Comandante Maribel

A 26 anni racconta come si organizzano le donne Zapatiste


Quando sono entrata nell' EZLN è stato perchè un mio zio ne parlò a mio padre. Mio zio già da due anni era entrato nel movimento e aveva una proposta: vedere se io accettavo di frequentare una scuola dove mi avrebbero cominciato ad insegnare cos'è la politica e cos'è la questione militare, come fosse la vita rivoluzionaria e perchè è diversa dalla vita nelle comunità.
Quindi mio padre fu d'accordo, disse che avrei partecipato a questo movimento. E' in questa maniera che si devono organizzare gli indigeni.

Nel 1984 mi iscrissi; sono stata un anno in quella scuola. Li mi hanno insegnato a leggere e a scrivere, a parlare spagnolo, mi insegnarono cos'è la cultura, la politica e perchè bisognava impugnare le armi........ Mi offrirono molti lavori: da sarta, falegname, calzolaia. Alcuni di questi li ho praticati nella tecnica, come scrivere a macchina, cucire a macchina,aggiustare un'auto.

Così decisi di essere militare.

Nell'anno 1985, un 1° Maggio, arrivai in montagna. E li finalmente i compagni iniziarono a insegnarmi "La questione militare"....con pazienza, dall'inizio; insomma inizio così ad imparare, salendo e scendendo i sentieri con lo zaino.... Andavamo molto lontano per prendere e portareil cibo. Impiegavamo quasi un giorno completo, ci addormentavamo nei magazzini,per poi tornare fino all'accampamento dove eravamo.

Sempre ci ricordavamo perchè lottavamo, contro chi, chi erano i nostri alleati di lotta e come era la nostra guerra.
Nelle tattiche militari imparavamo molte cose, ad esempio come maneggiare le armi, il nome dei pezzi, cosa sono le tattiche militari nell'ora di combattere.
In quel momento io non pensavo di diventare quella che sono adesso,1° Capitana dell'EZLN. Non pensavo di arrivare a questo. I nostri ordini dicevano che bisognava prepararsi per organizzare le altre compagne.

I RADIO GIORNALI

Cominciammo a fare i Radiogiornali, che sono incisioni riguardo diversi temi. Questo facilitava il lavoro politico per comunicare con le donne dei villaggi, perchè anche se uscivamo 15 giorni dalla foresta, avevamo il tempo di visitare solo 4 o 5 comunità.
Un Radiogiornale è un articolo, per esempio riguardo alla lotta per la terra. Siccome nelle Comunità indigene non tutte le donne capiscono lo spagnolo, allora traducevamo. Avevamo molte compagne nell'accampamento, alcune sannoTzozil, altre Tojolabal, altre Tzeltal, ci dedicavamo a tradurre gli articoli, a registrarli, a mandare la cassetta alle Comunità.
E' così che le compagne hanno iniziato ad ascoltare il nostro messaggio politico.

Con il tempo iniziammo a visitare le comunità, dove ci invitavano, e ci dicevano: - Venite, adesso vogliamo conoscervi. -
Resta chiaro che tutto questo lavoro, noi, le compagne ribelli, abbiamo dovuto farlo con molta attenzione, senza che ci riconoscessero, senza far saper chi eravamo e che cosa facevamo. Dovevamo cercare vari pretesti, dicevamo di essere studentesse/ti, religiose/i, che predicavamo la parola di Dio. In fondo era anche per questo, perchè la parola di Dio è in relazione con lo sfruttamento e l'ingiustizia.
Così ci invitavano a noi compagne e noi andavamo e conversavamo con loro, sulla situazione nazionale, del perchè lottavamo, perchè impugnvamo le armi...... E' così che abbiamo iniziato il nostro lavoro.
All'inizio fu molto difficile, perchè molte compagne arrivavano senza saper leggere e scrivere, così bisognava insegnarglielo per spigargli la politica nel loro dialetto perchè capissero.
Inoltre quando una arriva, no è abituata ai compagni; una cerca di adattarsi, ma non sa in quale momento sbaglierà, parlo con un compagno e ho paura che mi prenda in giro, non so.....
Noi avevamo il compito di andare a reclutare le compagne e gli dicevamo: - Stiamo lottando perchè bisogna fare qualcosa prima di morire di fame o di malattia. Per esempio le addette al Servizio di Sanità, quando noi andiamo ad insegnare la politica, si dedicano a spiegare cos'è la salute alle donne, per poter prevenire le malattie, visto che nelle comunità non esistono ne dottori, ne medicine.
Iniziammo anche ad appoggiare le compagne perchè imparassero a lavorare collettivamente, questo sarebbe srvito a molto. E così la questione organizzativa tra le donne indigene inizia tcon molti problemi, perchè prima in tutta la loro vita, non lo avevano fatto. Così se sorgono dei problemi e non sanno che fare ci mandano una lettera o ci mandano a dire tale cosa.

Questi sono gli anni quando nasce il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno. Così sono loro come civili a dirigere tutto questo nelle Comunità e a noi le/i combattenti, chiedevano aiuto nel caso non sapessero come risolvere un problema.

