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LA SERENISSIMA E GLI ZAPATISTI

Lettera aperta a Edoardo Galeano

Caro Sig. Galeano
io ed altri compagni/e di Cremona abbiamo cominciato a propagandare la lotta Zapatista nell'inverno del 1995, quando nella mia città nessuno ne sapeva niente e nel marzo del 1996 abbiamo presentato in una sala pubblica il libro "EL SUP - Racconti per una notte di asfissia".
Da allora nel centro sociale a cui appartengo, qualche compagno ha cominciato ad occuparsi in modo specifico del Chiapas, fatto molte serate di propaganda, raccolto soldi per un progetto educativo.

Io ed un altra compagna abbiamo partecipato al 1° Incontro Intercontinentale, io ed altri 20 compagni anche al Secondo Incontro.

Dice Marcos: per aiutarci lottate contro il neoliberismo a casa vostra.

E a casa mia Sig. Galeano il neoliberismo esiste.

In Italia non siamo ancora alla fame ma il neoliberismo in questi anni ha prodotto alle classi più deboli diversi guai: ha ristrutturato l'industria licenziando prima le avanguardie e poi migliaia e migliaia di operai; ha smantellato quello che era il diritto alla salute facendo diventare gli ospedali delle imprese, l'ammalato non deve più essere un costo sociale ma deve creare profitto.
Qualche anno fa le medicine erano gratuite ed ora si pagano molto care; qualche anno fa gli esami medici non si pagavano ed ora c'è da sperare di non ammalarsi.

Il neoliberismo ha tolto i fondi alla scuola pubblica per darne alla scuola privata che è perlopiù gestita dalla chiesa cattolica, ha quadruplicato le tasse universitarie, ecc.
In una scuola di Cremona, famosa in tutto il mondo: l'Istituto Internazionale di Liuteria (Antonio Stradivari era cremonese), si sono iscritti alla prima classe più di sessanta studenti di diversi paesi del mondo, è stata costituita una classe sola per trenta studenti e non si sa se costituiranno la seconda per mancanza di fondi, limitando così il diritto allo studio.

Il neoliberismo ha precarizzato la vita di milioni di lavoratori:
nascono le agenzie che prestano lavoratori, le fabbriche licenziano i propri operai e affittano manodopera da queste agenzie. Il risultato è che questi operai percepiscono 400-500 mila lire in meno al mese, non maturano anzianità, desolidarizzano le categorie dei lavoratori perchè, pur lavorando in un settore, non fanno parte contrattualmente di quel settore, inoltre vengono spostati continuamente da un posto di lavoro ad un altro, ecc. La legge che regola tutto questo è appena entrata in vigore.

A me, che sono un artigiano di 50 anni, con 36 anni di lavoro (avrei dovuto andare in pensione quest'anno), il neoliberismo ha allungato il lavoro, per il momento di altri quattro anni. E anche questa legge è appena entrata in vigore.

Sig. Galeano, magari a lei che è americano queste cose non sembreranno strane, in America magari queste cose esistono da molti anni, ma le assicuro che in Italia, fino a qualche anno fa, non avrebbe creduto nessuno che avvenissero tali cambiamenti in peggio per i lavoratori.

Ora io mi chiedo: in America la società civile quale sarà? La società civile di cui parla Marcos non è necessariamente la classe più sfruttata, ma sarà composta, io credo, da tutte quelle persone a cui non piacciono le cose che io le ho elencato. La società civile sarà il sindacato, la sinistra, gli intellettuali come lei. E poi mi chiedo e chiedo a lei: in Italia la società civile quale sarà? E lei probabilmente mi risponderebbe: la sinistra, il sindacato (di intellettuali come lei io per il momento non ne vedo).

E' solo, Sig. Galeano, che qui, al contrario che in America, al potere non c'è la destra, qui, Sig. Galeano e purtroppo forse per lei sarà incredibile, chi ha fatto passare tutte le leggi neoliberiste che le elencavo prima è proprio la sinistra e il sindacato, e non è ancora finita! Ecco perchè la Lega si può permettere di bruciare le tessere sindacali, perchè la gente non ne può più e si sposta a destra perchè è stata tradita dalla sinistra.

Lei non pensa Sig. Galeano che il Sindaco di Venezia dovrebbe sì dare le chiavi della città alla delegazione dell'E.Z.L.N. ma nello stesso momento dare le dimissioni dal suo partito che è il partito di governo più responsabile delle malefatte che le elencavo prima?

Ecco perchè il 2° Incontro Intercontinentale, dalla maggioranza dei gruppi che appoggiano l'E.Z.L.N. non è stato voluto a Venezia ed ecco perchè la stampa di sinistra che ora sponsorizza l'iniziativa veneziana non ha propagandato in nessun modo l'incontro stesso.

Io Sig. Galeano, che sono rimasto un sognatore, sogno che: la delegazione Zapatista si presenti a Venezia che è la città più bella del mondo, che utilizzi tutte le televisioni e tutti i mezzi di informazione che può a favore della propria causa ma che rifiuti le chiavi della città per tutte le ragioni che dicevo prima.

Se il mio sogno (come credo) non si dovesse realizzare, allora le chiedo di aiutarmi a capire. Se le ho scritto è perchè la ritengo persona dotata di grande onestà intellettuale.

Dalla mia lettera avrà potuto capire che io non sono un intellettuale, ma sono da 30 anni e lo sarò sempre, un internazionalista nonostante alcune delusioni e spero quindi di essermi fatto capire.

Un compagno che per anni ha fatto le mie stesse battaglie e che ora è uno degli organizzatori dei giorni veneziani, mi ha accusato di non saper crescere. Qualcuno (che non cito per evitare di entrare in "vecchie ideologie") diceva: la politica dei principi è l'unica giusta. Io in questo credo ancora ciecamente e chiedo perciò un pò di chiarezza.

Ora la lascio, e se un domani ci rivedremo magari ancora alla Realidad, mi farò riconoscere, anche perchè vorrà dire che sarò andato avanti ad appoggiare l'E.Z.L.N.

Fraterni saluti.

Beppe Corni

P.S. - Mi chiedo che cosa se ne facciano in fondo gli indios ciapanechi delle chiavi di Venezia, in cui non abitano più i proletari veneziani che hanno dovuto andare ad abitare a Mestre perchè tutte le case di Venezia sono state vendute a giapponesi, statunitensi e miliardari di tutto il mondo e dove nè io e nè, probabilmente, lei potremmo per ragioni economiche albergare una sola notte.

Cremona, 5 settembre 1997


Come Comitato Internazionalista Ernesto "Che" Guevara di Bologna condividiamo pienamente i vari documenti contenenti critiche nette e precise espresse a riguardo dell'Incontro di Venezia dei giorni 12 - 13 - 14 da moltissime strutture e situazioni italiane.
In modo particolare, ci sentiamo totalmente in sintonia con la lettera del compagno del Centro di Comunicazione Antagonista di Cremona, "Al Sig. Galeano ed al Manifesto (per una improbabile pubblicazione)" del 5 settembre 1997, che sottoscriviamo.
A tal proposito la nostra proposta e' che a questa lettera venga data maggior circolazione, traducendola in spagnolo ed indirizzandola alla Comandancia Zapatista ed al Subcomandante Marcos.

Comitato Internazionalista "Che" Guevara


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