Da un comunicato
del Comitato per la difesa delle libertà costituzionali
promosso da 200 dipendenti del
Comune di Bologna

1) Il nemico da battere non è il movimento, ma il nemico di sempre, quello che per trent'anni ha governato il paese con effetti catastrofici.
2) La difesa dei diritti costituzionali, oggi minacciati, ma soprattutto in un atteggiamento politico e in un clima culturale che vuole tacitare quelle voci di dissenso e di critica che non si riconoscono nelle istituzioni, togliendo loro possibilità di espressione ed isolandole politicamente.
L'accordo tra i partiti dell'arco costituzionale, inserendo tra i punti programmati l'ordine pubblico, costituisce un risultato significativo di questo clima.
In particolare il Comitato per la difesa delle libertà costituzionali ritiene che oggi sia in atto un disegno repressivo tendente a sospendere lo stato di diritto impedendo l'esercizio di alcuni fondamentali diritti costituzionali quale quello relativo alla libera espressione del proprio pensiero.
Va sottolineato che il rispetto delle garanzie costituzionali non rappresenta solo il richiamo a diritti che le leggi riconoscono. Il loro effettivo rispetto nasce dalla coerente organizzazione e dalla forza degli oppressi. Il Comitato per le libertà costituzionali costituito dai lavoratori del Comune di Bologna chiede pertanto:

1 ) la denuncia dei veri responsabili della morte di Francesco Lorusso, dei veri responsabili dell'assalto all'armeria;
2) la chiusura delle istruttorie e la fine delle carcerazioni preventive;
3 ) Un sollecito processo che ristabilisca pienamente la giustizia.
Il Comitato si impegna anche a portare avanti nel concreto iniziative tendenti a imporre la più immediata soddisfazione di queste richieste legittime e minime per le coscienze democratiche.

Comitato per la difesa delle libertà costituzionali

Il Convegno di Bologna


......1977.....IL MOVIMENTO


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