventata una strada senza uscita 
                        dopo che gli attivisti della SFBC hanno aiutato gli abitanti 
                        ad organizzarsi per richiedere una moderazione del traffico. 
                        La SFBC è stata anche strumento per la formazione 
                        del Transit First Market Street Alliance, un consorzio 
                        tra comunità e gruppi ambientalisti che stanno 
                        lavorando per chiudere Market Street al traffico delle 
                        auto private.
                      
 Il 
                        problema delle macchine
                      
  La questione posta da questo crescente movimento internazionale 
                        è: per cosa sono fatte le strade? Sono posti dove 
                        i bambini e ragazzi/e possono giocare a pallone e ad altro, 
                        i genitori possono insegnare ai figli ad andare in bici, 
                        dove i vicini si incontrano e parlano? Sono posti per 
                        festival, feste degli abitanti della zona, marce, manifestazioni, 
                        sport...? In breve le strade sono "spazi pubblici" per 
                        la comunità?  O sono semplicemente 
                        parcheggi e canali per lo scorrimento incessante del traffico 
                        automobilistico? [6]
 
                        La questione posta da questo crescente movimento internazionale 
                        è: per cosa sono fatte le strade? Sono posti dove 
                        i bambini e ragazzi/e possono giocare a pallone e ad altro, 
                        i genitori possono insegnare ai figli ad andare in bici, 
                        dove i vicini si incontrano e parlano? Sono posti per 
                        festival, feste degli abitanti della zona, marce, manifestazioni, 
                        sport...? In breve le strade sono "spazi pubblici" per 
                        la comunità?  O sono semplicemente 
                        parcheggi e canali per lo scorrimento incessante del traffico 
                        automobilistico? [6] 
                      
 
                        Spinti dalla forza dell'industria dell'auto, dalle compagnie 
                        petrolifere e da altri componenti la lobby delle autostrade, 
                        i politici americani hanno fatto si che 
                         le strade venissero permanentemente occupate dal 
                        traffico automobilistico, soprattutto dalla fine della 
                        II guerra mondiale.[7] In questo 
                        processo hanno distrutto il trasporto pubblico, incoraggiato 
                        la formazione di sobborghi extraurbani, asfaltato ovunque 
                        e cacciato gli abitanti dai centri cittadini [per mandarli 
                        in rovina oppure per crearne zone per gli uffici e per 
                        i ricchi n.d.t.]. Tutto questo per creare un sistema di 
                        trasporti dominato dall'automobile che incrementa la povertà. 
                        Caltrans nel 1996 ha stimato che nella Bay Area si perdono 
                        90.000 ore ogni giorno inchiodati nel traffico, 
                        con un incremento del 31% rispetto al 1995, ed un 
                        costo per l'economia regionale di più di 210 milioni 
                        di dollari l'anno.[8] 
                      
 
                        E al problema della congestione del traffico che aumenta, 
                        la classica idiota risposta - costruire nuove strade - 
                        è diventata proibitiva. Il costo, finanziario e 
                        politico, per la costruzione di strade è divenuto 
                        esorbitante. La recente ricostruzione della Cypress Freeway 
                        di Oakland, che crollò nel terremoto del 1989, 
                        ha avuto un costo di 1,25 miliardi di dollari. Praticamente 
                        costa 4.000 dollari per pollice [2,5 cm], le 5 miglia 
                        di Cypress sono la più costosa 
                        autostrada della storia, più di 5 volte del costo 
                        della missione NASA per Marte.[9] 
                        Sono anche oramai noti gli impatti negativi che hanno 
                        le autostrade urbane sulla sicurezza, la salute etc. di 
                        chi ci abita nelle vicinanze e per questo che i residenti 
                        fanno sempre maggiori resistenze contro nuovi progetti 
                        di strade ad lato scorrimento sopraelevate, come si è 
                        visto durante la lotta contro la Central Freeway a San 
                        Francisco.
                      
