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SPECIALE PERU':

UN PAESE NELLA VORAGINE DELLA VIOLENZA E DELL'ILLEGALITA'. TRAFFICO DI DROGA, RICICLAGGIO DI DENARO SPORCO, SPIONAGGIO, ASSASSINIO POLITICO, VOLONTA' DI POTENZA E REPRESSIONE TOTALE DI OGNI FORMA DI OPPOSIZIONE: ECCO GLI INGREDIENTI ESPLOSIVI DEL NUOVO PERU' PSEUDODEMOCRATICO DI ALBERTO FUJIMORI.

FUJIMORI: UN DITTATORE VENUTO DAL NULLA.

Nel 1990 alle elezioni presidenziali in Peru' un candidato sino ad allora del tutto poco conosciuto si presenta a concorrere contro il candidato favorito, il romanziere Mario Vargas Llosa appoggiato dalle forze democratiche e popolari e' il peruviano di origine giapponese Alberto Fujimori.


Il Presidente
del Perú:
Il peruviano
di origine giapponese
Alberto Fujimori.
La maggioranza della classe benestante e piu' ricca del paese gli fornisce il proprio appoggio, non senza un certo imbarazzo. Il nome di Fujimori era infatti comparso in alcune inchieste giudiziarie di commerci illeciti e di frodi fiscali, ed egli stesso era accusato di aver ricevuto in regalo durante il precedente regime una fattoria che doveva esser destinata alla popolazione in accordo alla legge di riforma agraria. Ma poco prima che la campagna presidenziale entrasse nel vivo del dibattito qualcuno si occupo' di cancellare dalle documentazioni ufficiali il nome di Fujimori, e lo stesso qualcuno si occupo' di convincere i testimoni a non deporre contro di lui. Le inchieste si arenarono e le accuse contro Fujimori decaddero per mancanza di riscontri. Questo qualcuno era Valdimiro Montesinos, un ex militare dell'esercito peruviano con un controverso passato alle spalle. Vinte le elezioni egli diviene il braccio destro di Fujimori, il suo consigliere personale. Montesinos, nei mesi che seguiranno, occupa con suoi uomini i posti chiave nell'amministrazione, nella polizia e nell'esercito, nominandoli egli stesso e iniziando a tessere una strana tela che si rivelera', il 5 Aprile del 92', essere una ragnatela mortale per il Peru' e per la sua fragile democrazia. Quel giorno infatti Fujimori scioglie il parlamento ed emana una serie di decreti dittatoriali, arrestando e imprigionando centinaia di oppositori politici con l'accusa di 'sovversivismo'.
Il Peru' si apprestava a cambiare volto velocemente, purtroppo.

MONTESINOS: UN RASPUTIN SUDAMERICANO.

Per capire cosa e' avvenuto in Peru' dopo l'elezione a Presidente di Alberto Fujimori e' necessario fare un passo indietro, per scavare nel passato di quello che si presenta come un nuovo Rasputin in stile sudamericano, cioe' Valdimiro Montesinos. Nato in una citta' del sud del Peru', Arequipa, la stessa che per una strana ironia della sorte ha dato i natali al romanziere Mario Vargas Llosa e al leader di Sendero Luminoso Abimael Guzman, Montesinos e' di famiglia povera. Il padre lo convince ad entrare nell'esercito dove , a suo dire, avrebbe trovato stabilita' e benessere, cosi' nel 1966 egli diviene sottotenente dell'esercito e fa ritorno alla sua citta' .


