Riproposizione su web dell'opuscolo autoprodotto dal Comitato di Liberazione Animale di Bergamo



Biotecnologie MAI!!!


biotech MAI

Cosa è la tecnologia genetica?

La tecnologia genetica (tg) ha l'obiettivo di cambiare degli esseri viventi di modo che vi si aggiungano nuove proprietà aliene 'alla specie', o che delle proprietà siano cancellate, mutate, rafforzate. Così essa e' un ulteriore tentativo dei capitalisti di raggiungere il dominio totale sulla natura e di sottometterla ai loro interessi capitalistici per creare nuove fonti di materia prima, nuovi prodotti e nuovi mercati. Una critica a queste nuove condizioni si vuole sopprimere prima del suo nascere. Per evitare un dilagare dell'idea di una resistenza efficace contro le condizioni dominanti di una vita diversa si sviluppano una pletora di tecniche di imposizione e affermazione. Una delle tecniche centrali per l’imposizione e la propaganda degli interessi del capitale con la tg, e' la "bioetica". Con la parte "bio" del concetto c'è l’appropriazione dell'etichetta ecologica, con l'etica c'è il richiamo a tutto il bene dell'occidente cristiano. La bioetica diventa ideologia dominante che permea ogni settore sociale. Ma nessun/a scienziato/a deve arrogarsi la manipolazione di un essere vivente per suscitarne un comportamento conforme al proprio pensiero e modo d'agire.

Queste ricerche non si fermano neanche davanti all'intervento sul patrimonio genetico umano. La "diagnosi prenatale" già esiste come settore di ricerca che rende possibile la decrittazione del codice genetico e la sua esaminazione sulla presenza di eventuali danneggiamenti basilari già prima della nascita. Così in futuro potrebbe avverarsi l'incubo da horror per es. della selezione della vita "priva di valore". Questa ricerca negli USA viene già utilizzata per verificare eventuali danneggiamenti nei geni del bambino non ancora nato, nella ricerca di possibili fonti di malattia (cancro, criminalità, invalidità, tossicodipendenza) per poi praticare l’aborto se i risultati sono indesiderati.
Con la clonazione in teoria e' possibile copiare degli esseri viventi. Così in futuro sarà possibile produrre operai\e soldati ecc. accondiscendi e già che ci siamo, anche la brevettazione delle creature così create. Poiché non dobbiamo mai dimenticare che la possibilità del brevetto e' uno dei punti più importanti del potere delle grandi imprese. Il diritto al brevetto garantisce per un massimo di vent'anni il monopolio su di un invenzione, che può essere venduto o affittato come ogni altra merce. Con lo sviluppo della biotecnologia (bt) nasce anche il brevetto su degli esseri viventi. Possono diventare proprietà privata dei semi, delle piante, dei singoli geni. "Nell'ufficio brevetti di Monaco per es., e' giacente una richiesta proveniente dagli USA che implica la possibilità di manipolare le ghiandole del latte della donna per la produzione di una sostanza farmacologica molto costosa – persone come fabbriche chimiche itineranti. Questi siti di produzione "decentralizzati" e "biologici" probabilmente non saranno le donne dei ceti medi nei centri europei o USA del capitale, ma donne del tricontinente o dell'Europa dell'est. E già immagino la propaganda: non e' molto più etico se una multinazionale USA, tedesca, o svizzera come controparte fornisce le "povere donne" di soldi, buon cibo, e magari un po’ di scolarizzazione per i loro bambini." (Jutta Ditfurth, jungle world nr.39 del 25\9\97). I corpi umani con i loro organi e le loro funzioni biologiche diventano depositi di materia prima. E chi li sfrutterà? Come ne sarà organizzata la distribuzione? Come saranno le società nelle quali succedono cose del genere?
Nessuno\a dovrebbe essere tanto ingenuo\a a tal punto e pensare che gli uomini e donne di scienza si manterranno entro i limiti della moralità se dietro di loro ci stanno gli interessi economici delle grandi imprese. Anzi, ciò che abbiamo detto fino adesso corrisponde alla vera natura della scienza patriarcale. Non solo gli uomini hanno il dominio della scienza. Ma le basi di essa sono proprio anche quei valori attribuiti "al maschile" come il pensiero tecnocratico, il delirio della onnifattibilità e il dominio sulla natura. Ne nasce l'idea di poter suddividere ogni cosa in parti sempre più piccole per poi ricomporle secondo capriccio e desiderio per arrogarsi il ruolo del creatore onnipotente.
Chi spaccia ancora la tg come cosa innocua non ne comprende le dimensioni e deve prendere atto su come si discute della persona umana negli ambienti dell'attuale tg. C'è un filo conduttore diretto tra gli igienisti razziali del fascismo tedesco e la mentalità dei tecnici del gene di oggi che passa, tramite dei portatori del premio Nobel nati dal fascismo tedesco, per la "Cibaconferenz" (conferenza Ciba, la Ciba e' una multinazionale svizzera chimica e del farmaco) nel 1962: (Jutta Ditfurth, idem sopra) "Fedeli alla nostra concezione ci pare del tutto normale affermare che gli organi delle persone viventi sono delle vitali risorse di salute che devono essere distribuite giustamente come ogni altra risorsa di importanza vitale. Perciò ci potremmo considerare costretti ad insistere sull'uccisione di persone anziane, per poter ridistribuire i loro organi a persone più giovani in stato di malattia critico che senza questi organi dovrebbero presto morire. In fin dei conti le persone anziane utilizzano delle risorse vitali a scapito di persone più giovani che ne hanno bisogno."

