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EUROMA 2, LA PRIMA PIETRA DEL BUSINESS PARK

Filed Under (Euroma2) by admin on 11-12-2008

Pubblicato su L38 Squat Info #10 (dicembre 2008)

“L’ attentamente sorvegliato tempio del consumo è un’ isola di ordine, libero da mendicanti, sfaccendati e malintenzionati- è questo quanto ci si aspetta. Le persone non si riversano in questi templi per parlare e socializzare. Qualsiasi compagnia possano desiderare (o siano disposte a tollerare), se la portano dietro così come le lumache si portano appresso la propria casa.”

“L’ attentamente sorvegliato tempio del consumo è un’ isola di ordine, libero da mendicanti, sfaccendati e malintenzionati- è questo quanto ci si aspetta. Le persone non si riversano in questi templi per parlare e socializzare. Qualsiasi compagnia possano desiderare (o siano disposte a tollerare), se la portano dietro così come le lumache si portano appresso la propria casa.”

 

Pomeriggio di fine Luglio. 

Da circa un mese, all’incrocio tra via Cristoforo Colombo e via dell’ Oceano Pacifico, è aperto il centro commerciale Euroma 2.  Rullo di tamburi e trombe squillanti per l’annuncio del nuovo complesso del consumo più grande d’ Europa (una cosa già sentita…). I numeri di certo non mancano: circa 240 negozi e 40  punti di ristorazione. Il giorno della sua inaugurazione masse di consumatori attratti dalle sue luccicanti vetrine hanno mandato in paralisi il traffico locale. I negozi più accattivanti, come per esempio Trony, sono stati letteralmente presi d’assalto: su Youtube hanno messo un video intitolato “Follia a Euroma 2”. Alcune immagini comparse il giorno seguente su alcuni blog mostravano la gente che non riusciva nemmeno a muoversi, ma nonostante questo le facce ritratte erano tutte sorridenti. Potenza dell’ipnosi delle merci.

A bordo del mio motorino, percorrendo la Colombo prima di imboccare la Pontina, mi ritrovo all’ altezza di questo nuovo tempio del consumo. 

Euroma 2 sorge nell’area del Castellaccio: 60 ettari di terreno ora di proprietà del costruttore Parnasi. Il centro commerciale in realtà è solo una parte della pianificazione urbanistica di quest’area. Nel 2003 infatti il Comune di Roma ha assegnato il Castellaccio alla società Parsitalia S.p.A come compensazione edilizia  (*1) dei parchi Volusia (nel parco di Veio) e Pratone delle Valli (zona Montesacro), attribuendogli la qualifica di Centralità Urbana (*2).

Se il regalo della compensazione a Parnasi è tutta opera della Giunta Veltroni, la pianificazione della Centralità Urbana “Eur-Sud Castellaccio”, chiamata a volte “Eur2”, “Business Park” oppure “Europarco”, è invece frutto di un accordo di programma che porta la firma congiunta di Veltroni e Storace (allora rispettivamente Sindaco di Roma e Presidente della Regione). Nuovo luogo del potere e allo stesso tempo della produzione e del consumo capitalista, il Business Park prevede inoltre, per un totale di 800 mila metri cubi di cemento, due grattacieli progettati dall’architetto Purini; uno di questi con i suoi 120 metri sarà il più alto di Roma: struttura in acciaio e vetro con largo uso di travertino per richiamare l’architettura romana (*3). Tra le due torri una piazza di 32.000 metri quadri sul modello della Dèfense di Parigi (*4) ospiterà sculture e opere d’arte, oltre a ristoranti, bar e negozi. Sotto la piazza verranno dislocati parcheggi sotterranei. A concludere il pacchetto regalo 70.000 metri cubi di case private verso Spinaceto.

La società di costruzione che ha realizzato Euroma 2 è la Imef S.p.A., sempre del gruppo Parsitalia S.p.a di Parnasi.

Da quando ha aperto ancora non mi sono avvicinato a questo mostro dalle dimensioni di un quartiere. L’ insegna luminosa Euroma 2, subito visibile da qualsiasi strada da cui si arrivi,  è un vessillo che si innalza nel cielo sovrastando il panorama intero. Decido di andare a guardare da vicino la struttura architettonica, pur sapendo di andare incontro a una sensazione orripilante.