Valdimiro Montesinos in una foto
di circa dieci anni fa.
Qui seduce un'ereditiera e la convince a prestargli una grossa somma di denaro, dopodiche' l'abbandona. Il giornalista peruviano Gustavo Gorriti, autore di una larga inchiesta giornalistica su Montesinos (alla quale questo reportage attinge per la maggior parte) , scrive in proposito: "Montesinos stava sviluppando la sua impronta comportamentale: seduci, usa e tradisci. Il pattern, provato per la prima volta su una donna sfortunata, sara' poi perpetrato su una piu' larga scala"
Nel 1968 i militari con a capo il Gen. Juan Velasco Alvarado, promuovono un colpo di stato contro il Presidente Fernand Belaunde, attuando un programma di riforme economiche e sociali progressiste ed espellendo i militari statunitensi presenti nel Paese. In quegli anni Montesinos si lega al Gen. Edgardo Mercado, facendogli da segretario, finche' nel Gennaio del 1973 questi diviene Primo Ministro , Ministro della Guerra a Comandante in Capo dell'esercito. Montesinos si da' un gran da fare per Mercado, gli scrive i discorsi pubblici, compra per lui libri, lo consiglia sul da fare, divenendogli cosi' indispensabile e riscuotendo la sua fiducia incondizionata che gli permette di disporre dell'ufficio del generale come meglio crede. Mentre Velasco e Mercado contrattano per l'acquisto di nuovo armamento bellico con l'Unione Sovietica, avviene un fatto strano. Un documento riservato sparisce dall'ufficio del Gen. Mercado e i servizi di stato informano il Gen. Velasco che all'Ambasciata Statunitense arrivano rapporti documentati e dettagliati sulle attivita' del Governo, sugli appuntamenti settimanali di Velasco, sull'acquisto di armi dall'Unione Sovietica. Ben presto i sospetti cadono su Montesinos, il quale ammette al Gen. Mercado di aver preso lui il documento riservato ma solo per 'personale curiosita' intellettuale'. Mercado gli crede e viene scagionato dalle accuse. Nel 1990 il Colonnello Cordova, allora Comandante in capo della difesa peruviana dichiarera' che Montesinos aveva passato ai servizi statunitensi la lista completa delle armi comprate dai sovietici; ed un maggiore dell'esercito, nella sua autobiografia, scrive che Montesinos venne assoldato dalla C.I.A. per compiti di spionaggio.
Nell'estate del 73' Montesinos prova a convincere Mercado a rovesciare Velasco da poco ricoverato all'ospedale con gravi problemi di circolazione. Viene organizzata una riunione a casa di Mercado con Montesinos, Rafael Merino, il Col. Sinesio Jarama ma Mercado alla fine e' ancora esitante e nulla viene deciso. Nel 75' Mercado si ritira e Montesinos viene trasferito al MInistero dell'Agricultura, alle dipendenze del Gen. Enrique Gallegos Venero. In quel periodo Montesinos allaccia una discreta amicizia con una giovane giornalista straniera, moglie di un impiegato della difesa e cerca di ottenere da lei informazioni ma nell'agosto del 75' Velasco viene deposto e vi sale il Generale Francisco Morales, un moderato, e il nuovo comandante in Capo, il Gen. Guillermo Arbulu' trasferisce Montesinos in uno sperduto villaggio di frontiera ai confini con l'Ecuador. Ma Montesinos fa ritorno in segreto a Lima e rubando carta intestata del governo peruviano la falsifica e si presenta all'ambasciata statunitense a Lima. Due giorni dopo riceve un invito ufficiale del governo degli Stati Uniti e clandestinamente si reca a Washington come ospite ufficiale. Qui incontra personalita' politiche, tra cui Luigi Einaudi, va a convegni e partecipa alla vita politica, finche' non pronuncia un discorso pubblico come rappresentante del Peru' al Convegno Inter-Americano per la Difesa. Qui un generale peruviano lo riconosce e quando egli fa' ritorno a Lima nel 76' viene imprigionato e processato di alto tradimento. Rischia la pena di morte, ma per evitare uno scandalo a Mercado viene infine espulso dall'esercito e condannato ad un anno di prigione per diserzione e falsa testimonianza.

UN AVVOCATO D'ECCEZIONE PER NARCOTRAFFICANTI SI INFILTRA NEL CUORE DELLO STATO.

