I ribelli peruviani vanno sulla rete

di Matthew McAllester.


tradotto da Tactical Media Crew

Prima hanno provato ad usare il telefono cellulare per chiamare le stazioni televisive, dopo aver preso piu' di 500 ostaggi in Peru', ma il governo ha bloccato il segnale. Hanno lasciato entrare 20 fotografi, e il governo ha assicurato che non succedera' piu'. Ma le classiche restrizioni verso i mass-media non possono nulla contro il sito web del MRTA.

I ribelli dell'estrema sinistra peruviana - che stanno ancora trattenendo 74 ostaggi fanno parte del crescente numero di gruppi rivoluzionari intorno al mondo che pare abbiano portato la loro rivoluzione dai territori interni e dalle strade alla rete mondiale di computer.
La rete offre a questi gruppi un potentissimo mezzo di comunicazione interattivo, che scavalca il classico controllo editoriale degli altri mass-media e permette che sia visto da molta piu' gente e molto piu' lontana che un volantino dato a mano all'angolo della strada.

Ma i gruppi rivoluzionari hanno gli stessi problemi di tutti sulla rete. Un conto e' fare un sito ed un conto e' attrarre visitatori, come hanno scoperto anche le corporation americane. Anche perche' i frequentatori di Internet hanno imparato ad essere altamente sospettosi riguardo le informazioni che trovano sulla rete perche' e' cosi' difficile sapere chi ha pubblicato il sito e che credenziali ha.

Il sito del MRTA (Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru) con base a Toronto ha dei comunicati del leader dei ribelli che sono all'interno dell'ambasciata giapponese a Lima.

D'altronde i ribelli non hanno linee telefoniche dirette dalla residenza, ma i loro sostenitori nel mondo sono sufficientemente collegati da avere una grossa quantita' di informazioni da mettere on-line.

La fonte dell'informazione on-line rimane spesso difficile da identificare. Steffen Schmidt, un professore di Scienze Politiche dell'Universita' dell'Iowa, chiama questa la spada a doppia lama di Internet.

"Una delle cose piu'affascinanti della rete e' che si offre essa stessa alla disinformazione alla informazione falsa ed alla zizzania".

Dice ancora che: "Durante le elezioni, c'erano un sacco di falsi siti di Pat Buchanan, io al tempo avevo un talk-show settimanale dove la gente mi telefonava per dirmi che Pat Buchanan era un nazista e che il suo sito Internet era pieno di svastiche. Non potevi dir loro altro che la verita', cioe' che la tecnologia e' cosi "democratizzante" da permettere ad ognuno di creare qualcosa buona quanto quella fatta da dei professionisti".

Altri gruppi rivoluzionari nel mondo sostenuti anche da siti Internet sono il peruviano Sendero Luminoso (http://www.csrp.org), gli Zpatisti in Messico (http://www.utexas.edu/students/nave/) ed i Curdi della Turchia. Il sito Internet del MRTA e' http://burn.ucsd.edu/~ats/mrta.htm.

Naturalmente per vedere uno di questi siti l'utente deve essere collegato alla rete con un computer. Questo e' un ostacoloper un media, dice un commesso della Revolution Books, una libreria dell'estrema sinistra a Manatthan.

"Vai nei loro paesi ad Haiti o in Peru' e sarai fortunato se riesci a fare una telefonata" dice il commesso, che non ci dice il nome.

Schmidt non e' d'accordo, e dice che i cambiamenti politici iniziano con l'educazione dei politici. Questo fa della rete effettivamente un potente strumento politico. Ma dice che non ci sono modi per misurare la capacita' di utilizzo di Internet, e chi lo usa non rivolge la sua attenzione ai siti rivoluzionari.

"Anche mentre l'insieme di informazioni politiche sta esplodendo e la rete e' una miniera d'oro che corre in ogni direzione, il numero di persone che sta scavando l'oro potrebbe essre lo stesso numero che lo stava facendo prima con i vecchi tre principali network televisivi e con i giornali".

A Tokyo, mentree, il Primo Ministro Giapponese Ryutaro Hashimoto ammoniva che "c'erano stati errori sia della guerriglia che da parte del governo peruviano" nei 20 giorni di occupazione della residenza ed ha detto di aver paura di un bagno di sangue. L'occupazione e' iniziata il 17 dicembre ed i ribelli non hanno piu ' liberato ostaggi da capodanno. Continuano a chiedere il rilascio dei loro 400 compagni prigionieri in cambio dei loro ostaggi VIP.

(fonte: New York Newsday, 8 gennaio 1997, http://www.newsday.com)



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