1. L’ operativo «Oscar Torre Condesu» ha compiuto, come abbiamo detto,
con successo l’obiettivo di rompere il silenzio. Grazie al progredire
della scienza e della tecnica che ha ottenuto l’umanità intera.
Gli incas, nella loro epoca, conobbero un sofisticato sistema di
comunicazione: “los Quipos”.
Stiamo entrando nell’era cibernetica, siamo cibernauti, come direbbe
qualcuno. E’ la forma alternativa di comunicazione tra noi che non
abbiamo denaro per comprare importanti mezzi di comunicazione e far
ascoltare la nostra voce. I cibernauti come noi sono una forza di
comunicazione e solidarietà molto importante per i popoli che lottano
contro la fame e per ottenere giustizia.
2. Gli schiavisti pretendono di cercare forme di blocco della storia e dello sviluppo del libero pensiero. Però sono ancora nel mondo gli amanti della libertà, quelli che come noi mettono fine alla censura, quelli che cercano forme alternative di comunicazione. Alternative a quelle che accettano l' imposizione e l’autocensura. Alternative a coloro che compiono il triste ruolo di comunicatori che non vogliono comunicare, che vogliono dipingere un mondo di rose senza spine, in un mondo di fame, ingiustizia e guerre.
3. Nè Túpac Amaru, nè l’ MRTA iniziarono la guerra nel Perú e tantomeno la violenza, siamo stati e siamo vittime di essa, siamo qui per rifiutarci di accettare che la violenza si istituzonalizzi, magari il metodo di prendere una ambasciata non è corretto, poi non corrisponde alla nostra tradizione, pero' la nostra tradizione è stata violentata milioni di volte. Non c’e' altra maniera di farsi sentire in un paese dove si detengono i dirigenti di programmi di sussistenza alimentare, dove si detengono le persone della opposizone liberale, dove non c’è nemmeno una traccia di democrazia. L’unica uscita che avevamo per arrestare una politica economica irrazionale, per arrestare una violazione dei diritti umani irrazionale fuori dalle carceri e peggiore al loro interno. Era l’unica maniera di arrestare la superbia e l’autoritarismo di un dittatore.
4. Il Commando Edgar Sanchez, ha dato sufficienti dimostrazioni della
volontà del MRTA perchè la crisi dell’ambasciata abbia un finale
pacifico e giusto, perchè si inizi un cammino verso una pace vera e con
giustizia sociale. Non la pace dei mille desaparecidos e assassinati
dall' irrazionalità militare che cogoverna il paese, non la pace delle
fosse comuni. Ci rallegra che si ottengano certe conquiste per la soietà
civile, che ci
possano aiutare a vedere una luce alla fine dell’oscuro tunnel nel quale
si è messa la politica neoliberale.
Ci rallegra che la burocrazia parlamentare ossequiosa verso il dittatore
si sia messa a lavorare velocemente, emettendo leggi che migliorino le
condizioni carcerarie delle migliaia di prigionieri sociali che ci sono
nel nostro paese. Poichè anche il trattamento per loro è veramente
infraumano.
Abbiamo visto alla televisione molti di essi con le visceri allo
scoperto, senza un’assistenza medica, senza avere una sola possibilità
di reincorporarsi alla società che non gli ha dato nè istruzione nè
lavoro. La premura del congresso per migliorare il sistema carcerario, è
una conquista che dovrà rispettarsi dopo che terminerà la crisi. Ed è
responsabilità di tutta la società.
L’ impossibilità di perpetuare nella fiscalia della nazione a Blanca
Nelida Colán, che praticamente aveva preso d’assalto questa istituzione,
è una conquista della società civile che può far sentire la sua voce
oltre le nostre frontiere.
Probabilmente otterremo che l'insediamento nel palazzo del governo,
anche in modo violento, con l’appoggio di un settore delle forze armate
non continui per altri cinque anni, il che è possibile con la
partecipazione di tutti.
E’possibile ottenere anche che l’impresa più strategica del Perú:
Petroperu non sia richiusa e smantellata.Che non si privatizzi alla fine
il IPSS. Che i soldi e i salari siano ragguagliati con il paniere base.
E’ possibile anche se non ha nulla a che vedere con la occupazione
dell’ambasciata e i problemi devono essere risolti adesso sotto la
garanzia della stampa e della croce rossa internazionale. Questa è l’ora
del popolo. Avanti. La società civile ora ha la parola. Con lo stato di
emergenza e tutto il resto bisogna frenare il dittatore adesso, non si
dovrà riprenderlo 5 anni più tardi.
Che il Mondo sappia quello che succede in Peru!!!
¡ Túpac Amaru es la libertad !
¡ Túpac Amaru VIVE Y VENCERA !
Isaac Velazco
Representación Internacional del MRTA