Conclusa per sempre la carriera militare Montesinos non si perde d'animo, studia legge mentre e' in carcere e diviene avvocato pochi tempo dopo la sua scarcerazione. Insieme a suo cugino Sergio Cardenal inizia a difendere imputati per droga, piano piano, grazie alla sua innata abilita' all'intrigo riesce a costruire una rete di informanti all'interno della polizia, corrompe giudici e magistrati e nel giro di qualche anno diviene uno dei maggiori avvvocati del narcotraffico. Affita case per trafficanti colombiani, informa ricercati per droga sulle imminenti retate della polizia, fa sparire carte e porve d'accusa a carico di boss della mafia e riesce persino a corrompere alcuni alti ufficiali dell'esercito e a farsi fornire informazioni riservate sinche' nel 1983 l'Alto Comando Militare scopre le sue manovre e ne ordina l'arresto immediato. Montesinos fugge attraverso l'Ecuador e ripara in Argentina. Nel frattempo i suoi protettori si danno da fare' nel far sparire le prove contro di lui e nel 1984 egli viene assolto per mancanza di prove ed egli ritorna a Lima dove pero' l'esercito si premunisce vietandogli l'accesso ad una qualsiasi sede dell'esercito.
Dall'84' all'87 Montesinos rafforza il suo potere come avvocato del narcotraffico e riesce ad assicurarsi la copertura di una alto magistrato di stato Denegri. Nell'85 la rivista Caretas pubblica un servizio sull'infiltrazione dei narcotrafficanti nella polizia e nella magistratura. Si avvia un'inchiesta condotta dal generale di polizia Raul Chavez che porta all'arresto di un latitante Rodriguez Lopez di cui Montesinos assume la difesa e nel luglio dell'86 accusa Chavez di fronte alla corte di essere un uomo della mafia. Nel frattempo parte parallela una violenta campagna di stampa contro Chavez. Il generale e la sua famiglia ricevono nei mesi successivi numerose minacce, compaiono testimoni contro Chavez il quale e' vittima di un attentato: da un auto partono colpi di pistola ma il Generale ha il suo revolver e si salva ingaggiando una sparatoria furiosa con gli occupanti dell'auto.
Il giudice di Stato Elejalde viene rimosso e al suo posto viene nominato proprio Denegri. L'inchiesta viene chiusa, il narcotrafficante viene scarcerato e secondo Gorriti "dal 1998 alla maggioranza dei capi delle organizzazioni del narco traffico viene assicurata l'impunita'."


Un gruppo di guerriglieri del
movimento rivoluzionario
Sendero Luminoso.
Ma per Montesinos si presenta presto un'occasione d'oro. Il Gen. Valdivia nel maggio dell'88, in risposta ad un attacco del gruppo guerrigliero di Sendero Luminoso nei pressi di Cayara (vedi foto) ordina una brutale rappresaglia. Le truppe del Gen. Valdivia irrompono nella cittadina, radunano in una chiesa centinaia di abitanti delle classi piu' povere e uccidono piu' di 50 persone, torturandone molte altre e commettendo atroci violenze anche sulle donne. Ma la notizia dell'eccidio si diffonde e arriva a Lima catturando l'attenzione dell'opinione pubblica. Il Senato apre una commissione d'inchiesta e il pubblico ministero Carlos Escobar apre un inchiesta giudiziaria raccogliendo prove contro Valdivia. Gli alti comandi militari si inervosiscono e iniziano a darsi da fare per sommergere l'inchiesta. Denegri che si trova in quei giorni a Roma rientra immediatamente e nel luglio dell'88 si incontra con Montesinos e con due ufficiali in un ristorante di Lima per progettare come togliere l'inchiesta a Escobar. Successivamente Montesinos e Denegri si incontrano con il Gen. Enrique Lopez Albejar, ministro della difesa e Escobar viene successivamente rimosso dall'incarico. Montesinos riesce a venire in possesso della documentazione su Valdivia e a distruggerla, tre testimoni chiave vengono assassinati in circostanze misteriose nel dicembre dell'88 e l'inchiesta si chiude. Escobar chiede asilo politico negli USA e fugge dal Peru'. Il Gen. Valdivia e' salvo e puo' continuare la sua carriera ma deve un grosso favore a Montesinos. Nel 1989 Montesinos viene accolto nel SIN, il Servizio Nazionale di Intelligence e rientra cosi' negli apparati vitali dello Stato.


LE ELEZIONI PRESIDENZIALI DEL 90': UN PIANO PERFETTO

Il Presidente del Peru' Alan Garcia. ormai del tutto screditato da scandali vari non ha alcuna chance alle elezioni presidenziali del 90'. Un sondaggio riservato del SIN indica la probabile vittoria del romanziere Mario Vargas Llosa, candidato delle forze democratiche e popolari. Ma dopo alcune settimane di campagna elettorale un candidato di poco rilievo, l'accademico Alberto Fujimori, cresce nei sondaggi spuntando al secondo posto dopo Vargas Llosa, sebbene ben lontano in popolarita'. Il Presidente Garcia e le forze reazionarie che gli sono vicine decidono di puntare su di lui e il SIN viene incaricato di cooperare con Fujimori. Il SIN apre un dossier preliminare su Fujimori e si scopre che egli e sua moglia sono implicati in casi di commercio illecito, di frode fiscale e che vi sono delle inchieste giudiziarie aperte su di loro. Urge dunque la necessita' di 'ripulire' il candidato e Montesinos, noto' per la sua abilita' in simili operazioni, viene incaricato di occuparsene. Montesinos non smentisce la sua fama e riesce a cancellare le prove sui coniugi Fujimori e a convincere i testimoni a non deporre contro di lui. Fujimori e sua moglie, con i quali egli si incontra spesso durante l'operazione, guardano a lui come un salvatore. Nel frattempo un mare di fango viene gettato su Mario Vargas Llosa, e la popolarita' di Fujimori cresce a discapito del romanziere.