I progettisti hanno previsto un centro commerciale su cinque livelli, di cui due interrati e adibiti a parcheggio. La struttura è a forma poligonale. Una rete stradale circoscrive tutto il perimetro di Euroma 2 e si unisce per una lato ad un tunnel costruito sotto la Colombo, unendo quindi il Laurentino a Torrino tramite il prolungamento di via Carlo Levi. A completamento delle rete stradale è previsto il così detto “svincolo degli Oceani” che congiungerà via dell’ Oceano Atlantico con via dell’ Oceano Pacifico sempre all’altezza di via Cristoforo Colombo: ennesima infrastruttura destinata ad aumentare anziché risolvere il flusso di traffico in questo quadrante.

Il progetto di Euroma 2, di proprietà della società Lsg II, è stato realizzato da Sadi S.I. in collaborazione con lo studio di progettazione Chapman-Taylor. Parcheggio il motorino. Scendo per andare a dare un’occhiata dentro. Faccio fatica a trovare una via d’ ingresso al centro commerciale e sto già rimpiangendo di non essere da un’altra parte. Chiedo informazioni per non perdermi in questo garage labirintico. Una signora mi indica di percorrere tutto il parcheggio: saranno circa 500 m.  Li percorro velocemente per entrare da un ingresso secondario nel ventre del mostro. 

Per ogni piano di Euroma2 i corridoi si affacciano su entrambi i lati su percorsi pubblici orizzontali. All’incrocio di questi corridoi le “piazze” che vengono a formarsi sono sovrastate da cupole. Gli interni realizzati con richiami a edifici storici realizzati attraverso l’uso di marmi, gessi e rifiniture in similoro sono l’ esaltazione dello stile kitsch.

I negozi si dispiegano uno dopo l’altro: molti sono quelli delle griffe affermate nel campo della moda.

Pare che ogni gestore di questi esercizi commerciali abbia dovuto passare una lunga selezione, dovendo dimostrare di possedere già altre attività avviate e grande disponibilità economica: per ogni spazio di circa 100 mq si può arrivare a pagare fino 90.000 euro l’anno d’affitto. 

La gestione di Euroma 2 è in mano alla Scci, la Société des Centres Commerciaux Italia S.r.l.

Mi è difficile resistere più di tanto. La miscela di musiche che provengono dai negozi, del vociare, degli altoparlanti che danno annunci e delle luci provoca un fastidioso effetto di stordimento dei sensi. Eppure intorno a me tutti sono sorridenti. Un cameriere di un bar che sta trasportando un carrello traboccante di sacchi  di spazzatura non sembra invece essere molto contento.

Qualche mese prima dell’apertura di Euroma 2, ma soprattutto qualche settimana prima delle elezioni, l’ex presidente del Municipio XII Patrizia Prestipino annunciava il programma “Obiettivo Occupazione”: un protocollo d’intesa con  la società che gestisce il Centro Commerciale che prevedeva che, nelle assunzioni, fossero privilegiati i cittadini disoccupati residenti nel Municipio XII. Molti tra quelli che oggi lavorano a Euroma 2, in particolare commessi e commesse dei negozi di abbigliamento, sono sottoposti a turni di lavoro di anche 10 ore. Pochi giorno dopo l’ apertura del centro commerciale molti esercizi hanno dovuto sospendere le loro attività a causa  di molteplici irregolarità riscontrate nei confronti del personale impiegato.

Mentre esco per andare a riprendere il motorino vedo un pullman arrivare. Inizialmente penso sia uno di quelli turistici con a bordo un gruppo di stranieri in gita. Poco dopo mi accorgo di essermi sbagliato.

Per sopperire alle gravi mancanze di trasporto pubblico in quest’aerea, la direzione di Euroma 2 ha disposto a proprie spese un servizi di bus-navetta con partenze da piazzale dell’Agricoltura,  da metro Palasport e da Piazzale Nervi ed arrivo al centro commerciale senza fermate intermedie. Per incamerare profitti il management capitalista è in grado di  ideare servizi di ogni tipo. Nel frattempo quartieri come Spinaceto, Decima e Laurentino continuano a risentire dell’endemica mancanza di servizi per la mobilità. 