CAMBIARE LE ABITUDINI

"Io non ero abituata." Però vedemmo che li, tra i compagni ribelli c'è rispetto sempre ci parlano con rispetto e a volte questo nelle comunità viene a mancare.
Ci sono stati molti rumori riguardo alle donne che stavano la' sulla montagna con gli uomini.Però noi capivamo bene che non era così, perche lo vivevamo bene noi sulla nostra pelle.
La relazione tra i compagni di EZLN è di aiuto, di compagnerismo e di rispetto.
Però uno o una non se ne accorge se non convive con il gruppo.
Molte compagne delle comunità invece aspettavano che gli dicessimo di andare.
Volevano spiegazioni, come donne sappiamo che ci sono molte difficoltà..."come fate quando avete il ciclo?" per esempio, "non camminate?" Non correte, non saltate? e l'allenamento?......Queste erano le difficoltà che pensavano le compagne. E noi gli dicevamo: "non c'è cosa più difficile che la sofferenza di un popolo, Chi va e pensa con coscenza, si decide e lotta, non è un sacrificio, si impara a vivere in questa maniera.
Io penso di essere come voi. Cosi si unirono molte e molte compagne, quasi un terzo dell'EZLN. Così è come abbiamo iniziato a entrare noi donne nell'EZLN.....

La stessa necessità ci obbliga a farlo, perchè la stessa politica ci faceva capire che lo sfruttamento non vale solo per l'uomo, ma anche per la donna.
Quindi se la donna è sfruttata ha il diritto e il dovere di lottare per una giusta causa.
E' così che la vediamo noi donne, io la vedo personalmente come: bisogna lottare al fianco dei compagni con le armi o no, perchè la partecipazione delle donne nell'esercito, qui è diversa
Per esempio ci sono le basi di appoggio, le compagne hanno famiglia e devono educare i figli; loro sostengono i militanti, e si occupano dell'alimentazione.
Ad esempio a Guadalupe Tepeyac, le compagne avevano un negozio di panetteria, un pollaio, un collettivo di sartoria.
Si organizzano in un modo che parte del beneficio delle attività vada alle comunità e una parte ai compagni.

L'AMORE TRA I RIBELLI

Tra i ribelli quando un compagno vuole una compagna, per prima cosa deve chiedere il permesso al comando.
"A me piace questa compagna e la voglio" Quindi quando parlano alla compagna, e lei sa che il compagno ha il permesso, perchè bisogna chiedere il permesso al comando? perchè loro sanno se non c'è un'altro compagno prima, allora il compagno chiede alla compagna se lei vuole, e se si allora si sposano.
Qui nell'EZLN ci sono 2 maniere: i 2 si uniscono così e basta, facciamo un programma di festa e conviviamo tutti, sappiamo già che lei e lui sono sposati, e bisogna avere rispetto per la coppia.
L'altra maniera è quella di firmare un attto, ne quale c'è scritto che i due si sposano per volontà propria senza che nessuno li abbia obbligati e che la prima cosa nella loro relazione sarà il lavoro e non la loro relazione di coppia.
Questo è quello che sappiamo noi donne dell'EZLN, che quello che ci deve riuscire bene è il nostro lavoro e non la nostra relazione di coppia, perchè qui non stiamo tutta la vita insieme.
A volte un compagno deve andare a lavorare da una parte e la compagna da un'altra. Oppure la compagna è capitano, e il compagno è capitano e devono stare con la loro unità in due diverse parti. Solo a volte c'e' la possibilita' di stare insieme.
Anche questo causa alcune difficolta', perche' alcuni compagni hanno l'idea di cosa stia facendo la compagna, o non so cos'altro....

Si immaginano molte cose. Nel collettivo si correggono gli errori, si fa pubblico in maniera tale da poterli correggere.
Quando i compagni firmano l'atto, si incrociano le armi, e i due passano sotto.Questo significa anche per noi (il comando), difendiamo il loro marimonio, e che siamo felici, lottando con loro.
Facciamo un programma di festa e cosi' si sposano.
In questi giorni viviamo la convivenza, non solo tra i compagni ribelli, ma anche con la popolazione.Poco tempo fa si e' sposato un compagno qui nel villaggio di Guadalupe Tepeyac. Prima abbiamo dovuto chiedere il permesso al padre e alla madre, poi si sono parlati i ragazzi e hanno detto di si, allora abbiamo iniziato a programmare una festa in tutta la comunita' e si sono sposati.
Ma la compagna si deve assumere la responsabilita' di andare tra le file dei ribelli e visto che gia' pensava di far parte dell'EZLN, lei era gia' preparata a questo, far parte dell'esercito.

MARIBEL SI E' DIVORZIATA, NON AVEVA FIGLI

Si, io ho deciso di avere relazioni con un compagno, mi sono sposata, cosi' con il permesso e il consenso di tutti i compagni. Chiaramente a volte si presentano delle difficolta', avevamo dei problemi e volevamo divorziarci.
Cosi' ci siamo divorziati.
Non possiamo avere figli qui, perche' questa condizione non lo permette. Non possiamo stargli dietro, anche se alcune compagne hanno avuto figli.
Una volta incinta, vai alla comunita', partorisci e poi ritorni lasciando qualcuno come tutore.
Per non avere figli si prendono pasticche anticoncezionali o iniezioni. All'inizio avevamo difficolta' a procurarcele, ma ultimamente la situazione e' migliorata grazie all'aiuto di altre compagne.

IL 1° GENNAIO 1994

Concentrammo la truppa in un posto, poi andammo a Margaritas, dove ognuno procedeva con il suo lavoro.
A me tocco' il compito di radio difusione. Allora prendemmo la macchina, arrivammo al punto deciso, ognuno doveva seguire la sua rotta e arrivare al suo obbiettivo, ma non sapevamo dove stava la radio.
Commettemmo l'errore di passare di fronte alla porta della presidenza con una macchina decappottata piena di compagni.
Passammo di fronte alla porta con i poliziotti davanti, che ci videro. Davanti al palazzo ci si buco' la ruota della macchina. Decisi allora di far scendere i compagni, e raggiungere l'obbiettivo di corsa. Organizzai la manovra militare per prendere il locale. Organizzai la mia forza, ma visto che non avevamo piu' la macchina per ritirarci, allora dovetti chiamare un altro gruppo per avere un'altra macchina.


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