Diffusione incontrollata

Le conseguenze degli interventi ecologici spesso si rivelano solo alcuni decenni dopo. Persone critiche temono che gli organismi liberati nell'ambiente si possano diffondere in modo incontrollato, stabilirsi nell'ambiente e influire negativamente sull'ecosistema già presente. Le esperienze passate con la liberazione di organismi geneticamente alterati dimostrano che l'intervento con le sue conseguenze e' irreversibile.
Per un organismo geneticamente alterato non e' possibile di prevedere se e e come si stabilisce nell'ambiente. Ugualmente e' ignoto se una tale diffusione rappresenta un pericolo o meno. Quando anche una previsione ecologica e' possibile, si riduce entro i limiti di sito previsto per la liberazione, ma in genere mancano conoscenze sufficienti sia dell'organismo manipolato che del sito prescelto. Questo perché l'ecologia non è materia di studio in biologia, dove pero i finanziamenti alla ricerca sono particolarmente abbondanti.
Nei singoli casi si producono pesanti alterazioni dell'equilibrio ecologico, Non e' che la liberazione degli organismi manipolati comporta sempre e comunque dei nuovi rischi causati specificamente dalle alterazioni mediante la tg. Ma nel gran numero di applicazioni possibili della tg produce sempre ancora nuovi organismi geneticamente alterati con il conseguente aumento e accumulo di effetti non desiderati della liberazione nell'ambiente.

Diffusione del DNA alterato con la tg

La diffusione del DNA tecnicamente alterato nelle piante può per es. avvenire con la diffusione del polline. L’esistenza di piante selvatiche o di coltura imparentate nel sito della liberazione ne e' la premessa necessaria. Incrociando piante geneticamente alterate con piante selvatiche c'è il pericolo che le piante ibridi risultati si insediano nell'ambiente e disturbino gravemente l'ecosistema preesistente. Gli incroci tra piante manipolate e specie di coltura imparentate preoccupano anzitutto le contadine e i contadini di coltura ecologica. Una contaminazione dei loro prodotti ecologici e non alterati con la tg sarebbe la loro rovina.

Non tutte le piante si moltiplicano mediante solo l'impollinazione. Per esempio le patate hanno una spiccata attitudine all'autofertilizzazione. Perciò le probabilità di un trasferimento di geni da una pianta di patate all'altra e' molto bassa. La rapa da zucchero invece non è autofertilizzante. E' vero che con la coltura di solito non arriva a fiorire, ma piante singole precoci riescono sempre a svilupparsi fino alla fioritura prima del raccolto e le api e il vento possono trasferire il polline alterato a delle piante imparentate. La colza non è autofertilizzante e in colture arriva sempre alla fioritura visto che l'obiettivo della coltura e' proprio l'olio dei suoi frutti. Così la colza si incrocia spessissimo con piante parenti. Scienziate\i danesi hanno dimostrato di recente che il gene per la resistenza all’erbicida "BASTA" immesso nelle piante di colza e' finito in una "erbaccia" imparentata. Dopo solo due generazioni questa "erbaccia" che si elimina con l'erbicida "BASTA" a sua volta e' diventata resistente. In Francia scoprirono che lo stesso gene si e' introdotto anche nelle edere. Cosa succede quando delle piante selvatiche catturano del DNA ricombinato? La resistenza agli erbicidi acquisita in libertà naturale (stato brado) non dovrebbe portare nessun vantaggio alla pianta visto che nel brado non viene sparso nessun erbicida. Ma le cose cambiano quando il gene alieno produce l'immunità contro dei "parassiti". Dove questi "parassiti" ostacolano e limitano la diffusione di una pianta specifica questa ovviamente avrà un vantaggio nei confronti dei suoi parenti o uguali non alterate con tg. C’è il pericolo di una diffusione illimitata delle piante resistenti e della distruzione dell'equilibrio ecologico.
La capacità dei batteri nel terreno di assumere del DNA libero sul suolo e al suo interno, è un fattore importante dell'incontrollabilità del DNA manipolato sparso nell'ambiente. Questo DNA libero si produce con ogni processo di decomposizione naturale di massa organica, cioè anche con quella di provenienza transgenica. Secondo le conoscenze attuali questo DNA può rimanere attivo nel terreno fino alla durata di sessanta giorni. E' del tutto ignoto cosa succede dopo l'assunzione del DNA manipolato: fino adesso non si conoscono che il 5% di tutti i microrganismi presenti nel terreno. Inoltre ci sono indicazioni che il transfer dei geni tra batteri del terreno e quelli dell’intestino è relativamente facile. Per il fatto che su tutti i prodotti agricoli provenienti dalla superficie o dall'interno del terreno vi siano molti batteri del terreno, la via del DNA manipolato dalla pianta fino all'insediamento nella flora intestinale animale e umana è molto breve.