Il Presidente venuto dal nulla siede
sul trono del potere.
Il 28 Luglio del 1990 Fujimori diviene Presidente del Peru' e Montesinos, che si e' ormai guadagnato la sua totale fiducia, puo' iniziare a preparare la sua vendetta contro le sfere militari che lo avevano espulso dall'esercito. Poco dopo le elezioni riesce a convincere il Presidente che la sua vita e quella della moglie e' in pericolo, e li fa trasferire in una residenza all'interno del Circolo Militare degli Alti Ufficiali dell'esercito, e gli appronta una numerosa scorta armata. In questo modo riesce a rientrare per la prima volta dopo l'espulsione dall'esercito, all'interno della sede degli alti comandi militari. Intanto prepara una lista di epurazione di piu' di 100 persone dai servizi, dalla magistratura e dall'esercito. Il Gen. Valdivia, l'autore del massacro di Cayara, viene nominato Capo Militare della II regione e insieme iniziano la preparazione del colpo di stato.

VERSO IL COLPO DI STATO: LA COOPERAZIONE DELLA CIA E DEL NARCOTRAFFICO.

La prima cosa di cui Montesinos e compari si occupano e' di neutralizzare quegli uomini dell'esercito che lo avevano osteggiato negli anni passati, soprattutto di quelli che non si poteva epurare semplicemente per via delle alte cariche che essi avevano nell'esercito. Lo strumento migliore era dunque quello del Servizio Segreto. Montesinos inzio' dunque, sin dal luglio del 90' a riformare il SIN, il comandante fu messo a riposo, e Fujimori assicuro' ingenti stanziamenti per il rafforzamento tecnoclogico per il quale Montesinos si rivolse alla C.I.A. rafforzandone in maniera estrema i rapporti.


Militari americani nella base chiamata
Gringolandianel sud del Peru', mentre preparano
una installazione radar.
In particolare egli assicuro' alla C.I.A. l'appoggio nella copertura e nel traffico di Droga, (che la C.I.A. usa da circa vent'anni per assicurarsi risorse monetarie per le operazioni piu' sporche. I nostri lettori ricorderanno i nostri servizi del mese scorso sull'inchiesta in corso in California contro uomini della Contras Nicaraguense che risultavano agenti della C.I.A. sotto processo per traffici ingenti di Cocaina nella West Coast californiana dall'81 all'89). La prima richiesta della C.I.A. fu di togliere potere di influenza in Peru' a quello che negli ultimi dieci anni sembra essere il nemico numero 1 della C.I.A. e cioe' la DEA, l'Agenzia di Stato per la lotta al traffico di Droga, le cui indagini si arenano da anni contro il segreto di Stato finendo a cozzare con uomini della CIA. Nel 1991 Fujimori attacca violentemente in un discorso pubblico la DEA e si ripete poco dopo al Summit Presidenziale sulla Droga a S.Antonio. Nel settembre dello stesso anno Montesinos blocca tutti i piani bilaterali per la lotta alla droga, stipulati fra la DEA e il Peru' e crea il NAU, cioe' il Narcotics Assistance Unit, un servizio di intelligence nazionale contro la droga. Il dipartimento di Stato USA e la DEA protestano sino a che non risulta che la decisione e' stata presa in accordi segreti bilaterali alla Casa Bianca.


