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Lettera dalle Prigioniere Politiche del Chorrillos




Alle Organizzazioni dei Diritti Umani
Alle Organizzazioni delle Donne
Alla Comunità e alla Solidarietà Internazionale:

Stimati amici, questa lettera fu scritta in Gennaio, indirizzata al "Fiscal
de la Nación", che neanche ha risposto, dimostrando la sottomissione di
questi organismi alla volontà del dittatore Fujimori. Ve la facciamo
giungere, dal momento che lì e a partire dallo sterminio del Commando Edgar
Sánchez, le condizioni nelle carceri sono peggiorate, nella maggioranza dei
casi non si sta permettendo ancora la visita dei famigliari e dei figli. Le
donne carcerate si trovano in situazione di salute alquanto critica. 
Attraverso la pubblicazione della Lettera delle detenute tupacamariste e
accusate di appartenere al MRTA, vorremmo che Voi ci poteste aiutare a
denunciare questa situazione e scriveste lettere di Solidarietà e le faceste
arrivare unitamente a medicine, alimenti e vestiti al Carcere stesso. 

L’indirizzo:
Penal de Máxima Seguridad de Mujeres "Santa Monica"
Chorrillos - Lima  - Perú

¡NON PERMETTIAMO LO STERMINIO DI DONNE PER LE LORO IDEE E LA LORO LOTTA!

Chorrillos, Gennaio 1997

Signor "Fiscal de la Nación"

Le sottofirmanti ci presentiamo davanti a Lei per manifestare quanto segue:

1º Che Noi che sottoscriviamo la presente, accusate di appartenere al MRTA,
carcerate del Penale di Massima Sicurezza per Donne - Chorrillos, siamo
state impossibilitate di ricevere la nostra visita mensile di famigliari, il
venerdì 10 di Gennaio del presente anno e la visita dei nostri figli che
corrispondeva al mese di dicembre, e che fu posticipata per il giovedì 16 di
Gennaio, negando ai nostri parenti l’ingresso e a noi il diritto alla
visita, secondo quanto stabilito dalle disposizioni che contiene la Legge,
questo per ordine della Direzione del penale e secondo "ordini superiori",
di fronte al quale non ci viene manifestato motivo che giustifichi questa
arbitrarietà e non compimento della legge. 

2ª Che noi, che ci troviamo qui carcerate, soffriamo processi di detenzione,
investigazione, giudizio e sentenza determinate e comprese in detta Legge e
sotto la quale ci reggiamo, così al tempo stesso intendiamo che questa sia
data dentro dello "Stato di Diritto" che vive il nostro paese, nel quale, a
prescindere dall’essere private della nostra libertà; ci rivolgiamo, quindi,
alle Leggi che proteggono la nostra integrità fisica e mentale.

3º Che disconosciamo le ragioni per le quali ci viene tagliato
selettivamente questo diritto alle visite, che attenta gravemente contro i
Diritti Umani, per tenerci completamente isolate e incomunicate con le
nostre famiglie.

4º Che davanti a quanto esposto e in ragione del fatto che ci troviamo
soggette all’arbitrarietà e all’abuso, e per correre grave rischio la nostra
sicurezza personale, e perchè fondamentalmente sotto questo regime si stà
violando la legge, Facciamo ricorso del "Habeas Corpus" a salvaguardia della
nostra integrità fisica e mentale. 

Dio la guardi.

Hormecinda Fernandez Bravo - Milagros Chavez Gonzáles - Jane Salazar Ramos  
Delia Curahua Huerta - Rosario Curahua Huerta - Marcela Gonzales Astudillo
Carolina Curahua Huerta - Mirka de la Piedra Oliva - Maria Ramos Gavino  
Pilar Hinostroza Tellez - Yolanda Cruz Santillán - Bertha Sánchez Tapia



APPELLO DEI FAMILIARI
Peru, Giugno 1997


Alla Solidarietà peruviana e internazionale
Alle Organizzazioni dei Diritti Umani
Alla stampa peruviana e internazionale

I famigliari dei prigionieri politici in Perú, si sentono molto preoccupati
per le recenti notizie ricevute:

1.  Circolano nei mezzi di informazione notizie riguardo a trasferimenti dei
prigionieri politici fino al carcere di Challapalca.

2.  Si dice anche che si è raddoppiato il numero di effettivi militari e che
si sono dispiegati operativi militari permanenti per respingere qualsiasi
attentato.

3.   Ciò che risulta più preoccupante sono le versioni di possibili attacchi
al carcere di Yanamayo in Puno, pubblicato dalquotidiano la "República" il
giorno lunedì 9 di Giugno. Nel quale tra le altre cose si dice: " ...la
azione terrorista si attuerebbe in luglio, prima che si compia il
trasferimento dei sovversivi al nuovo carcere di massima sicurezza di
Challapalca..."

4.  Questo spiegherebbe il perchè non si permetta la visita ai famigliari e
alla Croce Rossa Internazionale. Dal momento che in forma arbitraria si
stanno realizzando i trasferimenti a un carcere inospitale e inaccessibile
ubicato a 5120 m. sopra il livello del mare.

5. Anche nel carcere di Huamancaca Chico in Huancayo, si sarebbe frsutrata
la fuga dei prigionieri politici. I cui famigliari indagano infruttuosamente
l’ultima fermata dei loro cari.
 
La nostra preoccupazione si basa sul fatto che giorni prima del massacro
nella residenza della ambasciata del Giappone in Lima, sono anche corsi
falsi rumori di intransigenza del Commando nelle negoziazioni e una supposta
neganegazione di permettere l’ingresso dei medici che assistevano le persone
detenute nella residenza. La versione pubblicata sui ripetuti tagli
dell’energia elettrica denunciata dalle autorità del carcere e possibili
sabotaggi con auto-bombe al carcere di Yanamayo, attribuiti ai sovversivi;
ci fa temere il peggio, vale a dire un nuovo massacro contro i nostri
famigliari dei quali non sappiamo nulla da più di 6 mesi.

Denunciamo questa nuova forma di castigo totalmente inumana contro  i nostri
cari e fino a noi che stiamo con la angustia e la disperazione di questa
inomunicazione, che è una forma di tortura psicologica.

Chiamiamo tutti gli uomini e le donne difensori dei diritti umani a
attivarsi rapidamente perchè uniti alle madri, ai figli e famigliari sia
impedito il loro sterminio. 


Comitato dei Famigliari dei Prigionieri Politici in Peru.
Comitato dei Famigliari dei Prigionieri Politici in Chile
Comitato dei Famigliari dei Prigionieri Politici in Europa. 



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