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Articolo di Francesco Piccioni su Internet ed MRTA

il manifesto 20 maggio-1997

Internet

FRANCESCO PICCIONI - La rete tiene vive le memorie, da buona biblioteca universale. L'azione all'ambasciata giapponese di Lima aveva risvegliato l'attenzione dei naviganti "liberal". Il massacro perpetrato dalle teste di cuoio di Fujimori non ha fatto che incrementare la solidarietà e, in qualche misura, la serietà di questa attività sulla rete. Una prima annotazione sembra d'obbligo: i siti nordamericani sono in maggioranza anche su questo fronte. La più alta concentrazione di tecnologia forse non spiega tutto; dal centro dell'impero - più che da qui - la distinzione tra oppositori "perbene" e quelli "violenti" ai regimi militarizzati può sembrare una sofisticheria. Ma qualche problema si registra. Il sito canadese gestito dal collettivo "Arm the spirit" (http://burn.uscd.edu/~ats/mrta.htm) risulta letale per il computer da cui ci si collega; segno che qualche "smanettatore" esterno si dà da fare per disturbare le comunicazioni di questo mirror di "Voz Rebelde". Per chi vuol cominciare, però, va benissimo il mirror italiano italiano "Solidarietà al Mrta" (http://vivaldi.nexus.it/commerce/tmcrew/news/mrta1.htm), che fornisce una vasta rassegna stampa sul sequestro di Lima, nonché la documentazione del movimento guerrigliero, gli appuntamenti dei gruppi di solidarietà in Italia. Tra gli altri: oggi al Leoncavallo di Milano, alle 21,30, e giovedì all'ex-Emerson di Firenze, alle 22. Esaurite le possibilitê di informazione in lingua si può prendere il via dall'"Official homepage" europea (http://users.cybercity.dk/~ccc17427/), che linka tutto ciò che esiste sul web a proposito di diritti umani, marxismo, movimenti radicali. Qualcosa di simile è possibile anche a partire da quel bizzarro bazar che risponde al nome di "Mario's Cyberspace station" (http://hrvati.cronet.com/mprofaca), su cui si possono persino trovare notizie sui più sconosciuti gruppi "maoisti" internazionali. Ma sulla rete non c'è solo la solidarietà, ovviamente. La voce della destra latinoamericana è pesantemente rappresentata, ad esempio, da editoriali come quello di Hugo Lopez Ochoa su "La region" (http://www.latino.com/news/peru1223.html); un vero killer della penna che non esita definire l'Mrta "grupo narcoterrorista". Non è l'unico, e basta confrontare i testi sparsi a piene mani dal Dipartimento di Stato americano (http://snyside.sunnyside.com/cpsr/privacy/provacy_international/ country; http://www.foreignaffairs.org/Envoy/v7n3ter.html e decine di altri) per rendersi conto di quali e quanti fili manovrino la situazione sudamericana.



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