Inizio 1994 la pubblicazione scientifica "Science" riporta un caso allarmante di trasferimento di geni per questa via. In laboratorio nel corso di un esperimento furono trasferite delle piccole sezioni di DNA virale su delle piante. Così le si voleva preimmunizzare contro l'attacco dei virus. Più tardi si rivelò che i virus naturali si erano ricombinati con le sezioni virali introdotte nella pianta. Così fu creato un nuovo tipo di virus. Questo metodo di preimmunizzazione con la tg si applica in molti laboratori per sviluppare delle piante da coltura resistenti ai virus. Il giornale berlinese "Tageszeitung" del 28.03.1994 scrisse che questa tecnica sarebbe stata applicata quasi nel 10% degli esperimenti, su di un totale di 1300 fatti fino ad allora in tutto il mondo, di liberazione nell’ambiente. Elementi di regolazione provenienti dal DNA virale furono impiantati anche nelle piante di mais e di colza rese resistenti contro l’erbicida totale "Basta". Proprietaria di questo mais e di questa colza: la multinazionale AgrEvo. Un ulteriore argomento contro le piante da tg è che il loro impiego acutizzerà ulteriormente le conseguenze negative dell’agricoltura convenzionale. Oggi gli agricoltori piantano gran parte delle piante da coltura in monocolture molto estese. Molti dei problemi sono sorti a causa di questo tipo di monocoltura e l’industria tenta di risolverli con l’impiego della tg. E’ grazie alla cattiva gestione monocolturale che degli esseri viventi considerati "dannosi" prendono il sopravvento - e ora dovrebbero sparire grazie alla tg.

Tecnologia genetica e salute

Manipolando il cibo l'industria agro-chimica ha iniziato un esperimento sulla salute a livello mondiale, dove noi tutte/i siamo le loro cavie. Un rischio particolare ne è il gene per la resistenza agli antibiotici artificialmente introdotto. Il consumo di cibo geneticamente alterato potrebbe portare al transfer della resistenza agli antibiotici sul nostro corpo, con la possibilità che gran parte dell'umanità non reagirà più agli antibiotici. Si possono rilevare dei disturbi della salute provenienti direttamente dall'assunzione di cibo geneticamente alterato. Una guaritrice ha fatto le seguenti osservazioni:

Quando le/gli addetti ai lavori della tg introducono un nuovo gene in un qualsiasi organismo, si hanno i così detti "effetti di posizionamento" che possono produrre delle imprevedibili mutazioni nello schema dei geni e il cui prodotto proteico può suscitare delle reazioni inaspettate e produrre sostanze potenzialmente tossiche.

L'esempio Basilea

Nella regione di Basilea fino al 2005 dipenderanno l7.000 posti di lavoro dalla tg e in tutta la Svizzera saranno 42.000. Questo risulta da uno studio del centro di ricerca congiunturale alle ETH (Eidgenoessische Technische Hochschule = Università Tecnica) di Zurigo diretto dal professore Bernd Schips. Già dall'inizio degli anni '80 le grandi imprese chimiche Roche, Ciba e Sandoz impiegarono dei metodi di tg. Ma solo dopo il l990 questi metodi influenzarono il volume delle vendite. Secondo i risultati dello studio l’ammontare degli investimenti da parte delle grandi aziende, chimiche di Basilea nel settore della ricerca nella tg del 1993 sarebbe di circa 680 milioni di franchi svizzeri. E' il 17% delle spese complessive nel settore ricerca e sviluppo. Con ciò la Svizzera e al prima posto degli investimenti nella ricerca sulla tg.