  Anche i costi contingenti per la nostra società 
                        dominata dall'automobile cominciano ad essere sempre più 
                        evidenti. Ogni anno gli incidenti stradali uccidono 42.000 
                        persone e ne mandano all'ospedale circa un milione (negli 
                        USA) che occupano strutture di emergenza e riabilitative, 
                        facendo innalzare il costo della sanità. I casi 
                        di asma e di altre malattie respiratorie aumentano al 
                        peggiorare della qualiità dell'aria che respiriamo. 
                        Mentre la gente ha capito che non esistono pasti gratis, 
                        al contrario vuole continuare a credere a cose come parcheggi 
                        gratuiti. La realtà è che il costo per costruire 
                        e mantenere i parcheggi [nei centri commerciali e simili] 
                        lo paghiamo insieme alla spesa. Il costo delle case aumenta 
                        anche perchè c'è bisogno di costruire anche 
                        un "posto macchina" e la considerevole spesa per mantenere 
                        strade e parcheggi. Più del 40% della tipica città 
                        USA è asfaltata per far si che le auto riescano 
                        ad accatastarsi. Il noto fenomeno dello stress da auto, 
                        e della incazzatura da traffico sono solo esempi della 
                        degenerazione a cui ci ha portato la dipendenza dall'automobile.
 
                        Anche i costi contingenti per la nostra società 
                        dominata dall'automobile cominciano ad essere sempre più 
                        evidenti. Ogni anno gli incidenti stradali uccidono 42.000 
                        persone e ne mandano all'ospedale circa un milione (negli 
                        USA) che occupano strutture di emergenza e riabilitative, 
                        facendo innalzare il costo della sanità. I casi 
                        di asma e di altre malattie respiratorie aumentano al 
                        peggiorare della qualiità dell'aria che respiriamo. 
                        Mentre la gente ha capito che non esistono pasti gratis, 
                        al contrario vuole continuare a credere a cose come parcheggi 
                        gratuiti. La realtà è che il costo per costruire 
                        e mantenere i parcheggi [nei centri commerciali e simili] 
                        lo paghiamo insieme alla spesa. Il costo delle case aumenta 
                        anche perchè c'è bisogno di costruire anche 
                        un "posto macchina" e la considerevole spesa per mantenere 
                        strade e parcheggi. Più del 40% della tipica città 
                        USA è asfaltata per far si che le auto riescano 
                        ad accatastarsi. Il noto fenomeno dello stress da auto, 
                        e della incazzatura da traffico sono solo esempi della 
                        degenerazione a cui ci ha portato la dipendenza dall'automobile.
                      
 
                        Mentre l'automobile ha un innegabile ruolo importante 
                        nel sistema dei trasporti a lunga distanza negli USA, 
                        l'utilizzo della stessa auto per gli spostamenti urbani 
                        di tutti i giorni è diventato un esercizio di futilità. 
                        Portare la gente fuori dalle proprie auto necessità 
                        di attraenti soluzioni alternative, come la bici, il camminare 
                        e soprattutto un migliore trasporto pubblico. La maggior 
                        parte degli spostamneti che vengono fatti ogni giorno 
                        negli Stati Uniti é di meno di 3 miglia [meno di 
                        4 Km] una distanza facilmente percorribile in bicicletta. 
                        Molti abitanti delle metropoli stanno scoprendo che spesso 
                        la bici è un modo meno stressante, più veloce 
                        e più salutare per andare in giro per la città. 
                        Tra le altre cose le amministrazioni comunali potrebbero 
                        incoraggiare più persone ad utilizzare le biciclette 
                        rendendo le strade più sicure (ad esempio facendo 
                        rispettare i limiti urbani, o rallentando la velocità 
                        delle auto che nei piccoli tratti di strada libera dal 
                        traffico si lanciano in massa a velocità folli), 
                        creando sicuri parcheggi per le bici e creando un migliore 
                        sistema di accesso per le bici nei mezzi di trasporto 
                        pubblico (treni e metropolitane).
                      
 Critical 
                        Mass è una realtà
                      
 
                        Critical Mass è sempre stato un evento eclettico, 
                        un incontro di attivisti di vario tipo con gente che cercava 
                        solo di stare bene e divertirsi. I più politicamente 
                        avveduti hanno subito capito che il problema non erano 
                        gli automobilisti bloccati nel traffico, ma che sono vittime 
                        essi stessi di questa società che pone l'automobile 
                        come unica scelta. Tutto ciò è spiegato 
                        meglio da uno dei portavoce dei ciclisti, Kash:
                      
 
                      
                        "Le 
                        persone che guidano queste macchine mortali non sono mostri. 
                        Tutti loro sono stati pedoni e sono andati in giro in 
                        bici. La nostra tattica deve evidenziare che è 
                        contro il mezzo e non contro il guidatore che ci battiamo. 
                        Loro pensano che l'automobile sia essenziale, ma noi rappresentiamo 
                        la vita senza di essa. Il nostro rifiuto a rimanere nell'ombra 
                        potrebbe  spingerli a rivedere 
                        le proprie "scelte", ed il nostro esempio potrebbe fornire 
                        loro un'alternativa."[10] 
                      
