Cosė comincia la storia... (comunicato stampa del 18 sett. 1996)


La mattina del 17 settembre 1996 circa 300 uomini dei reparti speciali dei carabinieri di Roma hanno effettuato perquisizioni e arresti a carico di anarchici in tutta Italia.

L'operazione repressiva fa parte della montatura orchestrata dal giudice romano Antonio Marini e dai pm Ionta e Vigna, tendente a provare l'esistenza di una fantomatica organizzazione paramilitare anarchica eversiva. La prima ondata di perquisizioni risale al febbraio 95, ma non sono mai state trovate ne' armi, ne' denaro, ne' covi, ne' documenti relativi alla 'banda', che infatti tuttora manca ancora di un nome.

Le azioni di martedi 17 settembre sono state condotte da carabinieri dei ROS incappucciati e con le armi in pugno, i risultati sono pesantissimi: decine di avvisi di garanzia e ben 29 mandati di cattura. Alcuni degli accusati sono stati arrestati e immediatamente condotti nel carcere di Rebibbia a disposizione del giudice Marini, altri sono al momento latitanti. Non si conoscono ancora esattamente il numero e l'identita' degli arrestati, che comunque non possono vedere nessuno e non possono parlare nemmeno con i propri avvocati.

Le accuse sono gravissime e vanno dall'associazione eversiva alle rapine, ricettazione di armi e omicidi. In pratica si vuole accusare il movimento anarchico di tutti i delitti irrisolti degli ultimi anni, senza che siano mai emerse prove al riguardo. Particolarmente indicativa del clima persecutorio in atto e' una affermazione del giudice Marini: "Prima di andare in pensione arrestero' una banda di terroristi".

Molto preoccupante e' anche il comunicato stampa dei carabinieri, in cui si parla di una inesistente organizzazione eversiva strutturata su 'due livelli': un livello interno palesemente nascosto e illegale, protetto da un 'secondo livello' piu' visibile, ideale per "mimetizzarsi nel tessuto sociale ed interagire con altre cellule eversive con pericolosi sodalizi criminali". E' evidente che con questo 'secondo livello' si intendono colpire tutte quelle situazioni di socialita' e solidarieta' diffusa (come El Paso di Torino o altri posti occupati in tutta Italia) che hanno fornito e continuano a fornire appoggio a tutti coloro che non si sottomettono agli apparati repressivi dello Stato. Il teorema del 'secondo livello' e' il meccanismo attraverso il quale potrebbe essere attuato, nel prossimo futuro, un attacco violentissimo contro moltissime situazioni di movimento.