Capitolo 15
I ricordi ...
Ho detto avanti, che Alexei Ivanovic Fleiscer, una volta ritornato
nell'Unione Sovietica, ha per molti anni cercato di mettersi in contatto con
noi e nel 1959 riuscimmo a farlo. Agli ultimi del 1961 mi chiese notizie di
Pino Levi Cavaglione e come avrebbe potuto mettersi in contatto con lui. Gli
risposi che bastava che scrivesse alla Associazione Avvocati di Genova. Già
in precedenza il compagno Lorenzo D'Agostini gli aveva inviato il diario che
Pino Levi Cavaglione scrisse e fu pubblicato poi in edizione Einaudi, nel gennaio
1945. La lettera che scrisse Alexei Fleiscer Ivanovic a Pino Levi Cavaglione
fu pubblicata anche da Realtõ Sovietica e Pino Levi rispose con quest'altra:
<< Nel numero di febbraio ho letto la "lettera da Tasckent"
e desidero farvi sapere che Alexei Fleiscer mi ha rintracciato. Egli, infatti
mi aveva scritto il 29 gennaio e la sua lettera, indirizzata alla "Associazione
avvocati di Genova" mi è arrivata in questi giorni. Non riuscirò∫
mai a dirvi lo stupore e la commozione che ho provato leggendo quanto mi scriveva
Fleiscer, commozione apprendendo di essere ancora ricordato dopo tanti anni,
stupore perchè il mio libricino, quasi ignoto in Italia, è arrivato
in una città sovietica cosè lontana. Il mio stupore arriva dall'attuale
situazione italiana, forse. Ove, in alto loco, la Resistenza è guardata
con diffidenza e con avversione e non è considerata - come sarebbe logico
ed onesto - una delle più belle e nobili pagine della storia dei Paesi
oppressi dal nazismo .... Conservo intatto il ricordo di quei giorni tremendi
ed eroici e vorrei dalle vostre pagine inviare un saluto affettuoso a Severino
Spaccatrosi (l'indimenticabile amico, compagno e capo Nelli) a Lorenzo D'Agostini
che tanto ha operato in silenzio ed tanto dimenticato e ad Alfredo Michelagnoli,
incontrato in ore fugaci ed intense durante la lotta e rivisto per pochi minuti
dopo la liberazione a Roma, audace e sprezzante come un capitano di ventura
dell'epoca rinascimentale >>.
Avv. Pino Levi Cavaglione