CONTRO – SUMMIT DI FIRENZE

19, 20, 21 novembre 1999

 

RISOLUZIONE COMMISSIONE INTERNAZIONALISTA

 

 

Durante la tre giorni di Firenze, del 19,20,21 nov, contro il vertice della terza via si sono incontrate numerose realtà italiane che fanno della solidarietà internazionale un terreno di iniziativa politica.

Nel corso del dibattito, che sarà anche riportato in altra sede, si sono affrontati due nodi specifici: la natura del neoliberismo, espressione dello sviluppo capitalista, che in tutto il mondo inasprisce le condizioni di vita. Si sono confrontati analisi e punti di vista che hanno comunque trovato un loro punto sintetico nella radicale opposizione al modello di sviluppo imposto ed a ogni sua applicazione tipo terza via o quant'altro; l'altro aspetto, oggetto principale della commissione, è stato il significato, in questo momento, di una solidarietà internazionale che ha necessità di alcune svolte importanti. Una solidarietà che non sia unilaterale ma che venga interpretata come interscambio di cultura e di esperienze, che riesca ad arrivare a rapporti ed a appoggi reciproci.

E' anche questo il senso della partecipazione al tavolo ed alla tre giorni di delegazioni del Fronte zapatista di liberazione nazionale, del Fronte patriottico Manuel Rodriguez dal Cile, del comitato peruviano di appoggio ai prigionieri politici, delle FARC e di numerosi comitati europei che hanno tutti portato un contributo importante e a cui portiamo un sentito ringraziamento. Ricostruire la solidarietà a partire dalla nostra reatà interna. Questo, a nostro parere è un primo ed imprescindibile concetto da assumere.

La ricerca ed applicazione di un metodo che metta al centro la cultura e la pratica della solidarietà, non più intesa nei confronti di realtà lontane e di paesi terzi ma che trovi una soluzione pratica anche nei riguardi delle situazioni a noi vicine. Una solidarietà di classe, tra lavoratori e tra popoli.

Nel momento in cui prevale una concezione individualista, in una società in cui in quindici anni è stato cancellato e svenduto un intero patrimonio di esperienze del movimento popolare ed operaio italiano ricostruire questa cultura diventa un passaggio importante. In questo senso la solidarietà rappresenta sicuramente una risorsa, un fattore di ricomposizione di una coscienza ed un'identità collettive, la sua capacità di lotta che supera delle differenze che diventano ricchezza comune.

Vogliamo quindi affermare l'esigenza di superare una concezione caritatevole della solidarietà che confonde gli sfruttati con gli sfruttatori, per arrivare ad una solidarietà tra eguali. Affermare che la solidarietà più significativa è lottare nella propria realtà e cercare fattori unificanti nelle stesse lotte.

E' stata sottolineata l'importanza di alcune aree geografica che assumono degli aspetti particolari: è opinione comune l'opportunità di un'attenzione speciale da dare ai processi in corso nei balcani e nell'est europeo, nuove aree di espansione e di sfruttamento di manodopera a basso costo, terre di passaggio di traffici importanti, da quello di petrolio e gas vari a quello di armi droga e denaro riciclato(vedi ultimo scandalo russo).

Quest'area diventa comunque regione di conflittualità tra poli imperialisti, mentre l'espansione ad est della NATO rappresenta la manifestazione di un processo di dominio già in corso.

Le politiche di guerra e neoliberiste (facce della stessa medaglia) sono evidenti e la loro affermazione sta comunque provocando una resistenza popolare; va data quindi attenzione anche a quelle situazioni di lotta che la classe esprime in questi paesi ; anche per questo va valorizzata l'esperienza dell' iniziativa voluta durante la guerra da numerosi sindacati di base e di altri comitati di solidarietà nei confronti dei lavoratori e del popolo jugoslavo; forse per la prima volta nella storia vi è stata una campagna di solidarietà fra lavoratori i cui paesi erano di fatto in guerra. L'iniziativa nei confronti degli operai della Zastava è stato un momento importante di un nuovo metodo che si sta affermando.

 

E emersa come area di interesse anche la regione colombiana; l'urgenza e la necessità di rivolgere una maggiore attenzione per il processo colombiano per il sempre più ventilato intervento diretto americano. In quest'area vi è la presenza di forti organizzazioni armate( FARC ed ELN) che sono impegnate in una dura guerra civile ed occupano il 40% del territorio sconfinando anche nei vicini stati; un movimento popolare sta continuando a crescere, dopo la dura repressione degli anni passati, e si oppone con sempre più forza alle politiche filo-USA con scioperi generali e grandi cortei. In tutta l'America Latina si stanno ridefinendo le aree geostrategiche e la situazione colombiana rappresenta un forte fattore di blocco per queste politiche oltre che un valido esempio di lotta.

Con la squallida scusa di combattere il narcotraffico, della difesa di una democrazia continentale, tra l'altro inesistente, e per tutelare i propri interessi, gli USA sono già presenti con centinaia di specialisti nella regione e la possibilità dell'intervento in forz<e è sempre più vicina.

Dobbiamo essere pronti a questa eventualità, invitando ad aumentare l'interesse per questa area geografica pronti ad una mobilitazione necessaria. E' da segnalare anche il futuro processo elettorale in Messico, dove i partiti istituzionali non danno più risposte ad una sempre più grave situazione di sfruttamento e impoverimento.

La circolazione dell'informazione deve comunque essere base di un'iniziativa politica, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione, per rendere pubblici aspetti e lotte che l'informazione ufficiale tace e nasconde per ovvi motivi.

E' quindi emersa come proposta la possibilità di promuovere, in un primo momento telematicamente, una rivista aperta di analisi internazionale e di diffusione delle lotte che abbia come base il dibattito riportato e che dia la possibilità di confrontarsi ed informarsi.

Questa proposta sarà comunque resa pubblica per iniziare questo progetto coinvolgendo tutti cloro che condividano quella base minima di cui abbiamo dibattuto.

 

Recependo gli appelli dei prigionieri politici cileni e peruviani, degli studenti di Città del Messico che occupano la UNAM da sette mesi, rilanciamo un appello contro l'uso della prigionia politica, della tortura, delle carceri speciali per la libertà di tutti i prigionieri politici.

Sottolineiamo l'importanza di un rivoluzionario prigioniero condannato a morte dagli Stati Uniti, che non si è mai piegato al carcere ed ai ricatti e che è diventato un simbolo della repressione nel mondo intero: MUMIA deve vivere e solo la nostra mobilitazione potrà renderlo libero; costruiamo ovunque iniziative di solidarietà con Mumia Abu Jamal. Inoltre i partecipanti al tavolo sulla solidarietà internazionale danno la propria disponibilità a contribuire al progetto della Banca del Germoplasma a Cuba lanciato dal Comitato Carlos Fonseca e dalla O.N.G. Terra Nuova.

 

Commissione internazionale della tre giorni di Firenze 19,20,21 novembre 1999