Il Peru' e i nostri popoli latinoamericani sono stati sottomessi a politiche di sterminio col proposito di saccheggiare le nostre risorse naturali per una storia lunga più di cinquecento anni. Ieri il colonialismo spagnolo, per saccheggiare l'oro e l'argento, uccise milioni di indigeni ed importò come mercanzie schiavi dall'Africa, per continuare la propria politica di depredazione delle risorse naturali e degli esseri umani. Per impedire questo sterminio e saccheggio José Gabriel Condorcanqui Túpac Amaru II si ribellò in armi contro il colonialismo un 4 di Novembre del 1780, in ciò che costituì la prima guerra di Liberazione Nazionale. Il carattere rivoluzionario di questa grande Ribellione Indigena, consiste non solo nel fatto che lui fu capace di riunire ad indigeni, negri, meticci e creoli proclamando l'uguaglianza di tutti gli esseri umani, decretando il 16 di novembre del 1780 la libertà degli schiavi, ma anche, fondamentalmente, nell'intento di cambiare radicalmente le strutture coloniali. Ieri il colonialismo assassinò con brutalità e sadismo coloro che osarono insorgere contro l'ingiustizia e per liberare un popolo, Túpac Amaru fu torturato e squartato, in un vano tentativo di placare la giusta ribellione di un popolo che solo aspirava a giustizia e libertà. A 217 anni da queste gesta, oggi l'imperialismo e la dittatura fujimorista, pretendendo mantenere sottomessi i nostri poopoli, hanno assassinato con la stessa brutalità e sadismo del colonialismo gli integranti del comando EDGAR SANCHEZ ed il Comandante Evaristo cc. Néstor Cerpa Cartolini, con lo stesso obiettivo di placare con sangue e fuoco, la legittima richiesta di giustizia sociale e libertà per il nostro popolo e per i prigionieri politici. Il colonialismo, il neocolonialismo, l'imperialismo ed il suo modello di capitalismo selvaggio o neoliberismo, sono anelli di una stessa catena che mantiene i nostri popoli incatenati all'oppressione e allo sfruttamento e che è necessario rompere perchè l'umanità possa compiere la propria aspirazione di costruire delle società di pace con giustizia sociale: il Socialismo. In momenti in cui nel mondo si parla della fine delle utopie o della morte delle ideologie , sempre è buono ricordare che è esistita una rivoluzione che liquidò un sistema feudale e capitalista che opprimeva e sfruttava a milioni di esseri umani e li liberò dalle catene che li legavano all'obbrobrio. Sebbene sia certamente vero che la rivoluzione bolscevica fu tradita ed oggi non esista più la Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, il socialismo fu una realtà, con tutti i suoi errori. Il socialismo come sistema economico e politico è fattibile di miglioramenti e perfezionamenti; di fronte al neoliberismo continua ad essere una alternativa percorribile per i popoli oppressi e sfruttati dall'imperialismo. Questa è una affermazione che poggia sulle basi materiali della società attuale, segnata da un'acuirsi della contraddizione tra capitale e lavoro, tra la forma privata di appropiazione delle ricchezze e la forma sociale e collettiva di generazione di questa ricchezza. In questo senso è per l'esistenza di milioni di esseri umani che nel processo di produzione e di fronte allo sfruttamento stabiliscono relazioni sociali di solidarietà, che affermiamo che sebbene sottomessa sussiste una chiara ideologia proletaria che si contrappone all'individualismo, all'egoismo della ideologia dominante, del capitalismo; siamo noi operai, lavoratori della campagna e della città che siamo chiamati a costruire per tutti gli esseri umani società giuste e libere da oppressione e sfruttamento. Per i tupacamaristi e i popoli sottomessi al capitalismo selvaggio, al neoliberismo, la rivoluzione socialista non è solo una aspirazione ma anche una necessità dal momento che dal capitalismo solo abbiamo ricevuto una miseria crescente e una brutale repressione; ciò è testimoniato oggi dai livelli di povertà che esistono nel mondo ed in Peru', dove, secondo l'indagine degli indici di povertà della banca mondiale, il 49% della nostra popolazione riceve un entrata di un dollaro o meno al giorno, dove la repressione e il terrorismo di stato ha riempito le prigioni con i figli migliori del nostro popolo: nove mila prigionieri politici in democrazia, più di sei mila "desaparecidos" e trenta mila omicidi; questo è quello che ci offre il capitalismo, questo è il significato reale del neoliberismo: miseria e represione come ieri durante il colonialismo. In qusto 4 di novembre noi Tupacamaristi che dalle prigioni, città o montagne affrontiamo il capitalismo selvaggio, il neoliberismo, facciamo arrivare i nostri sentimenti di solidarietà e il desiderio fervente che nel Peru' e nel mondo si annuncino nuove aurore che portino benestare, felicità e speranza per gli sfruttati, come quelle che ci portò la Rivoluzione Bolscevica del 1917. A tutti i nostri fratelli del mondo lavoratori della campagna e della città, a quelli arruolati nell'immenso esercito dei disoccupati: Pensiamo che il miglior omaggio agli uomini ed alle donne rivoluzionari del 1780 e del 1917 sia quello di rivitalizzare la coscienza di uomini e donne onesti sulla necessità della rivoluzione socialista, e per poi insieme celebrare l'avvenimento di un Peru' nuovo in un Mondo nuovo: Socialista, dove l'obbrobrio e lo sfruttamento dei lavoratori solo sia un cattivo ricordo del passato. ¡VIVA LA RIVOLUZIONE TUPACAMARISTA! ¡VIVA ALA RIVOLUZIONE BOLSCEVICA! ¡QUESTA E' L'ORA DEI POPOLI, QUESTA E' L'ORA DELLA RIVOLUZIONE SOCIALISTA! ¡TUPAC AMARU VIVE E VINCERAE!