 
                        Sono arrivati più di 5.000 ciclisti alla Justin 
                        Hermann Plaza per participare alla Critical Mass del luglio 
                        1997 in San Francisco. Per alcuni era la prima volta, 
                        attratti dalle minacce del sindaco. Altri erano partecipanti 
                        saltuari alle Critical Mass dei mesi precedenti galvanizzati 
                        dalla controversia. Come la "corsa" iniziò si capì 
                        subito che gli "accordi" presi con il comune non sarebbero 
                        stati rispettati. La polizia "ristabilì l'ordine" 
                        come spesso fa in queste situazioni: attraverso uno spropositato 
                        uso della forza. Vennero arrestate 
                        più di 100 persone inclusi pedoni e passanti curiosi.[11] 
                        
                      
  La CM di luglio raggiunse così i titoli delle prime 
                        pagine dei giornali, incluso Time, 
                        la prima di USA Today e "The Lehrer Newshour" 
                        della PBS.[12] Descrivendoci 
                        come "vittime, un movimento politico che non ha/vuole 
                        nemici," il San Francisco Bay 
                        Guardian ha scelto Critical Mass come "Local Hero" 
                        nella suo numero annuale "Best of the Bay".[13] 
                         Il giornalista del San Francisco Chronicle 
                        Glen Martin definì la lotta dei ciclisti "attualmente 
                        il più caldo movimento politico della nazione."[14] 
                        Molti hanno definito la CM del 25 luglio come la Stonewall 
                        del movimento contro l'automobile.[15]
 
                        La CM di luglio raggiunse così i titoli delle prime 
                        pagine dei giornali, incluso Time, 
                        la prima di USA Today e "The Lehrer Newshour" 
                        della PBS.[12] Descrivendoci 
                        come "vittime, un movimento politico che non ha/vuole 
                        nemici," il San Francisco Bay 
                        Guardian ha scelto Critical Mass come "Local Hero" 
                        nella suo numero annuale "Best of the Bay".[13] 
                         Il giornalista del San Francisco Chronicle 
                        Glen Martin definì la lotta dei ciclisti "attualmente 
                        il più caldo movimento politico della nazione."[14] 
                        Molti hanno definito la CM del 25 luglio come la Stonewall 
                        del movimento contro l'automobile.[15]
                      
 
                        Non sarebbe potuto succedere in un momento migliore. Nel 
                        mondo moltissime persone ancora vanno in giro in bicicletta 
                        e non in macchina. Però, 
                        molti dei paesi di recente industrializzazione, si stanno 
                        "modernizzando", seguendo l'esempio americano.[16] 
                        Da Pechino a Manila a New Delhi e ovunque questo significherà 
                        un aumento del traffico e della congestione oltre alle 
                        altre miriadi di problemi legati all'automobile. Avendo 
                        come slogan "Noi non stiamo bloccando il traffico, noi 
                        siamo traffico" i partecipanti a Critical Mass mandano 
                        un messaggio dal cuore della bestia (a combustione interna) 
                        ai paesi in via di sviluppo: NON fate lo stesso nostro 
                        errore, non lasciate che le automobili distruggano le 
                        vostre comunità. Nel fare ciò i ciclisti 
                        che partecipano a CM raccolgono l'eredità dei freeway 
                        fighters di San Francisco, che 
                        per primi negli USA già negli anni sessanta [17] 
                        imposero uno stop alla costruzione di sempre più 
                        autostrade urbane sopraelevate. [anche a Roma, ad esempio, 
                        quartieri come Pigneto e San Lorenzo soffrono quotidianamente 
                        a causa di simili sopraelevate n.d.t.]
                      
 
                        Il sindaco Brown aveva ragione. La massa critica è 
                        stata raggiunta.
                      
 Paul 
                        Dorn è membro della direzione della San Francisco 
                        Bicycle Coalition e l'ex curatore della loro newsletter, 
                        the tubular times. Lavora al College of Creative Arts 
                        della San Francisco State University.
                      
 
                        vedi anche Paul 
                        Dorn's Bike Commuting Tips per qualche consiglio 
                        su come inizare ad andare a lavorare, scuola etc. in bici 
                        senza fatica. 
                      
