Campagna di boicottaggio Coca-Cola

C O M U N I C A T I


COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO DELLA REBOC – RETE BOICOTTAGGIO COCA-COLA E DELLA REeS - ROMA EQUA E SOLIDALE

BOICOTTAGGIO COCA-COLA: L'UNIVERSITA' CHIAMA, IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE RISPONDE

ROMA, 9 MAR 2005 - Prima gli studenti dell’Università di Roma 3 decidono di sostituire nelle macchinette distributrici tutti i prodotti della Coca-Cola con prodotti del commercio equo e solidale.
Poi ‘Roma Equa e Solidale’ , l’associazione che riunisce la maggior parte delle botteghe del mondo di Roma e del Lazio, decide di aderire alla campagna di boicottaggio della Coca-Cola, con l’iniziativa ‘Botteghe per il Boicottaggio’.

“Si tratta di due importanti passi in avanti della campagna di boicottaggio a Roma – dichiara un esponente della REBOC – Da una parte, grazie agli studenti universitari, viene introdotta anche qui in Italia la pratica di boicottaggio più diffusa negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove sono già decine le Università che hanno deciso di boicottare la Coca-Cola".

"Dall’altra – prosegue la REBOC - grazie alle Botteghe del Mondo, la Rete di Boicottaggio della Coca-Cola avrà sul territorio romano molte opportunità in più di incontrare i consumatori e di spiegare loro le ragioni del boicottaggio. Nelle botteghe verranno infatti proposte una serie di iniziative di sensibilizzazione e saranno stabilmente presenti i materiali informativi della campagna ed i moduli per la raccolta firme con cui abbiamo già superato le 13000 adesioni al boicottaggio.
Nelle botteghe sarà possibile trovare anche le magliette REBOC che ci consentono di autofinanziare parte delle nostre iniziative, stampate dalla Cooperativa Sociale Made in Jail e che nel prossimo futuro proverranno dal circuito del commercio equo, realizzando così un’iniziativa di solidarietà a 360 gradi”.

“L’idea di dare vita a Roma Equa e Solidale – dichiara uno degli aderenti a Roma Equa e Solidale - è nata per favorire le botteghe nel fare rete, cioè per socializzare, scambiarsi informazioni, opportunità, idee e creare eventi comuni come questo . La convinzione di fondo che anima il coordinamento è che lavorare in rete sia più coerente con i principi del mercato solidale e più efficiente nel diffondere la proposta di un'economia diversa, che rispetti la dignità di ogni persona umana.

Per questo abbiamo aderito convinti alla campagna di solidarietà con i sindacalisti del Sinaltrainal, oggetto in Colombia di una feroce repressione da parte dei paramilitari, per ribadire che la sfida del commercio equo non consiste nel far entrare nel circuito della moda i prodotti del Sud del mondo, ma nel costruire una alternativa economica reale che riduca l’universo degli esclusi.”
 

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