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NOTIZIE DAL PERU'
(a cura del Comitato Internazionalista Arco Iris) 11.10.1997


I quotidiani peruviani "El Expreso" e "El Peruano" hanno informato, ieri 10
Ottobre 1997, come il governo nordamericano abbia ceduto 4 aerei C-26 al
Peru' "per rafforzare le azioni delle forze armate peruviane nella lotta
contro il narcotraffico". 
Brian Sheridan, segretario della Difesa assistente per le operazioni e i
conflitti di bassa intensità, ha manifestato come "sia gratificante per il
governo nordamericano continuare a contribuire al programma
anti-narcotraffico peruviano attraverso la cessione di aerei".

In realtà si hanno molti dubbi sul reale utilizzo degli aerei
anti-narcotraffico, dal momento che il governo peruviano è protagonista del
narcotraffico.

L'Agenzia Informativa Púlsar, il 30 giugno di quest'anno, su questo
argomento riportava il fatto che funzionari vicini al presidente Alberto
Fujimori fossero vincolati con il narcotraffico. 
Segnalava infatti il non casuale ritiro dalle attività del viceministro
degli Interni Edgar Solís Cano, il quale ben sapeva che le investigazioni
antidroga lo avrebbero messo in relazione con la banda dei narcotrafficanti
dei "Nortegni". 
Nella agenda personale di José Mendiola Salgado, membro della banda
narcotrafficante, risultavano infatti presenti indirizzo di casa e numero di
telefono privato dello stesso viceministro. Grazie a José Mendiola si
potevano anche accertare le connessioni con il narcotraffico del generale
Manuel Ortiz, capo del Commando del Fronte Interno e del generale Alfredo
Rodríguez Riveros, ex capo del Fronte Politico Militare dell'Huallaga.

Le informazioni riguardo alle responsabilità dei militari nel narcotraffico
sono numerose. Il 24 giugno del 1997 ancora, il magistrato Miguel Paz
sollecitava al Tribunale Penale Antidroga una investigazione ai danni del
colonnello della Polizia Juan Gonzles Sandoval, conosciuto come "lo
sciacallo", divenuto famoso per la sua lotta contro il Movimento
Rivoluzionario Tupac Amaru, per aver ricevuto 120.000 dollari dal
narcotrafficante Abelardo Cachique, che voleva evitare di essere accusato di
tradimento alla patria.

Sempre riguardo a ciò che stà accadendo in Peru', il 7 de Ottobre il
quotidiano "El Comercio" segnalava l'arresto di 7 presunti "sovversivi" del
MRTA nel distretto di Huamancaca Chico e del "3 de diciembre" a 4 km ad
ovest di Huancayo. Affermando che i loro nomi erano Miguel Campos Hinostroza
(20 anni), Willy Quispe de la Cruz (32), Oscar Julian Medina (29), Yordan
Campos Hinostroza (18), Felicita Campos Hinostroza (20), Leonel Yauri
Villanueva e Carlos Orellana.

Alcuni giorni dopo i giornali riferiscono che i cinque sono stati trasferiti
nelle celle della sezione contro il terrorismo di Chanchamayo. Riferisce
anche di come, grazie alle confessioni, si sia potuto sapere che in certe
zone della foresta si trovino nascoste alcune armi. Ovviamente la stampa
peruviana tace su come si siano ottenute le confessioni, lasciando
all'immaginazione del lettore, i metodi di tortura scelti per estorcere
informazioni.

La stampa peruviana non manca poi di fornire lunghi e dettagliati resoconti
sugli operativi militari in atto contro "presunte" forze senderiste, tra le
alture di Vizcatan e nella comunità di Santa Cruz (nella provincia di Satipo). 

Oltre a questo i mezzi di comunicazione fanno presente la decisione degli
Stati Uniti di proibire a 30 organizzazioni "terroriste" - tra le quali
figurano le organizzazioni di difesa popolare FARC e ELN della Colombia,
FPMR del Cile e MRTA del Peru'- di otttenere fondi all'interno del proprio
territorio.
Il commento dei legislatori peruviani è l'auspicio che un'applicazione
analoga sia presa da parte dei paesi europei.
Ovviamente si ignora volontariamente cosa in sostanza significhi la
decisione degli Stati Uniti e cioè il controllo di ogni passaggio di denaro
verso l'America Latina, l'enorme possibilità che questa decisione si
trasformi in abuso, in sequestri illeciti di somme di denaro, specie a danno
di quelle piccole associazioni di solidarietà ecc...

Sempre riguardo alla lotta al "terrorismo" si segnala come il governo sia
deciso ad affrontare il problema delle carceri, rimpiazzando il personale
della Polizia Nazionale nei compiti di controllo e vigilanza degli 88
carceri esistenti nel paese. La soluzione voluta dal governo è quella di
"preparare elementi di alta qualifica tecnica e morale che possano assumere
i compiti di sicurezza interna ed esterna degli stessi penitenziari".
Questo lascia ovviamente intravvedere la necessità di un intervento
nordamericano nella preparazione della sorveglianza penitenziaria, ma anche
nuove possibilità di massacri come quelli del 1984, 1986 e 1992.

Ultima notizia riportata è quella relativa alla detenzione della giornalista
nordamericana Lori Berenson, condannata all'ergastolo da un tribunale di
giudici senza volto. 
Carolyn Maloney, parlamentare e connazionale della Berenson, a seguito di
una visita personale al carcere di massima sicurezza di Yanamayo, ha
denunciato lo stato di salute della giornalista, "le sue mani gonfie e
tremolanti, le sofferenze per una laringite cronica, gravissimi problemi di
vista".

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