COMUNICATO STAMPA DELLA REBOC – RETE BOICOTTAGGIO  COCA-COLA

 

TORINO 2006, REBOC: LA FIACCOLA E' UN FLOP, VINCONO LE PROTESTE CONTRO COCA-COLA.

Oggi 27^ contestazione a Bologna

ROMA, 13 GEN 06 – In concomitanza con il viaggio della fiaccola olimpica, la REBOC ha indetto dall’8 Dicembre al 10 febbraio una mobilitazione nazionale contro Coca-Cola, sponsor della fiaccola olimpica e allo stesso tempo sotto boicottaggio internazionale perché accusata di gravi violazioni dei diritti umani e sindacali in Colombia, con l’assassinio di 8 sindacalisti del SINALTRAINAL.

Sono già 26 le città italiane che si sono mobilitate per boicottare la Coca-Cola (Roma, Ciampino, Siena, Cecina, Empoli, Firenze, S. Giuliano Terme, Livorno, Pisa, Genova, Nuoro, Ragusa, Agrigento, Palermo, Cosenza, Potenza, Ercolano, Torre Del Greco, Portici, Casarano, Bari, Termoli, Campobasso, L'Aquila, Ascoli Piceno, Citta' di Castello). Dovunque striscioni di protesta e volantinaggi, fino ad arrivare agli interventi sui palchi ufficiali delle cerimonie e allo spegnimento della fiaccola, come è accaduto a Firenze e a Genova.

In diversi casi gli attivisti hanno scelto il teatro di strada per com unicare la loro protesta, utilizzando finti tedofori anti-Coca-Cola o inscenando sul percorso della fiaccola l’omicidio di 8 sindacalisti colombiani su mandato della multinazionale.

“La protesta si diffonde a macchia d’olio – dichiara la REBOC - Ci risultano addirittura casi di ragazzi che avevano vinto il concorso per correre come tedofori e che poi hanno rinunciato per aderire al boicottaggio. Purtroppo la stampa italiana per lo più tace, mentre gli organi di informazione internazionali registrano un flop completo: pochi biglietti venduti, pochi gadget acquistati, ma soprattutto contestazioni contro la multinazionale di Atlanta in tutta Italia”.

La stessa REUTERS lo scorso 10 Gennaio ha titolato “Più proteste che applausi ad un mese dai Giochi di Torino”, rilevando che “laddove le campagne pro-Olimpiadi hanno fallito nel suscitare emozioni, le proteste dei critici hanno avuto maggior successo. Gli attivisti che portano avanti la campagna per il boicottaggio della Coca-Cola, sponsor ufficiale delle Olimpiadi, hanno cercato di bloccare la torcia olimpica nelle città, dalla settentrionale Genova alla meridionale Potenza”.

“Abb iamo chiesto al Comitato Olimpico di cancellare Coca-Cola dagli sponsor – prosegue la REBOC - finché non dimostri di essere diventata degna di rappresentare i valori che la fiaccola vorrebbe proporre. Per tutta risposta il contratto di sponsorizzazione è stato prolungato fino al 2020, mentre alle accuse di comportamento antisindacale provenienti dalla Colombia si aggiungono quelle provenienti dalla Turchia, con la presentazione di un’altra azione legale negli Stati Uniti”.

Alle proteste italiane legate alla sponsorizzazione olimpica, si vanno aggiungendo in questi giorni quelle degli atenei statunitensi. Solo nel mese di Dicembre hanno annullato i loro contratti i n esclusiva con Coca-Cola altre due tra le università più importanti del paese, quella di New York, prima università privata a livello nazionale, e quella del Michigan, che conta 50.000 studenti divisi in 3 campus, portando le adesioni delle università a quota 22, di cui 14 negli USA e 8 tra Canada ed Inghilterra.

“Sembra impossibile che Coca-Cola non comprenda che negare l’evidenza è una tattica perdente, che ha portato la campagna di boicottaggio a moltiplicarsi in tutto il mondo in questi 2 anni. Finché i lavoratori colombiani ed il sindacato SINALTRAINAL non otterranno verità, giustizia e riparazione integrale dei danni, il boicottaggio andrà avanti in Italia come nel resto del mondo. Per quanto ci riguarda possiamo ann unciare sin da ora che la Coca-Cola sarà contestata anche oggi a Bologna. Non ci piace rovinare la festa, quindi speriamo ci sia qualche novità positiva dalla Coca-Cola prima dell’inizio delle Olimpiadi, previsto a Torino per il 10 Febbraio”.


Per info:

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