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Impressioni sulle giornate di Venezia - compagni di Radio Onda Rossa

Un corteo per Venezia, di certo non puo' essere un corteo classico. Le calli, i campi, i ponti, impediscono il tradizionale schierarsi dei cordoni, gli striscioni devono essere fatti a misura, le persone obbligatoriamente si mischiano, tanto da vedere militanti di Rifondazione, trovarsi, con loro disappunto dietro lo striscione del Leoncavallo.
Un corteo sicuramente anomalo, con compagni e compagne dei centri sociali a domandarsi: "ma noi dove stiamo?"

Arrivati a Campo S. Stefano per il comizio finale, la confusione non era diminuita: la piazza gremita su cui spiccavano tante bandiere di Rifondazione ad evidenziare una identita' dura da rimettersi in discussione. Quasi un contrasto con le parole di Bertinotti, il quale sin dal mattino al dibattito organizzato al palazzetto dello sport, che porta il nome di "Taliercio", (ingegnere del Petrolchimico di Marghera ucciso dalle Brigate Rosse, simbologia inquietante degli anni che furono, come di questo presente), aveva dichiarato di voler ricucire la frattura del '77: parole diverse, qualcosa di piu' delle parole pronunciate a Chianciano all'attivo di organizzazione, in cui invitava i militanti e le militanti del suo partito a "fare" come i Centri Sociali.

Lanciata in una occasione come questa del Meeting di Venezia, con gli Zapatisti che facevano da corollario ad un dibattito su "Federalismo, Europa e Stato Sociale", e una manifestazione contro il secessionismo leghista, se a qualcuno la questione non sorprende, comunque fa riflettere. "Ma quella fu una frattura prodotta da un movimento reale, di massa, questa mi sembra piu' un'operazione verticistica" mi diceva un compagno dei centri sociali mentre camminavamo alla ricerca di una collocazione nel corteo. Ma la vera novita', di queste giornate di Venezia sta tutta qua. Non sta certo nello scenario europeo come ambito del conflitto, dove semmai arriviamo, tutti, con un certo ritardo ed ancora parzialmente. Anche se va dato atto a queste iniziative come a quella ad Amsterdam di aver posto la questione europea con piu' evidenza.

meetingMa c'e' da fare i conti con un'enorme difficolta a creare localmente momenti di conflitto reale. Su questo parole d'ordine come salario di cittadinanza e produzioni di valori d'uso suonano piu' come nuovi termini per sostenere vecchie tesi, tantopiu' se non si delineano soggetti in grado di sostenerli e ci si rifiuta di partire dalle attuali, anche se minime, forme di resistenza e di autorganizzazione.

Comuque per coloro che le hanno organizzate, queste giornate sono riuscite, adesso lo scontro e' sullo stato sociale e gia' sono in vista importanti appuntamenti per questo autunno.

Radio Onda Rossa 87.9 FM (Roma)
e-mail: ondarossa@mail.nexus.it


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