Campagna di boicottaggio Coca-Cola

LIVE OLYMPIC - DON'T KILL COLOMBIAN UNIONISTS


COMO
BOICOTTA COCA-COLA

SPONSOR DELLA FIACCOLA OLIMPICA...
E DEGLI SQUADRONI DELLA MORTE COLOMBIANI


COMO, 30 GENNAIO 2006

CONTESTATA LA FIACCOLA ANCHE A COMO (KONNETTIVA)

Oggi Konnettiva Infoshop, insieme alle soggettività che la attraversano, ha contestato il passaggio della fiaccola olimpica e dei suoi sponsor in piazza Cavour, a Como.
Con la protesta hanno solidarizzato alcuni passanti dopo averne appreso i motivi, prova di come l'informazione intorno alle Olimpiadi sia parziale ed omissiva.
Uno striscione ($OLdIMPIADI No grazie), cartelli, volantini, slogan e fumogeni denunciavano i crimini delle multinazionali coinvolte (Coca cola è accusata di 8 omicidi e violazione dei diritti umani; General Elettric finanzia la Difesa americana; San Paolo la ricostruzione dell'Iraq; ecc.), una speculazione economica celata dietro falsi ideali sportivi, un disastro ambientale finanziato con il denaro pubblico. I cantieri olimpici grondano di lavoro nero e sangue (4 lavoratori morti).
La fiaccola era diretta in Svizzera per portare il suo messaggio di pace, dove poco tempo fa è stata bloccata la concreta denuncia del trattamento italiano riservato ai rifugiati sudanesi di via Lecco diretti a Ginevra.

Ribadiamo quindi che il vero volto delle Olimpiadi è quello delle lobbie economiche autrici di soprusi e crimini su persone ed ambiente.

Per questi motivi non c'è niente da festeggiare!

Konnettiva Infoshop -
www.autistici.org/konnettiva


testo volantino:

Oggi anche da Como passa la Fiaccola Olimpica, accompagnata dai relativi sponsor e cerimoniali ufficiali, con la protezione dell'ideale sportivo e il suo falso simbolo di pace e fratellanza:

a.. Il tedoforo porterà oltre confine (a Lugano) il proprio messaggio (pubblicitario), impresa che non è risuscita ai rifugiati sudanesi intenzionati a recapitare alla Commissione di Ginevra la denuncia dell' "ospitalità" italiana e ricacciati indietro dalle autorità svizzere alla frontiera di Ponte Chiasso poche settimane fa.

a.. Lo "spot" della manifestazione sportiva festeggia un grosso affare economico in cui sono coinvolte imprese nazionali e multinazionali, anche le stesse che "democraticamente" stabiliscono il quadro socio-economico globale proprio in questo periodo al summit del Wef, arroccato a Davos in Svizzera. Tra gli sponsor delle Olimpiadi: General Electric, che da tempo arma la difesa americana, Coca-Cola, accusata di violazione dei diritti umani (8 sindacalisti assassinati in Colombia), Kodak (già finanziatore di Saddam) e Mc Donald's (che inoltre reprime i diritti sindacali). Tra quelli nazionali: San Paolo (interessi nella "ricostruzione" dell'Iraq), Fiat, che è stata molto meno disponibile e solerte con gli stipendi dei propri lavoratori (vedi estenuante trattativa contrattuale con tute blu appena terminata) e Finmeccanica, impegnata nella produzione di veicoli da combattimento, radar e missili.

a.. Le Olimpiadi a Torino sono state fortemente volute dai pochi che beneficeranno degli ingenti fondi pubblici, investiti in impianti che spesso, "a giochi fatti", saranno ereditati dai privati e che comunque sono del tutto sproporzionati rispetto al "fabbisogno sportivo" normale e ragionevolmente attendibile dopo quei fatidici 15 giorni: a Sansicario per esempio spariranno prati e boschi per stadio, piste, parcheggi e costruzioni varie previsti per il biathlon: 11 praticanti piemontesi, 120 in tutta Italia nel '98!!

a.. I retroscena dei Giochi Olimpici sono da tempo denunciati e sono ennesimi esempi (oltre a Tav e ponte di Messina, o a Como parcheggi multilivello, piscine pubbliche, paratie lago etc..) di come gli investimenti pubblici in infrastrutture siano pensati e realizzati per le tasche di pochi a danno e con i soldi di tutti. A fronte di un notevole impatto complessivo da più parti denunciato, per la maggior parte dei progetti olimpici realizzati non esistono valutazioni di impatto ambientale, previste in Europa ma non ancora recepite dall'Italia.

a.. Gli "effetti collaterali" delle Olimpiadi non si fermano a finanza pubblica e ambiente. Da ottobre 2003 a maggio '05 si sono avuti 4 morti nei cantieri olimpici; i responsabili non osservano "nessuna situazione degna di nota", quindi non sorprende che a Torino vengano assunti operai cinesi con contratto cinese di 5 euro al giorno, i cantieri non sono a norma e molti operai lavorano in nero.

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