La base militare americana di Upper Huallaga
Valley in stile Vietnam.
Il nuovo servizio antidroga non ha mai catturato o indgato narcotrafficanti ma fu usata per altri scopi, quali assassini, torture, spionaggio ecc. In particolare la C.I.A. forni' sofisticate apparecchiature per l'inercettazione telefonica con le quali Montesinos tenne sotto controllo continuo gli alti comandi militari ostili a Fujimori e i mezzi di comunicazione. Inoltre gli uomini del NAU vennero addestrati nella base americana di Hupper Huallaga Valley all'uso di armi silenziate, esplosivi, tecniche di interrogatorio e operazioni per colpi di stato. Una delle prime operazioni si ebbero nella notte del 3 Novembre 1991, un gruppo di uomini armati con sofisticate pistole automatiche silenziate si introdussero in un edificio popolare del Barrios Altos a Lima e uccisero 15 persone (tra cui una bambino di 8 anni) in meno di dieci minuti, dileguandosi nel nulla nonostante a dieci metri vi fosse una caserma di polizia. Il brutale massacro non fu mai spiegato dalla polizia ne' dalla stampa, poiche' il movente era inspiegabile e infatti non c'era: era soltanto una semplice operazione di addestramento sul 'campo'. Il Senato insospettito dall'episodio avvio' un inchiesta e il Pubblico Ministero Pablo Livia fece richiesta di eseguire test balistici e tecnici sui proiettili usati ma fu immediatamente dimesso dall'incarico.

IL GOLPE BIANCO. PAROLE D'ORDINE: REPRIMERE BRUTALMENTE E CANCELLARE ARCHIVI SCOMODI.

Il golpe era programmato per il 93' ma ben presto fu necessario anticiparne la data; il parlamento infatti iniziava a dar segno di reazione contro la tela che Fujimori e Montesinos andavano intessendo. Il 4 Aprile del 92 il Sottosegretario di Stato Americano per gli Affari nella America LAtina, Bernard Aronson, arriva a Lima per discutere degli ultimi dettagli del piano. Secondo quanto riportato dalla rivista Caretas in un servizio del 21 Settembre del 95', il piano consisteva di ben due grandi volumi dettagliatissimi nei quali tra le altre cose erano previste la dissoluzione del parlamento, le linee generali per una nuova costituzione nella quale il parlamento sarebbe stato privato di ogni reale potere, l'asservimento del potere giudiziario all'autorita' del presidente e la limitazione delle liberta' civili attraverso l'istituzione di uno stato di emrgenza nazionale e di tribunali speciali. Vi erano poi indicate misure per la repressione: "Lo sterminio totale dei sovversivi e dei loro parenti stretti, il controllo drastico della popolazione da attuarsi attraverso la sterilizzazione dei poveri e dei contadini e la promozione di migrazione dalle aree sovrappopolate (Volume 1, pag.11; riportato da un rapporto dell'MPP, Movimento Popolare Peruviano del Novembre 1995." Cosi' il 5 Aprile del 92 il Generale Valdivia diede inizio all'operazione.


Oppositori politici di Fujimori ammanettati e sorvegliati
dai militari attendono la loro sorte. Aprile 92': Golpe Bianco.
Le sue truppe arrestarono centinaia di oppositori , tra cui il giornalista Gustavo Gorriti, e per accattivarsi il favore del popolo anche alcuni uomini vicini all'ex Presidente Garcia odiati dalla popolazione. Ma il vero lavoro fu quello di pulizia dell'Archivio Generale del Palazzo di Giustizia e del Ministero Pubblico. Numerosi agenti di polizia, militari e uomini del SIN lavorarono per cineque giorni e cinque notti per selezionare dagli archivi tutte le carte compromettenti sul passato di Montesinos, di Fujimori e dei loro compari di avventura. 30.000 cartelle furono distrutte e degli archivi rimase poco meno di un terzo della documentazione prima esistente. Il passato era cosi' cancellato e da quel giorno Fujimori e Montesinos poterono dormire giorni tranquilli. Ecco il vero motivo di quello che e' passato alla storia come l'autogolpe: cancellare la memoria e coprire ogni possibile macchia del nuovo regime. Nel frattempo alcuni Stati stranieri iniziarono a far pressione e Fujimori assicuro' che nel giro di un anno, un anno e mezzo al massimo avrebbe ripristinato le garanzie costituzionali e spiego' che il golpe si era reso necessario come misura estrema per sconfiggere il terrorismo. In realta' il lavoro di pulizia non era ancora compiuto. Inizia lo sterminio degli oppositori. Il 18 Dicembre del 92' ad esempio, Pedro Huillca il segretario della CGTP, la CGIL peruviana, viene assassinato e la colpa addossata a Sendero Luminoso. In realta', come si e' scoperto in questi ultimi giorni grazie alle rivelazioni di un ex agente del SIN, Mesmer Talledo, a commettere il brutale omicidio fu il Gruppo Colina, un gruppo paramilitare alle dipendenze del SIN, autore di numerosi assassinii tra cui sembra, anche quello del sacerdote italiano Padre Daniele Badiali. Il 18 luglio del 92 erano stati assassinati dallo stesso gruppo, un professore e nove studenti del Liceo Enrique Guzman y Valle a La Cantuta. I loro corpi verranno ritrovati nel luglio del 93 nei pressi del distretto di Cieneguilla grazie alla telefonata anonima ad una rivista indipendente.

