Comitato Difesa Anarchici
Aggiornamento sull'inchiesta Marini
2 Luglio 1997

Nelle ultime quattro settimane sono avvenuti diversi eventi repressivi, ultimo dei quali in ordine di tempo l'arresto di Patrizia (Maria Grazia Cadeddu) a Milano e lo sgombero del Laboratorio Anarchico Di Via De Amicis 10 (venerdi' 20 Giugno).

Intanto il 12 giugno perquisizioni a Firenze e a Torino ordinate dal pm Alessandro Crini di Firenze per associazione sovversiva e istigazione a delinquere, quindi a Pescara sono stati indagati in tre (fratello e sorelle) per associazione sovversiva dal pm Marini, e infine, sempre il 20 Giugno, collegate all'arresto di Patrizia, una decina di perquisizioni a Torino, Milano, Venezia, Verona, Bordighera, Sanremo e Cagliari.

Patrizia e' stata arrestata su ordine del Gip Enrico Tranfa che ha accolto le richieste dei due pm Massimo Meroni e Grazia Pradella (l'indagine e' guidata da un pool coordinato da Gerardo D'Ambrosio) ed e' accusata di 'porto di esplosivo ed esplosione in luogo pubblico', i perquisiti sono stati indagati per concorso nello stesso reato.

Durante il primo interrogatorio Patrizia ha negato di essere la donna che ha recapitato la rivendicazione dell'attentato a Palazzo Marino del 25 Aprile visibile nel filmato registrato dalle telecamere di Radio Popolare a Milano. Patrizia sarebbe stata riconosciuta da due colleghi di lavoro che aveva recentemente scoperto in strani maneggi nell'ambito lavorativo. Inoltre - e questa e' una notizia che ci hanno rivelato gli occupanti del Laboratorio, una societa' di Roma, la SOS Italia, ha promesso un premio di 10 milioni per chi avesse riconosciuto la donna del filmato.

Patrizia sta comunque bene ed ha inviato un telegramma:

"Grazie a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di mandarmi un telegramma. Rivendico la mia piu' che ventennale militanza nel movimento anarchico. Rivendico tutte le lotte degli anni '70 fino ad oggi, lotte che ho portato avanti con coerenza. Rivendico l'amore per tutti i compagni/e dentro e fuori le galere. L'intera sinistra milanese mi vuole chiusa in cella, sicura del fatto che nessuno potra' piu' contrastarla nel gioco miserabile che oggi porta avanti. Chiudermi in carcere e' l'unico modo per eliminare il Laboratorio Anarchico, unico spazio realmente antagonista. Non preoccupatevi quando esco ci riprendiamo tutto. Vi amo tutti come sempre. Sono tranquilla e serena, quelli che mi accusano vogliono eliminare la mia storia d'anarchica che non ha mai voluto accettare compromessi con il sistema. Sempre per l'anarchia."

Il suo indirizzo: Maria Grazia Cadeddu, Carcere di S. Vittore, P.za Filangeri 2, Milano.

Da rilevare -- anche se non e' una notizia rilevante a eventi repressivi o giudiziari -- che gli occupanti del Laboratorio Anarchico, in presidio continuo dal giorno dello sgombero davanti alla propria casa, non hanno ricevuto alcun tipo di solidarieta' dalle altre situazioni locali (case occupate, centri sociali, collettivi, etc.) ed ultimamente hanno ricevuto minacce di sgombero coatto anche del presidio.

Il 1 Luglio si e' riaperta l'udienza preliminare dell'inchiesta Marini.

Il Rito abbreviato e' stato chiesto da alcuni avvocati per qualche imputato -- respinto da Marini che non intende frazionare l'inchiesta. E' stata anche chiesta la trattazione unitaria del processo riguardo agli imputati in carcere all'estero, anche questa respinta per non ritardare il procedimento penale.

Hanno poi preso la parola due degli anarchici in stato d'arresto, Jean Weir e Christos Stratigopulos.

La prima ha ripercorso alcune tappe fondamentali della sua vita quando, giunta anni fa a Roma, si avvicino' alle idee anarchiche con un percorso in modo escludente qualsiasi tipo di idea di organizzazione armata come quella del giudice Marini ed ha ribadito che si tratta proprio di un processo alle idee anarchiche, al contrario di cio' che afferma Marini.

Christos ha spiegato con una accurata esposizione come non esistesse alcun tipo di organizzazione insurrezionale ed ha esposto alcune analisi personali sul modo di organizzarsi, orizzontale e basato sull'informalita' e sul metodo insurrezionale ma di massa; questi sono tutti elementi contenuti anche in un opuscolo che raccolse le sbobinature delle conferenze tenute da alcuni anarchici in Grecia nel '93. Christos ha accusato la Procura di Roma e i ROS dei Carabinieri di aver estrapolato strumentalmente sia alcuni brani da questo libretto di conferenze pubbliche sia il nome stesso della 'banda', cioe' ORAI (un sottotitolo di questo opuscolo). Ha quindi chiesto che suddetto opuscolo venisse tradotto e messo agli atti. Ricordiamo che secondo gli inquirenti parti di questo opuscolo costituiscono il 'manifesto programmatico' della banda clandestina e che secondo loro le conferenze (avvenute in varie universita') non si sono mai tenute.

Christos ha accusato la Procura di Roma ed i Ros di aver fabbricato false testimonianze e falsi pentiti e ha riconfermato che questo e' un processo alle idee condotto con il metodo della calunnia e della menzogna organizzata. In questa occasione il Gip D'Angelo, dimostrando una notevole subordinazione alle tendenze inquisitorie impostate da Marini, ha detto che il contraddittorio con i 'falsi pentiti' non si sarebbe fatto in quella sede ribadendo che si sarebbe basato solo sugli atti di questo determinato procedimento e non dando quindi peso alle accuse di Christos.

Gli avvocati difensori hanno intenzione di intervenire sulla stampa sulle istanze di scarcerazione al TdL per tutti gli imputati per la norma che prevede l'interrogatorio degli arrestati entro 5 giorni dall'arresto. Questo cavillo, sanzionato recentemente dalla Cassazione, ha fatto si' che diversi imputati di processi ben diversi venissero liberati; tutti meno gli anarchici.

Il 12 Luglio continueranno gli avvocati difensori e quindi il 15 e poi il 17 si pensa che vogliano chiudere l'udienza preliminare: hanno molta fretta i nostri inquisitori per paura appunto che le richieste di liberazione vengano accolte.

Come al solito nessun cenno dell'udienza su nessun tipo di giornale.

Per informazioni: CDA c/o El Paso, Via P. Buole 47, 10127, Torino,
tel 011-3174107 - fax 011-674833
email: elpaso@ecn.org
web: http://www.ecn.org/zero/anarchy.htm