Accendo il motorino e vado via, sapendo già che sarà molto difficile rimettere piede in questo posto. Allo stop del semaforo guardo a lato e intravedo le gru in azione. Cerco di immaginare figurativamente il paesaggio che si verrà a creare una volta terminato il progetto. Probabilmente da quest’altezza non si riuscirà più nemmeno a vedere il tramonto.

Penso poi a quartieri, come il Laurentino, che oggetto della stessa concezione degli spazi portata avanti nella città, continuano a rimanere ai margini, volutamente ghettizzati da chiunque governi Roma. 

 

Mentre scrivo, arriva in mailing list l’articolo di un compagno che ora vive a Berlino. Tratta di come Berlino sia attraversata da profonde trasformazioni che stanno investendo il suo tessuto urbanistico ed architettonico. Per storia, cultura e tradizioni Roma e Berlino sono molto differenti tra loro, nonostante questo i processi urbanistici in atto nelle due città hanno molti elementi in comune.

La definizione e strutturazione degli spazi ha sempre rivestito un’ importanza  cruciale nella strategia di dominio del potere. 

Istituzionalizzando la paura urbana, nel capitalismo di nuovo millennio la strategia di controllo e gestione degli spazi si impone tramite le parole d’ ordine di sicurezza e annientamento della diversità, sottomissione alla leggi del mercato e del consumo: un centro commerciale racchiude tutto questo. Euroma 2 ne è l’espressione evidente.

 

 

Note:

*1 “Centralità metropolitane ed urbane sono i punti nodali della nuova organizzazione policentrica della città proposta dal Piano Regolatore. Questi poli, localizzati in corrispondenza dei nodi di scambio intermodale, i punti di massima accessibilità del sistema della mobilità, ospiteranno funzioni di livello superiore molto qualificate (dagli uffici, all’università, al verde alle attrezzature per il tempo libero), tali da renderli centro vitale dell’attività e dello sviluppo della città metropolitana.”  

E’ la maniera con la quale l’urbanistica (del potere) definisce i processi di trasformazione in atto in alcuni quadranti di Roma e l’individuazione di nuove aree di importanza per fini economici. 

*2 “La compensazione consiste nel trasferimento a distanza dei diritti edificatori in altre aree edificabili di proprietà del comune o private, secondo il principio di equivalenza dei valori immobiliari.”

La compensazione è uno strumento legislativo che in pratica permette ai costruttori che non possono più edificare in un terreno, vuoi perché ci sia una valutazione di impatto ambientale o di mobilità negativa, o perché ci siano mobilitazioni popolari che si oppongono a determinati progetti, di essere risarciti oltre che del valore del terreno acquisto, anche dei mancati profitti che sarebbero derivati dall’utilizzo di quell’edificazione. Insomma un bel regalo del Comune di Roma per le tasche dei palazzinari o personaggi simili.


*3 In base alle dichiarazioni dell’architetto Purini le due torri sono state ispirate “all’architettura romana, semplice ed enigmatica, come quella della Torre delle Milizie ai Mercati di Traiano”.


*4 La Defense di Parigi viene definita come uno degli svariati tipi di “spazi di interdizione” che secondo Steven Flusty  (architetto e autore dell’articolo  “Building Paranoia” nella raccolta “Architettura della paura”) rivestono maggior prestigio tra le odierne innovazioni urbanistiche.

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Comments:

One Response to “EUROMA 2, LA PRIMA PIETRA DEL BUSINESS PARK”


  1. Forse ci devi passare a Euroma2 prima di scrivere

    E’ stato aperto mentre e’ ancora in costruzione e per i primi mesi ci sono stati dei vigilantes ad ogni angolo di strada per spiegare da che parte si accedeva a quel rettangolo marrone che e’ il centro commerciale

    Tutt’oggi non e’ ancora pronta l’entrata frontale e si accede principalmente dal parcheggio

    Per quanto mi riguarda ho la bici e non ho tovato di meglio che legarla ad una scala antincendio… 3.000 posti auto e neanche una rastrelliera per le bici

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