DAL 93' AD OGGI: UNA DEMOCRAZIA DI CARTA E UN PRESIDENTE FANTOCCIO.

Nel 1993 viene votata una nuova carta costituzionale nella quale il potere e' completamente nelle mani del Presidente ed il parlamento e' poco piu' che rappresentativo e la magistratura asservita completamente al potere politico. Inizia il cosiddetto miracolo peruviano.


Un recente manifesto che chiama
all'insurrezione

Privatizzazioni di massa con 500.000 licenziamenti rigetta un terzo della popolazione sotto i livelli minimi di sussistenza, omicidi, torture e repressione continuano ad avvenire. Amnesty International invia decine di denunce all'ONU per la violazione dei diritti umani in Peru' ma nonostante cio' molti paese occidentali guardano con favore alla svolta di Fujimori. Il polo delle liberta' in Italia, da poco salito al governo, pensa addirittura di ispirarsi alla costituzione peruviana per riformare quella italiana, come dichiarano pubblicamente alcuni suoi esponenti.
Il leader di Sendero Luminoso, Abimael Guzman viene catturato e costretto sotto tortura a firmare una dichiarazione di accordo con il governo. La mossa in realta' si rivela inadeguata poiche' allontana Guzman dal Movimento il quale senza piu' il leader storico, si riorganizza e passa ad una nuova controoffensiva.
Ma i guai iniziano anche all'interno dell'apparato statale. Nel novembre del 92 alcuni generali avevano tentato un colpo di stato contro Fujimori ma il servizio di spionaggio messo in atto da Montesinos aveva fatto si' che egli e Valdivia fossero al corrente del piano, del quale invece Fujimori non fu informato. Quando la notte del 13 Novembre del 92 il piano scatto', Fujimori spaventato riparo' nell'ambasciata giapponese a Lima e da qui contatto' Montesinos. Montesinos gli assicuro' che aveva parlato da poco con Valdivia e con il generale Hermosa, e che avrebbero cercato di reagire. In realta' il piano era loro noto nei minimi particolari e fu facile per loro sedare il tentativo di golpe. Molti alti ufficiali vennero arrestati, torturati e condannati al carcere a vita.


Un poster contro Fujimori:
il dittatore viene raffigurato
come un criminale con una
taglia sulla testa

Perche' Montesinos e Valdivia non avertirono prima del tentativo di golpe Fujimori e non fecero arrestare i capi del complotto? Come spiega lucidamente Gorriti nella sua inchiesta Montesinos uso' quel tentativo di colpo di stato per rafforzare ancora di piu' il suo potere personale, facendo capire a Fujimori che il vero padrone della situazione era lui. Ecco qual'e' la situazione del Peru' oggi. Fujimori e' in realta' soltanto un fantoccio nelle mani di un uomo che ha fatto della trama, dell'illegalita', dell'assassinio, uno stile personale di vita da oltre vent'anni.
Nelle ultime settimane la Corte Costituzionale, che pur nei suoi limitati poteri ha cercato di opporsi al tentativo di ricandidarsi alle elezioni da parte di Fujimori, ricandidatura che non e' ammessa alla terza volta dalla Carta Costituzionale, e' stata messa sotto inchiesta e i magistrati che hanno annullato la legge parlamentare che permetterebbe a Fujimori di ripresentarsi, sono stati dimessi dall'incarico. La popolazione ha reagito con forza all'ennesima violazione del diritto e la settimana scorsa ci sono state numerose manifestazioni di protesta, mentre le Forze armate e la magistratura iniziavano a mettere il bavaglio alla stampa, arrestando due giornalisti e denunciando l'editore di Canal 2 una rete televisiva indipendente. Voci di un imminente colpo di stato sono circolate nei giorni scorsi ma all'improvviso la situazione si e' bloccata e Fujimori e' partita per l'Italia in cerca di credibilita', dove si e' incontrato con il Papa e sta colloquiando in questo momento con il Presidente Scalfaro. Cerca forse un appoggio di copertura per l'imminente colpo di stato? Ma forse Montesinos potrebbe anche decidere all'ultimo momento di liberarsi del Presidente Fantoccio e assumere direttamente lui il potere.

questo articolo è tratto da: Rebelión



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