                      
                       
                      ENDNOTES 
                      
 1."Brown 
                        Wants to Put Brakes on Mass Bike Ride," San Francisco 
                        Chronicle, July 2, 1997, pg. 1; also "Brown will 
                        curb Critical Mass ride," San Francisco Examiner, 
                        July 2, 1997, pg. 1. [Back to text]
                      
 2. 
                        Several journalists pointed out the dubious nature of 
                        Mayor Brown's position. "Lots of chuckles down at the 
                        Hall of Justice over Mayor Willie Brown's demand that 
                        Critical Mass cyclists start obeying traffic laws. After 
                        all, this is the same mayor many have seen flying through 
                        town with a motorcycle escort just to make his meetings 
                        on time." Matier and Ross, San Francisco Chronicle, 
                        July 18, 1997, pg. A 17. See also Jon Carroll, "Got Your 
                        Arrogance Right Here," San Francisco Chronicle, 
                        July 4, 1997. [Back to text]
                      
 3.The 
                        term "Critical Mass" is taken from Ted White's 1991 film 
                        Return of the Scorcher, which examines bike culture 
                        around the world. Trained at San Francisco State University, 
                        White is a Bay Area filmmaker and cycling activist. [Back 
                        to text]
                      
 4."Those 
                        who ride in Critical Mass are participating in nothing 
                        less than an ecological revolution." wrote author and 
                        activist Paul Krassner, San Francisco Examiner, 
                        August 24, 1997, pg. D 5. "Aided by Internet technology, 
                        the spirit of Critical Mass is rooted in the anti-war 
                        protest, civil rights demonstrations and countercultural 
                        celebrations of the '60s." [Back to 
                        text]
                      
 5. 
                        E-mail post to SF-Critical-Mass mailing list, December 
                        15, 1997. Archived at Cyclery.com. 
                        [Back to text]
                      
 6. 
                        See "The basic question: What are streets for?" by Paul 
                        Lewis, San Francisco Examiner, August 1, 1997, 
                        pg. A27. "As many urban historians have pointed out, streets 
                        were not always viewed in such utilitarian fashion. In 
                        photos at the turn of the century, city streets seem crazily 
                        disordered, with pedestrians, vending cars, bicyclists 
                        and trolley cars all coexisting." [Back 
                        to text]
                      
 7. 
                        See Jane Holtz Kay, Asphalt Nation: How the Automobile 
                        Took Over America and How We Can Take It Back, Crown 
                        Publishers, New York, 1997. See also the PBS Point of 
                        View documentary Taken for a Ride, made by Jim 
                        Klein and Martha Olson. [Back to text]
                      
 8. 
                        "Traffic Jams Worsening, Caltrans Says", San Francisco 
                        Chronicle, May 16, 1997, pg. A 16; also "90,000 hours 
                        a day wasted in Bay traffic," by Erin McCormick, San 
                        Francisco Examiner, May 15, 1997, pg. A 1. [Back 
                        to text]
                      
 9. 
                        "Cypress Freeway bill tops $1 billion", San Francisco 
                        Examiner, July 12, 1997, pg. A1; also "Freeway Bill 
                        Twice as High As Expected," San Francisco Chronicle, 
                        July 12, 1997, pg. A1.[Back to text]
                      
 10. 
                        Cited at the Self-Propelled 
                        City Website.[Back to text]
                      
 11. 
                        See the well-documented report compiled by Ken McCarthy 
                        on the police brutality evidenced during the July 25 Critical 
                        Mass event, available at e-media.com. 
                        [Back to text]
                      
 12. 
                        "The Scariest Biker Gang of All," by Steve Lopez, Time, 
                        August 11, 1997, pg. 4; "Bike riders becoming major political 
                        force," USA Today, August 1-3, 1997, pg. 1. [Back 
                        to text]
                      
 13. 
                        San Francisco Bay Guardian, July 30, 1997, pg. 
                        184. [Back to text]
                      
 14. 
                        "SUNDAY INTERVIEW: Two-Wheeled Revolutionary David Snyder, 
                        head of the San Francisco Bicycle Coalition," by Glen 
                        Martin, San Francisco Chronicle, August 10, 1997, 
                        Pg. 3/Z 1.[Back to text]
                      
 15. 
                        the tubular times, August/September 1997, pg. 
                        1. [Back to text]
                      
 16. 
                        They would do better to follow the examples of Holland 
                        or Japan, 
                        advanced industrial societies with a diverse transportation 
                        system, including transit, bicycles and automobiles. [Back 
                        to text]
                      
 17. 
                        Freeways were proposed to run throughout the city, including 
                        through the Marina and Pacific Heights neighborhoods and 
                        through Golden Gate Park. Leaders of this 1960s anti-freeway 
                        effort included Jane Morrison, current president of San 
                        Francisco Tomorrow; and Sue Bierman, current member of 
                        the San Francisco Board of Supervisors.[Back 
                        to text]