26 Novembre 1997 Gladiz Carol Espinoza (45 anni ), laureata in Diritto Internazionale, è stata arrestata in una strada di Lima il 19 di Aprile del 1993 insieme a Fernando Salgado Martínez (26 anni); entrambi furono condotti presso la DINCOTE (Direzione Investigativa Contro il Terrorismo) e sottoposti a terriibili torture che portarono alla morte di Fernando, mentre Gladiz in grave stato, sopravviveva alle torture nell’ospedale militare; e, grazie alla opportuna denuncia dei suoi familiari davanti a diverse organizzazioni dei Diritti Umani ed al programma di azione urgente, le hanno salvato la vita. Finalmente fu trasferita al carcere di massima sicurezza Santa Mónica di Chorrillos, dove, a seguito della tortura, di pestaggi, di violenze sessuali, di scariche elettriche ai capezzoli, alla vagina, ed alla testa, Gladiz ha perso gran parte della vista e soffre di alterazioni e lacune mentali. Negli ultimi mesi è stata trasferita come decine di prigionieri a Yanamayo, dove le difficoltà dell’altura (il carcere di Yanamayo sorge infatti a 3800 metri sul livello del mare) hanno aggravato i suoi problemi di salute, pressione, forti mal di testa, i castighi fisici e psicologici, le continue minacce di trasferimento a Challapalca la stanno conducendo ad una lenta morte. La carenza assoluta di attenzione medica nel carcere di Yanamayo dove solamente in modo sporadico arriva un medico che per altro non ha a disposizione medicine, ne strumentazione, nè sufficiente preparazione per affrontare tutte le malattie che colpiscono i detenuti di questi e di altri carceri del Peru’. Gladiz è stata arrestata per la prima volta nel marzo del 1986, in questo intorno potè denunciare durante il giudizio e con l’aiuto di un medico, le brutali torture alle quali fu sottoposta, perchè si autoincolpasse e procedesse a denunciare altri; dal momento che non lo fece, la durata dei quindici giorni previsti dalla legge per le investigazioni scientifiche (leggasi torture), furono protratti di altri quindici. Senza diritto ad un avvocato, nè alla presenza di un legale se non dopo questi trenta giorni. Denunciò anche la violenza sessuale subita e la depravazione dei poliziotti della DINCOTE. Dopo una permanenza di 3 anni in prigione ha riottenuto la libertà nel 1989. Come migliaia di prigionieri politici, nel 1993 in un giudizio sommario, totalmente illegale, senza diritto ad una difesa e di fronte a un tribunale militare di senza volto (ndr: giudici incappucciati), fu condannata senza prove, senza giudizio e senza diritto alla difesa all’ergastolo, dopo aver sopportato torture ed umiliazioni che quasi l’hanno portata alla morte. L’alimentazione con una supposta cifra di 0,70 dollari (pari a circa 1000£), dei quali la metà "rimane" alle autorità penitenziarie corrotte, solo basta per una zuppa quotidiana per prigioniero. Condannata alla cecità frutto delle torture e con una serie di malattie intestinali e vaginali, è entrata in un processo depressivo che la stà portando alla pazzia. I suoi famigliari sono preoccupati, ogni giorno i problemi sono più acuti. Per ragioni umanitarie loro chiedono alle organizzazioni per i Diritti Umani a livello internazionale, che intervengano con il loro peso affinchè Gladiz possa essere curata da medici specializzati, il più urgentemente possibile prima che la sua situazione siventi totalmente irreversibile, come è successo ad altre prigioniere politiche. Gladiz ha bosogno di una azione urgente da parte della solidarietà internazionale, delle organizzazioni umanitarie, dei medici senza frontiere, medicus mundi .... per questo invitiamo tutti a visitare i carceri del Peru’ per compiere la nobile causa di salvare vite umane. Lettere si possono scrivere a: Sr. Ministro de Salud: Marino Costa Bauer Av. Salaverry cdra.8 S/N - Jesús María Lima- Perú Sr. Ministro de Justicia: Scipión Llona 350 - Miraflores - Lima Fax. 00511- 4223577 Sr. Jorge Santisteban de Noriega Defensoría del Pueblo Fax. 00511-4264900 Coordinadora Nacional de DDHH fax. 511- 4411533 postmast@cnddhh.org Amnistia Internacional amnesty@gn.apc.org