Biovalley

E all’inizio fu il pensiero. Hans Briener, da tanti anni direttore degli affari della Regio Basiliensis, fu ad averlo. Nella regione del Reno Superiore tra Basilea e Strasburgo potrebbe nascere per la tg ciò che negli USA diventò la leggendaria "Silicon Valley" per l'imprenditoriato creativo, ecco la sua fantasia. Nella cosiddetta "Silicon Valley" dei giovani freak del computer si ingegnavano nella invenzione di sistemi di gestione e programmi per l'elaborazione dati, arrivando a produrre lo standard internazionale.
Ora qui, lungo il Reno superiore, dovrebbe farcela la gioventù scienziata maniaca della biotecnologia. Questa idea adesso ha trovato chi la ha realizzata. L'imprenditore Georg E. Endress, ora ultrasettantenne e capo senior della ditta Endress & Hauser presso Reinach di Basilea e presidente della Regio Gesellschaft (compagnia associazione Regio), ha messo su in proprio un’impresa attualmente di successo e sembra essere predestinato al compimento di questo "impegno". C'è da dire che la tg non e' il suo campo, ma lui ben sa come costruire una ditta partendo da un idea. Gli iniziatori di Biovalley vorrebbero raggiungere il seguente obiettivo: una rete di collegamento tra tutte le capacità biotecnologiche della regione. Così dovrebbero collaborare più strettamente le Università e gli istituti e soprattutto si dovrebbe aprire il flusso di informazioni tra di loro e le imprese. Si vuole creare una cultura imprenditoriale del tutto nuova, dove le diverse ditte non si considerino concorrenti ma lavorino anzitutto in modo complementare e in accordo tra di loro. Dice di aver appreso dal suo amico Dave Packard (Hewlett & Packard) di come funziona una tale rete. Packard partiva dal presupposto che le rotelline si muovono a vicenda solo se l’ingranaggio consiste come minino di 600 ditte. Dovrebbe diventare il sito biotecnologico più esteso in Europa senza alcuna struttura giuridica e politica.

Perché proprio qui

Da un lato per la presenza di eminenti scienziati (tra cui premi nobel) con le loro scuole alle Università di Basilea, Freiburg e Strasburgo, che dispongono di una infrastruttura di ricerca già ampia e ben fornita che e' anche coccolata ben bene dai rispettivi paesi. Di questa infrastruttura fanno parte: l’Università Etsklinikum di Freiburg, e tra i più grandi ed esegue i primi trattamenti di terapia genetica su pazienti malati di cancro a livello europeo; il Steinbeis-Transferzentrum Medizin Elektronik, sviluppa delle soluzioni tecniche orientate verso i problemi e la prassi specifica di ditte che non possiedono installazioni di ricerca e di sviluppo ad alta specializzazione proprie; il Max-Plank-Institut fuer Immunbiologie (M.P.I. per biologia immunitaria), noto a livello mondiale, era sotto la direzione del nobel professor Georges Koehler.
Dall'altro lato per la "cultura della chimica" che da più di cento anni si sta espandendo nella regione, con le grandi imprese chimiche: (Ciba e Sandoz hanno eseguito la fusione nella "Novartis"). Questa espansione carismatica ha portato alla fondazione e all’impianto di tante altre ditte in: chimica speciale, farmacologia, agro-chimica, chimica delle vernici. Alle quali si accodano le ditte fornitrici e di ulteriore lavorazione dei prodotti. Secondo delle stime oggi si possono attribuire alla biotecnologia: l25 imprese nel Suedbaden, 70 imprese nella Svizzera del Sud-Ovest, 125 imprese in Alsazia. Oggi circa 180 ditte si occupano più direttamente di biotecnologia, con quelle fonitrici diventano 350. Entro dieci anni Endress prevede 300-400 nuove ditte nel settore. Ritiene che la biotecnologia sia un "apripista" simile allo sviluppo dei microprocessori negli anni 70. Per arrivare alla grande affermazione della Biovalley, così lui la stima, dovranno passare ancora circa 20 anni. Ma già nei prossimi anni si potrebbe verificare la realizzabilità o meno dell'idea. Sommando fattori input come il capitale, il know-how, e l'infrastruttura biotecnologica Biovalley e già una realtà. Mancano alcune cose, per esempio un ponte tra l'idea imprenditoriale e l’inventore. Quante che siano le premesse favorevoli a Biovalley – secondo un documento di posizione su Biovalley esiste una grave carenza: manca lo spirito di motivazione per lo sviluppo economico con delle sinergie innovative e positive tra tutte le forze in campo, che non si distinguono per una cultura imprenditoriale aperta ed innovativa ma per un pensiero di chiusura ostacolante fermo al punto di vista che distingue le cose secondo i vari livelli. Ci vorrà ancora molto impegno nella costruzione di un "social network".

