Lettera di Guattari alla stampa

Mi ribello contro la campagna di stampa di cui sono attualmente oggetto che tende a fare di me la vedette dell'incontro di Bologna e che mira, in realtà, a ridicolizzarmi e gettare il discredito su questo incontro.DI volta in volta mi si è presentato come un noveau philosophe di destra, un comunista pentito, un vate della contestazione, un fanatico dell'elettrochoc, il protettore degli autonomi.

Mi si sono attribuiti i propositi più fantastici e, ogni giorno le insinuazioni hanno preso un tono sempre più personale e sempre più diffamatorio. Mi è impossibile, una volta per tutte le seguenti precisazioni:
1) io non sono affatto il leader degli intellettuali che si incontreranno a Bologna il 23, 24, 25 settembre, e ancora meno quello degli autonomi e degli extra parlamentari italiani.
2) E' a titolo individuale che io mi sono associato all'appello contro la repressione in Italia e non ho nessuna intenzione di negoziare alcunché a nome di nessuno a Bologna.
3) Mi sono, nel passato, associato a numerose campagne contro la repressione in Francia, in particolare contro la pena di morte, e parimenti in Spagna, in Germania, in America Latina e nei paesi dell'Est.
4) Io non ho mai fatto elettrochoc a nessuno; non sono proprietario né possessore di azioni di alcuna clinica privata.

Vorrei aggiungere inoltre che non è con tali metodi di intimidazione e di calunnia che si farà avanzare il dibattito politico sulla repressione e lo sviluppo della crisi in Italia, in Francia e negli altri paesi europei.

Io sono persuaso che l'incontro di Bologna, con la sua dinamica, con la sua ricchezza e con il suo carattere di massa, sarà in grado di smascherare tutte queste manovre e in particolare la campagna di sciovinismo contro gli intellettuali stranieri che è stata scatenata in questi giorni.

Felix Guattari

Il Convegno di Bologna


......1977.....IL MOVIMENTO


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