Alberto Fujimori, l'affamatore di 13 milioni di poveri su 20 milioni di abitanti che conta il Perù.
La "furia gialla" del capitalismo latinoamericano viene a prostrarsi all'onnipotenza di papa Wojtyla che attraverso il suo nunzio apostolico Juan Luis Cipriani ha pianificato e spianato la strada al massacro perpetrato dalle truppe speciali peruviane, inglesi, israeliane e statunitensi contro i compagni dell'MRTA, rei di aver rotto il silenzio sulla tragica realtà del popolo peruviano.
Il genio criminale del neoliberismo selvaggio viene ad istruire i cugini ricchi ed ipocriti del capitalismo italiano, oggi alle prese con lo smantellamento dello stato sociale.
Alberto Fujimori è anche approdato nell'antica culla della civiltà imperiale per schernire e provocare la Roma solidale, internazionalista, libertaria ed antimperialista che nell'arco di questi sei ultimi mesi ha saputo rompere il muro del silenzio e di complicità di gran parte della stampa e delle istituzioni nostrane sulla tragedia del popolo andino, sulla rovinosa crisi economica voluta dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale, e sull'annientamento sistematico degli oltre 6.000 prigionieri politici ed oppositori sociali.
Roma, 14 giugno 1997