Biovalley a Freiburg

Istituzioni, ditte, ecc.
Il 28/8/96 c'è la fondazione della "Bio-Med-Freiburg". E' una fondazione di pubblica utilità, il suo documento di installazione\creazione viene sottoscritto, oltre che dall'assessore alle finanze di Freiburg Otto Neideck, dal rettore dell'Università Freiburg prof.Wolfang Jaeger, dal presidente della camera dell'industria e del commercio Herman Frese, da Karl Ulrich per l'associazione economica imprese industriali a Baden (WIVB) e Bernd Dallmann dell'ente comunale economia e turismo Freiburg (FWT). Compongono, con i consiglieri comunali, il consiglio della fondazione al quale e aggregato un consiglio scientifico, al quale tra gli altri appartengono dei membri della commissione etica della facoltà di medicina, di ecologia, e dei sindacati. L'obiettivo della fondazione e' la promozione della ricerca e anzitutto degli affari e del commercio nei settori della biotecnologia, tecnica medica e farmacologica.
La fondazione possiede il "Bio-Tech-Park", due palazzi adibiti ad uso uffici con una superficie utile di 10.000 metri quadri nella Engesserstrasse della zona commerciale e industriale di Bruhel. I palazzi stanno tra il Max Plank Institut fuer Imiminobiologie e le facoltà di scienze naturali dell'Università di Freiburg. La città di Freiburg mette tre milioni di marchi, gli altri partner ciascuno 10.000 marchi, il Land (stato della federazione) 4,5 milioni. Nel contempo si vuole allestire un "fondo di innovazione regionale" fornito con 10 milioni di marchi di mezzi propri per finanziare l'avvio di imprese con una garanzia di copertura del 40% nei casi di fallimento del Land. Il "Bio-Tech-Park" a sua volta viene gestito già dal 1985 dalla stessa fondazione che gestisce il Technologiezentrum Freiburg. L'inaugurazione ufficiale del Bio-Tech-Park è avvenuta ufficialmente il 28\1\98 . Altre ditte: Genetech, Goedecke/Parche Davis, Pharmacia Biotech e la prima ditta per terapia genetica in Germania Cellgenix.
Piattaforma in Germania della iniziativa Biovalley: Bio\\Med\Freiburg, FWT( DR. Thea Sieghenfuehr), Universita' Friburg, Zentralstelle fuer Forschung und Technologietransfert (Punto per la ricerca e il tranfert di tecnologia).

Imposizione, affermazione

La prospettiva di ulteriore tg a Freiburg non è indiscussa. Perciò il consiglio della fondazione della Bio-Med-Freiburg composto dal sindaco Boeheme, rappresentanti delle tre maggiori frazioni politiche del consiglio comunale ( SPD, CDU, Verdi) e di un rappresentante di ciascheduno dei restanti partner, designerà un consiglio scientifico aggregato.
Che secondo criteri economici ma anche etici dovrebbero decidere quali ditte accogliere nei palazzi "Bio-Med". Nel consiglio scientifico aggregato sarà chiamato anche un membro della commissione etica della facoltà di medicina dell'Università di Freiburg.

Finanziamento

Il ministero federale di formazione, scienza, ricerca e tecnologia vuole promuovere tra e il 1997 e il 2002 con 47 milioni di franchi tre Regioni modello della biotecnologia" nella Repubblica Federale. Tra i 17 concorrenti c'era anche la regione Freiburg. Su 200 pagine scritte la Freiburg Wirtschaft und Touristich Gmbh (Srl economia e turismo Freiburg), l’Università, istituzioni di ricerca e aziende spiegarono perché Freiburg dovrebbe essere sostenuta come sito biotecnologico. Ma furono scelte delle regioni capaci di poter portare in avanti il più presto possibile la Germania come paese della biotecnologia di livello internazionale. Così essendo solo in fase di sviluppo, la "Bio-Regio" Freiburg ha perso questa gara. Essendo concorso nazionale, non ha potuto parteciparvi la regione Reno Superiore con i siti biotecnologici di Basilea e di Strasburgo.
Secondo il Dr. Fritz Buehler, direttore del Europaeisches Zentrum fuer Pharmazeutische Medizin in Basel (Centro Europeo per la medicina farmacologica a Basilea), esistono circa 1,5 miliardi di franchi svizzeri divisi in circa 15 fondi diversi e ditte fornitrici di capitali. Il Novartis Fonds ha 100 milioni di franchi (Grazie a questo fondo e' nata la ditta Discovery Technologies), il Global Live Science Partnership Found ha 225 milioni di franchi, New Medical Tecnologies (sostenuto tra gli altri da Roche e dal Schweizerische Banch-verein/Associazione Banche Svizzere) ha 150 milioni di franchi, la Sofinova di Parigi ha più di 1,2 miliardi di franchi francesi. Vi si aggiungono i fondi a rischio del Swiss Venture Capital Center Basilea. Dove nel quadro di un Service-Center dovrebbero presentarsi degli imprenditori a delle compagnie di partecipazione interessate, per essere messe in borsa, previo voti favorevoli. Si pensa anche di anteporvi un pool di consiglieri che scova delle imprese adatte e funge da mentore. Un pool del genere sarebbe facilmente componibile con delle persone provenienti da istituzioni già esistenti nella Biovalley Alla domanda quale sarebbe il giudizio di questa via da parte della politica, il consigliere governativo Hans Martin Tschudi risponde: "la Borsa e' sulla buona strada". Nel quadro di un concorso-Biovalley che dura dal 1\7\97 al 30\6\98 il Dr.H.C.Georg Endress ha messo in palio un premio di 100.000 franchi svizzeri per l'Università capace di dimostrare il più alto numero di fondazioni di ditte nel corso di un anno.

