PRESENTAZIONE

Il Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru è una organizzazione politica di uomini e donne, operai, contadini, studenti, settori di credenti, intellettuali e militari progressisti. Il MRTA, come organizzazione politica, cerca di cambiare la società peruviana trasformandola in una società con giustizia sociale che rivalorizzi la condizione di essere umano di coloro che vivono in questo paese.

La Costituzione politica del Perù, approvata dalla Assemblea Costituente del 1979, stabiliva chiaramente:
Art 82 DIRITTI FONDAMENTALI DEL CITTADINO
Nessuno deve obbedire ad un governo usurpatore ne a chi assume funzioni o impieghi pubblici in violazione ai dettami della Costituzione e delle leggi. Il popolo ha il diritto di insorgere in difesa dell’ordine costituzionale. Sono dichiarati nulli tutti gli atti delle autorità usurpatrici.

Questa legge è stata modificata leggermente nell’attuale Costituzione: Art. 46: Nessuno deve obbedienza ad un governo usurpatore, né a chi assume funzioni pubbliche in violazione della Costituzione e delle leggi. La popolazione ha diritto di insorgere in difesa dell’ordine costituzionale. Sono nulli gli atti di chi usurpa le funzioni pubbliche.

Il diritto del popolo ad insorgere contro i regimi dittatoriali è anche ribadito dalla Dichiarazione dei Diritti Umani (10-12-48) ‘Considerando essenziale che i diritti umani siano protetti da uno Stato di Diritto, perché le persone non si vedano costrette all’estremo ricorso alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione.’

Il governo peruviano non ha tenuto in nessun conto le aspirazioni alla democrazia e alla giustizia sociale del nostro popolo, anzi, a seguito dell’ulteriore impoverimento della popolazione causato dall’applicazione del modello neoliberale, e delle giuste proteste che ne sono scaturite, ha risposto con una politica di sistematica repressione, che nella pratica si è rivelata terrorismo di Stato, come dimostrano i massacri di Uchuraccay, Umaru, Soccos, ecc. Per tutto questo il Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru è insorto come forza militare -Esercito Popolare Tupacamarista EPT- nel 1984, per difendere gli spazi democratici conquistati con dure lotte dal nostro popolo e per conquistare la pace e la giustizia sociale a cui aspiriamo. Il cambio di governo dell’85 ha generato un’ampia aspettativa nel popolo, poiché il partito che andò al governo rappresentava una corrente populista e con un programma antimperialista, il che ha generato confusione in ampi settori del nostro popolo. Di fronte a questa situazione, il Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru e la dirigenza dell’EPT annunciarono al paese in una conferenza clandestina la sospensione unilaterale dalle azioni armate contro il governo, per permettergli di compiere il suo programma elettorale a favore del popolo. Purtroppo questo governo ha continuato con una politica economica neoliberale e con il terrorismo di stato, compiendo massacri ad Accomarca, Pucayacu, e stragi nelle carceri; il che ci ha obbligato a sospendere la tregua armata.

Quando Victor Polay -Comandante Generale dell’EPT- fu arrestato nel febbraio del 1989, il governo ne approfittò per qualificarlo come delinquente comune, e i tribunali tentarono di giudicarlo per delitti comuni o terrorismo. In base a questa situazione, le organizzazioni politiche, i sindacati, gli intellettuali progressisti che conoscevano l’attività politica di Victor Polay e la pratica dell’MRTA fecero una dichiarazione pubblica, dicendo che Victor Polay doveva essere giudicato per ribellione e non per terrorismo.

Nel 1990, avvenne un nuovo cambio di governo, in un processo elettorale dove il popolo rifiutava la prospettiva di sprofondare nel neoliberalismo con la politica di SHOCK economico e di distruggere la guerriglia al costo di 160.000 omicidi politici. In mancanza di meglio, il popolo votò per Fujimori, che promise di non applicare una politica di SHOCK e di affrontare il problema della sovversione con il dialogo. Ma furono promesse vane.

Fujimori, senza un programma e un partito politico che lo appoggiasse, si alleò con i settori più retrivi delle forze armate e dei servizi segreti, accettando il programma economico e politico che le multinazionali gli imponevano attraverso il FMI.

Per mettere a punto questo programma Fujimori violò tutto l’ordinamento legale e giuridico che aveva giurato di rispettare assumendo il mandato di presidente costituzionale del Perù. Il 5 aprile 1992 mediante un autogolpe si costituì in potere assoluto e, in alleanza alle forze armate, chiuse il Congresso della Repubblica, il Tribunale di Garanzia Costituzionale e ‘riorganizzò’ il Potere Giudiziale ponendolo al servizio del governo.

Queste e altre leggi sono state emanate dal Congresso Costituente Democratico, di cui fanno parte personaggi fedeli al ‘nuovo’ governo sorto dall’autogolpe. L’obiettivo di queste misure era di distruggere il movimento operaio e popolare e il movimento guerrigliero, per poter applicare senza alcuna opposizione la politica neoliberale. Il governo del signor Fujimori applica una repressione sistematica contro le organizzazioni e i dirigenti popolari che si oppongono al suo governo. La legge sull’ Habeas Corpus in pratica non esiste, e il diritto alla difesa soffre di gravi restrizioni.

Per quanto riguarda il Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru attraverso la detenzione di Victor Polay Campos, Maria Lucero Cumpa, Peter Cardenas Shult e di altri dirigenti il governo sta annunciando la sconfitta dell’MRTA. Questa campagna del governo è stata ‘supportata’ dalla decisione della nostra organizzazione di realizzare un ripiego tattico. Il MRTA considera che la guerra non è altro che la continuazione della politica con altri mezzi. Per questa ragione, lo sviluppo della guerra prende in considerazione la politica obiettiva nella quale si sviluppa il conflitto. Il movimento operaio e popolare peruviano, grazie al terrorismo di stato e alla politica irrazionale del senderismo, si trova in una fase di riflusso e confusione.
In un momento in cui il governo stava all’offensiva e il Movimento Popolare in riflusso, la superiorità tecnica e numerica era a favore del governo, quindi affrontarlo con la forza militare avrebbe significato perdita di militanti, limitazioni per ricomporre le forze, e di conseguenza una sconfitta strategica del processo rivoluzionario del Perù.

Per questo, in questi ultimi anni, il MRTA ha sviluppato una politica di accumulazione di forze basata sulla PROPAGANDA ARMATA, sulla formazione di quadri e su un intenso lavoro politico e organizzativo nei settori popolari, il che ci ha permesso di rinforzare le strutture politiche e militari e di passare all’offensiva, anche se in questo intento abbiamo subito una sconfitta militare il 1 dicembre 1995. Il solo fatto che, pur nelle condizioni di repressione che vive il nostro paese, il MRTA abbia potuto acquisire nuovi militanti e concentri 25 combattenti in una casa di sicurezza di Lima dimostra chiaramente che il MRTA non si è né arreso né è stato vinto, come ha dovuto ammettere lo stesso governo del sig. Fujimori. Il MRTA, nonostante le difficoltà sia a livello nazionale che internazionale continua ad essere una chance per il popolo peruviano nella sua lotta per la democrazia con giustizia sociale.

Né resi né vinti, la lotta continua
non ci sarà pace senza giustizia sociale

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