Lettera aperta a Edoardo Galeano
Caro Sig. Galeano
Io ed un altra compagna abbiamo partecipato al 1° Incontro
Intercontinentale, io ed altri 20 compagni anche al Secondo Incontro.
Dice Marcos: per aiutarci lottate contro il neoliberismo a casa vostra.
E a casa mia Sig. Galeano il neoliberismo esiste.
In Italia non siamo ancora alla fame ma il neoliberismo in questi
anni ha prodotto alle classi più deboli diversi guai: ha ristrutturato
l'industria licenziando prima le avanguardie e poi migliaia e migliaia di
operai; ha smantellato quello che era il diritto alla salute facendo
diventare gli ospedali delle imprese, l'ammalato non deve più essere un
costo sociale ma deve creare profitto.
Il neoliberismo ha tolto i fondi alla scuola pubblica per darne alla
scuola privata che è perlopiù gestita dalla chiesa cattolica, ha
quadruplicato le tasse universitarie, ecc.
Il neoliberismo ha precarizzato la vita di milioni di lavoratori:
A me, che sono un artigiano di 50 anni, con 36 anni di lavoro (avrei
dovuto andare in pensione quest'anno), il neoliberismo ha allungato il
lavoro, per il momento di altri quattro anni. E anche questa legge è appena
entrata in vigore.
Sig. Galeano, magari a lei che è americano queste cose non
sembreranno strane, in America magari queste cose esistono da molti anni, ma
le assicuro che in Italia, fino a qualche anno fa, non avrebbe creduto
nessuno che avvenissero tali cambiamenti in peggio per i lavoratori.
Ora io mi chiedo: in America la società civile quale sarà? La
società civile di cui parla Marcos non è necessariamente la classe più
sfruttata, ma sarà composta, io credo, da tutte quelle persone a cui non
piacciono le cose che io le ho elencato. La società civile sarà il
sindacato, la sinistra, gli intellettuali come lei.
E poi mi chiedo e chiedo a lei: in Italia la società civile quale
sarà? E lei probabilmente mi risponderebbe: la sinistra, il sindacato (di
intellettuali come lei io per il momento non ne vedo).
E' solo, Sig. Galeano, che qui, al contrario che in America, al
potere non c'è la destra, qui, Sig. Galeano e purtroppo forse per lei sarà
incredibile, chi ha fatto passare tutte le leggi neoliberiste che le
elencavo prima è proprio la sinistra e il sindacato, e non è ancora finita!
Ecco perchè la Lega si può permettere di bruciare le tessere
sindacali, perchè la gente non ne può più e si sposta a destra perchè è
stata tradita dalla sinistra.
Lei non pensa Sig. Galeano che il Sindaco di Venezia dovrebbe sì
dare le chiavi della città alla delegazione dell'E.Z.L.N. ma nello stesso
momento dare le dimissioni dal suo partito che è il partito di governo più
responsabile delle malefatte che le elencavo prima?
Ecco perchè il 2° Incontro Intercontinentale, dalla maggioranza dei
gruppi che appoggiano l'E.Z.L.N. non è stato voluto a Venezia ed ecco perchè
la stampa di sinistra che ora sponsorizza l'iniziativa veneziana non ha
propagandato in nessun modo l'incontro stesso.
Io Sig. Galeano, che sono rimasto un sognatore, sogno che: la
delegazione Zapatista si presenti a Venezia che è la città più bella del
mondo, che utilizzi tutte le televisioni e tutti i mezzi di informazione che
può a favore della propria causa
ma che rifiuti le chiavi della città per tutte le ragioni che
dicevo prima.
Se il mio sogno (come credo) non si dovesse realizzare, allora le
chiedo di aiutarmi a capire. Se le ho scritto è perchè la ritengo persona
dotata di grande onestà intellettuale.
Dalla mia lettera avrà potuto capire che io non sono un
intellettuale, ma sono da 30 anni e lo sarò sempre, un internazionalista
nonostante alcune delusioni e spero quindi di essermi fatto capire.
Un compagno che per anni ha fatto le mie stesse battaglie e che ora
è uno degli organizzatori dei giorni veneziani, mi ha accusato di non saper
crescere. Qualcuno (che non cito per evitare di entrare in "vecchie
ideologie") diceva: la politica dei principi è l'unica giusta. Io in questo
credo ancora ciecamente e chiedo perciò un pò di chiarezza.
Ora la lascio, e se un domani ci rivedremo magari ancora alla
Realidad, mi farò riconoscere, anche perchè vorrà dire che sarò andato
avanti ad appoggiare l'E.Z.L.N.
P.S. - Mi chiedo che cosa se ne facciano in fondo gli indios ciapanechi
delle chiavi di Venezia, in cui non abitano più i proletari veneziani che
hanno dovuto andare ad abitare a Mestre perchè tutte le case di Venezia sono
state vendute a giapponesi, statunitensi e miliardari di tutto il mondo e
dove nè io e nè, probabilmente, lei potremmo per ragioni economiche
albergare una sola notte.
Cremona, 5 settembre 1997
Comitato Internazionalista "Che" Guevara
io ed altri compagni/e di Cremona abbiamo cominciato a propagandare la lotta
Zapatista nell'inverno del 1995, quando nella mia città nessuno ne sapeva
niente e nel marzo del 1996 abbiamo presentato in una sala pubblica il libro
"EL SUP - Racconti per una notte di asfissia".
Da allora nel centro sociale a cui appartengo, qualche compagno ha
cominciato ad occuparsi in modo specifico del Chiapas, fatto molte serate di
propaganda, raccolto soldi per un progetto educativo.
Qualche anno fa le medicine erano gratuite ed ora si pagano molto care;
qualche anno fa gli esami medici non si pagavano ed ora c'è da sperare di
non ammalarsi.
In una scuola di Cremona, famosa in tutto il mondo: l'Istituto
Internazionale di Liuteria (Antonio Stradivari era cremonese), si sono
iscritti alla prima classe più di sessanta studenti di diversi paesi del
mondo, è stata costituita una classe sola per trenta studenti e non si sa se
costituiranno la seconda per mancanza di fondi, limitando così il diritto
allo studio.
nascono le agenzie che prestano lavoratori, le fabbriche licenziano i propri
operai e affittano manodopera da queste agenzie. Il risultato è che questi
operai percepiscono 400-500 mila lire in meno al mese, non maturano
anzianità, desolidarizzano le categorie dei lavoratori perchè, pur lavorando
in un settore, non fanno parte contrattualmente di quel settore, inoltre
vengono spostati continuamente da un posto di lavoro ad un altro, ecc. La
legge che regola tutto questo è appena entrata in vigore. Fraterni saluti.
Beppe Corni
Come Comitato Internazionalista Ernesto "Che" Guevara di Bologna
condividiamo pienamente i vari documenti contenenti critiche nette e precise
espresse a riguardo dell'Incontro di Venezia dei giorni 12 - 13 - 14 da
moltissime strutture e situazioni italiane.
In modo particolare, ci sentiamo totalmente in sintonia con la lettera del
compagno del Centro di Comunicazione Antagonista di Cremona, "Al Sig.
Galeano ed al Manifesto (per una improbabile pubblicazione)" del 5 settembre
1997, che sottoscriviamo.
A tal proposito la nostra proposta e' che a questa lettera venga data
maggior circolazione, traducendola in spagnolo ed indirizzandola alla
Comandancia Zapatista ed al Subcomandante Marcos.