Altre istituzioni e persone della Biovalley

Biovalley ha già dietro di sé il primo grande fallimento economico. La multinazionale svizzera Novartis pianificò un sito produttivo di Hirudin a Basilea e gli diede il bel nome di Biotechnikum. La grande diffusione di critiche diede modo all’impresa di dare una lezione: fiscale, dei posti del lavoro, della democrazia e del potere delle grandi imprese. Il Biotechnikum fu semplicemente costruito poche centinaia di metri oltre, dall'altro lato del confine comunale in Alsazia e le popolazioni ai lati del confine aizzate l'una contro l'altra. Il governo cantonale ed una parte dei media hanno imparato la lezione. Ora si che è chiaro chi comanda. Ma la produzione di Hirudin non fu redditizia. Questo impianto molto costoso fu un investimento sbagliato. E la prima rovina delle costruzioni Biovalley e sta in Alsazia. Nel corso della pianificazione della, Biovalley, è nata l'idea di creare un ritrovo Biovalley. Il senso e l’obiettivo di questo circolo ricreativo e anzitutto la creazione di una possibilità di scambio di informazioni e contatti per ditte biotecnologiche della Regio. In aggiunta all’arena Biovalley la Regio-Gesselschaft (associazione Regio) fondò spontaneamente, insieme a U.Birsner della ditta Big Biotech, questo circolo a Freiburg. Promozione e sostegno dovrebbero elargire un Biovalley-Patronatskomitee (comitato di patrocinio Biovalley) composta da personalità elette capaci di promuovere e moltiplicare l’iniziativa Biovalley. Le università e le ditte Biovalley si scambiano ogni genere di informazioni e di comunicati stampa nella Biovalley-News Mailinglist (News@biovalley.com). Nel quadro della Biovalley-iniziative si sta mettendo a punto un Biotech- Furehrer (guida Biotech). Il progetto fa parte dell'interreg-II- Antrag (Interreg =Interregionale, II = secondo, Antrag = istanza, richiesta, domanda, non è chiaro se trattasi di documentazione istituzione). Inoltre dovrebbe essere rielaborato il Biovalley-Plakat (Manifesto Biovalley, inteso man.grafico) e riedito per la seconda volta. Nella Fcole Superiéure de Biotechnologie (ESBS) alla periferia di Strasburgo 90 studenti/esse della Svizzera, Germania e Francia apprendono tutto sulla tg., biologia cellulare, molecolare e tecniche procedurali. Nell'ottobre 1989 i redattori presidenti delle scuole superiori tecniche e (Università Tecnica ) di Freiburg, Karlsruhe, Basilea, Muelhausen e Stasburgo si sono riuniti per eliminare i limiti posti dai confini al settore formativo. Biotecnologia è il primo corso di studio collettivo della Confederazione Europea delle università del Reno Superiore (Eucor).

Persone

Abshagen, Ulrich, Prof. Dr. Direttore degli affari, Heidelberg Innovation GmbH (Srl) Heidelberg.
Arnolds, Bernhard, Dr. Dirigente della Zentralstelle fuer Forschungsfoerderung und Technologietransfer (centro o punto per la promozione della ricerca e del transfer tecnologico), Albert-Ludwings-Universitaet, Freiburg Bentzman, Bertrand de, presidente, Bordeaux Sante' Aquitaine, Brassac, Ingo, Dr., Institut fuer Materialwissenschaft (scienze dei materiali), Technische Universitaey Dresden Buehler, Fritz, Dr., direttore, European center of pharmaceutical Medicine Basilea.
Buergisser, Ernst, Dr., CEO, Discover Technologies AG (Sa), Rheinfelden.
Decker, Gilbert, direttore generale, SODIV, Wittelsheim. Endress, Georg H., Dr. H.c., presidente del consiglio d' amministrazione, Hendress & Hauser International Holding AG, Reinach.
Fares, Sophia, Chargee de mission, Service lndustrie- Tecnologie, Chambre de commerce et d' industrie de Bordeaux.
Gunzinger, Benno, Dr., dirigente Wissens-und Technologietransfer (transfer conoscenze e tecnologia), universita' Basilea.
Kaufmann, Max, Dr., dirigente affari, Novartis Venture Fund, Basilea.
Kessmann, Helmut, Dr., CSO, Discovery tecnologies AG, Rheinfelden.
Klein, Andre', Dr., direttore generale, Agence de Developenieot de l'Alsace.
Lamotte, Andre', Dr., direttore, New Medical Tecnologies, Basilea\Boston.
LoefAer, Beat, M.A., Direttore degli affari, segretario del Biovalley-Promotion Team, Loef fler k Associates GmbH, Basilea.
Pixa, Ralf, Prof., Dr., Tecnologietransferstelle (punto o centro di transfer tecnologico) ULP, Strasburgo.
Poindronne, Philippe, Prof., Dr., UFR delle sciences pharmaceutiques, ULP, Strasburgo.
Pompe, Wolfgang, Prof., Dr., Institut fuer Materialwissenschaft (istituto per scienze dei materiali), Technische Universitaey Dresden.
Reinisch, Peter, Dr., Advisor, Global Life Science Partnership, Guernsey.
Ryser, Stefan, Dr., dirigente del gruppo di ricerca, F. Hoffmann-La Roche AG, Basilea.
Schott, Sylvie, Projekt Manager, Agent de Developement de l'Alsace, Colmar. Siegenfuehr, Thea, Dr., sostituto presidente della Stiftung (Fondazione) BioMed Freiburg.

Il Bioscope

Il "parco divertimenti" Bioscope e' un progetto collegato alla Biovalley. Per raggiungere i suoi obbiettivi, Biovalley deve nel contempo dispiegare una attività di promozione a livello internazionale e fugare le preoccupazioni dei cittadini rispetto ai progressi nel settore biotecnologico (paura crescente della manipolazione genetica). Il Bioscope rappresenterà sia il simbolo di Biovalley che uno spazio per l'informazione trasparente sulle attività di ricerca e le attività industriali del settore. Le aspettative riposte nel progetto "Bioscope" sono enormi – migliaia di posti di lavoro, investimenti nell'ordine di circa 600 milioni di franchi francesi, una nuova spinta allo sviluppo della tg, del turismo, della industria farmacologica e di ricerca in tutta la zona del Reno Superiore. Secondo la progettazione attuale dovrebbe diventare tre volte più esteso dell'euromark (100-200 ettari), ma con il passare del tempo potrebbe diventare ancora più grande. I siti possibili sono Herlesheim presso Strasburgo. Kuenheim presso Colmar (scelta sostenuta da Colmar, Freiburg e Schlettstadt) e Saint Louis (scelta sostenuta da Basilea, Loerrach e Weil). Il parco dovrebbe essere costruito sulle rive del Reno. Il primo lotto di costruzione dovrebbe costare 180 milioni di marchi con la fine delle costruzioni prevista nell'anno 2001. Il 70% dovrebbe essere finanziato da privati, il resto dallo stato, dalla regione e dal dipartimento. Si attendono 1,8 milioni di visitatori l’anno.
Le tematiche centrali sono cinque: 1, la scoperta del corpo umano. 2, la storia dell'umanità 3, la salute. 4, la vita terrestre. 5, modi di vita diversi\il futuro della vita. Il bioscope non dovrebbe diventare un semplice parco divertimenti, ma sono anche progettate delle aule per fare dei seminari. Secondo proprie dichiarazioni il parco non dovrebbe fare pubblicità per la tg, ma promuovere la formazione delle scienze e la salute e si ritiene impegnato per la salvaguardia del benessere generale. L'associazione incaricata e' la ARBRE (Association pour la Realisation du Bioscope Rhenon et Europeen). Tra i partecipanti ci sono anzitutto le associazioni turistiche, professionali ed economiche (CRCIA, A.D.A., ADIRA, CAHR), personalità della medicina e della ricerca (Pr. Lehn, Pr, Cliambon, Pr. Marescaux, Pr. Ourisson, Rr. Macherg e inoltre partecipanti tedeschi e svizzeri, corporazioni interconfinali (Regio Entete Franco – Allemande), noti personaggi dell'economia (Etienne Pfmilin, Henry Lachmann, Regis Bello, Alexis Lehmann) del settore scuola e formazione e rappresentato dal rettore della Academie' e Strasbourg, esperti dalle Università, dalla Fondation Alsace e dal Strassbourger Presse Club (Club della Strasburgo). Ogni mobilitazione e' più efficiente e possibile se ogni membro ricopre bene il proprio ruolo come portavoce al fine di aumentare il numero delle adesioni. Già sono state fondate delle iniziative utili al fine (materiale pubblicitario, partecipazione a delle fiere specialistiche, Mailing). Vi si può aderire individualmente per 100ff, le persone giuridiche per 500ff.

Convegni e mostre

Al primo incontro (Luglio, circa ottanta presenti) segue l'incontro del 8/10/1996 con circa 170 rappresentanti delle Università, dei centri locali per il transfer tecnologico, dell'industria, delle piccole e medie imprese (KMU, Kleine und Mittlere Unternehmen), della promozione economica e per la fondazione delle imprese. E' il secondo convegno Biovalley nella scuola per management Centre (officina trinazionale per l'imprenditoriato professionale) a Colmar. Fu presa la decisione per la partecipazione di una rappresentanza collettiva alla grande fiera della biotecnologia a Basilea ‘Ilmac’, eletto un gruppo di lavoro composto da sei persone e anche un segretario generale. Coloro dovrebbero dare una spinta al progetto interconfinale. Per dare uno slancio a modo a Biovalley, l'ideatore e l'imprenditore Georg Endress, per molti anni a capo del gruppo imprenditoriale Endress & Hauser, ha messo in palio un premio di 100.000 fs, che saranno dati alla facoltà di biologia nella regione del Reno superiore che nell'anno successivo avrà al suo attivo il maggior numero di fondazioni di imprese. Inoltre l’ssemblea giunse alla conclusione che era il momento adatto per la fondazione di un "Biovalley promotion team". Conclusione messa in atto senza voti contrari. Ogni paese invia 5 rappresentanti composti segue: uno ciascuno dell'università, dall'associazione piccole e medie imprese, dal transfer tecnologico come anche dalla promozioiie economica.
Il sig. Beat Loeffler e il segretario ed il coordinatore del team. Ha il sostegno della Regio Gesellsschaft (compagnia o associazione Regio) e della Agence de Developpement Alsace ADA). Nel Biovalley Promotion Team stanno: per la Germania il dr. Bernhard Arnold, la dr.ssa Thea Siegenfuehr, il prof. Fritz Buehler, il dott. Benno Gunzinger, il dott. Herbert Reutimann; per la Francia André Klein, prof. Pixa, prof. Philippe Poindron; coordinazione, Beat Loeffler, Sylvie Schott (dirigente progetto Francia), Manfred Claassens (dirigente progetto Germania) e dottor Axel Mueller (addetto ai verbali). L'obiettivo del team e un "turnaround verbale" che a suo dire si potrebbe imporre prima dentro una zona limitata e facilmente controllabile caratterizzata da una mentalità popolare omogenea (gli Alemanni). Con un rappresentante di ogni università (Strasburgo, Freiburg, Basilea) ed un segretario inviato dal Centre di Colmar e costituito il "Ad Interim Executive Team". A questo team si aggiungeranno i rappresentanti delle già esistenti aggregazioni locali del settore biotecnologico la Biotech Platform (piattaforma biotech) Basilea, la fondazione Biomed a Freiburg e il Réseau Biotech d’Alsace (ancora da istituire) e tutti insieme dovranno in futuro coordinare ed intensificare a livello interconfinale ciò che localmente e' in atto già da molto tempo. Si prevedono una serie di iniziative per l'informazione e la progettazione/realizzazione di un Biovalley-Netzwerk (rete Biovalley) composta da partner con uguali diritti. Questo nuovo slancio comunemente sviluppato arriva appena in tempo, visto che si sta delineando una dura lotta concorrenziale in Europa tra vecchi e nuovi siti regionali della biotecnologia già esistenti e per la creazione di nuovi siti.
Con una Biovalley-Arena, il Biovalley Promotion Team partecipa con un proprio spazio di esposizione alla fiera Chemische Technik, Analityk und Biotechnologie Ilmac '96 a Basilea. Nell'arena hanno luogo ogni giorno delle discussioni con i visitatori, come anche delle tavole rotonde con la partecipazione di esperti sulle questioni attuali rispetto alla realizzazione di Biovalley.
Nella 14° assemblea generale della conferenza tedesco- francese e svizzera sul Reno Superiore a Hambach nel Rheinlannd-Pfalz i politici di rango di tutti e tre i paesi si dichiararono favorevoli al sostegno del concetto di una "Biovalley presso il Reno Superiore".
Nella conferenza "il primo anno Biovalley" del 3/7/97 nel Centre-Chateau Kiener si tratta del resoconto sul processo di realizzazione di Biovalley finora avuto luogo. Tra altri sarà il Biovalley Promotion Team a prendere posizione sulle attività e lo sviluppo della Biovalley progettati e già attuati. In particolare sarà trattato il concetto di un "Developement programme" (programma di sviluppo) per l'anno a venire come anche i contenuti della prevista proposta per la richiesta di un Fondo europeo per lo sviluppo regionale denominato Biovalley-Interreg.

Che fare?

Attualmente non sono prevedibili la natura degli effetti di Biovalley. Ma è prevedibile l’acutizzazione dei processi già in atto di "pulizia" dei centri urbani e della ristrutturazione di essi come anche dei luoghi pubblici (stazioni ferroviarie, case dei concerti\teatro), compresi i "risanamenti" e le ristrutturazioni di lusso delle case. Nel contempo ci sarà il tentativo di imbavagliare le voci critiche per imporre definitivamente la tg come la "tecnologia del progresso".
Da alcuni anni inizia a muoversi una resistenza titubante. L'anno scorso ci furono varie occupazioni di campi previsti per la semina di semenze geneticamente alterate, per es. S Buggingen, a sud di Freiburg, dove la ditta Van Der Have voleva coltivare del mais manipolato. Il campo fu occupato nel 95. Nel 96 Van der Have precedette l'occupazione con la semina, ma le piante furono "raccolte" anzitempo. Il campo fu occupato durante tutto il 1997, l'ultimo anno per cui c'era l'autorizzazione per l’esperimento. Con questo opuscolo vogliamo contrapporre qualcosa alla informazione giornalistica da parte della BZ (Badische Zeitung), che esalta questo "progresso", ed incentivare la discussione attorno a Biovalley. Questa resistenza non deve rimanere nell'ambito di una lotta particolare ma deve assumere una prospettiva sociale generale:

DALLA RESISTENZA A BIOVALLEY ALLA RIVOLUZIONE SOCIALE!

Tradotto da M.C. 3.3.99 Novara carcere


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Per Contatti:
C.L.A. BG casella postale n.15 24040 Bonate Sotto (BG)

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c.c.p. 12234241 per sostenere la rivista "Animals" e le attività del Comitato di Liberazione Animale di Bergamo

Data di pubblicazione: opuscolo anno 1999 su web: anno 2000



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