collettivo autonomo territoriale

BENVENUTI NEL 2000

 

Quest'anno più che mai, la repressione di stato colpisce chi è incompatibile con una società che ha come unico scopo quello di salvaguardare gli interessi di mafia e capitale.
Da difendere non ci sono solo gli intrighi di palazzo o l'operato di chi, in questi giorni, sta mettendo in pericolo il posto di lavoro di decine di metalmeccanici civitavecchiesi, ma un intero progetto che deve rendere l'anno del giubileo tranquillo e serenamente vivibile per i ricchissimi pellegrini che arriveranno in Italia ad ingrassare preti e padroni.
Devono dunque imporre con la violenza di stato un pace sociale che soffoca il conflitto ed amplifica il disagio.
E' successo in questi giorni, un po' in tutto il paese. A Milano e Trapani sono state caricate con manganelli e lacrimogeni, centinaia di persone colpevoli soltanto di non accettare i nuovi lager dove vengono richiusi uomini e donne (per il governo pericolosi clandestini) pur non avendo commesso nessun reato.
A Roma un treno di manifestanti di ritorno da Firenze (anche in questo caso si manifestava contro i lager per migranti), è stato bloccato da decine di celerini che hanno manganellato, insultato ed infine identificato centinaia di compagni/e.
A Genova molte persone che volevano raggiungere la manifestazione di Milano con il treno, sono state brutalmente caricate da polizia e carabinieri.
A Civitavecchia le forze dell'ordine hanno pensato bene di telefonare ai presidi degli istituti scolastici cittadini dove studenti e studentesse stanno cercando di organizzare percorsi di lotta fuori e contro ogni partito, richiedendo più controllo e repressione.
L'ultimo fatto è accaduto a Torino, dove una sentenza farsa ha regalato 6 anni e 10 mesi all'anarchico Silvano Pellissero dopo che la stessa inchiesta aveva "suicidato" Edo e Sole (scagionati poi dopo la loro morte dagli stessi giudici), costretti agli arresti senza il briciolo di una prova.
Silvano dovrà dunque scontare anni di prigionia anche se le prove che dovevano dimostrare la sua responsabilità negli attentati contro il progetto TAV (treni ad alta velocità) sono assolutamente inesistenti.
Dopo la sentenza molti compagni ed amici di Silvano (circa un centinaio) presenti dentro e fuori l'aula del tribunale hanno appreso con sconforto la notizia ed al minimo accenno di protesta sono stati subito caricati dai soliti "tutori dell'ordine".

Bilancio 6 ragazzi fermati e una ragazza con 30 giorni di prognosi dopo essere stata presa a calci da 8 celerini.
La tranquillità del loro Giubileo si impone in questo modo: manganelli, lacrimogeni e repressione.
Ma mentre preti e pellegrini sguazzano nei luccicanti palazzi messi a nuovo per l'evento, nei quartieri, nei posti di lavoro, nelle scuole nelle strade il disagio sociale si manifesta più che mai.
Chi cerca di trasformare in altro un'esistenza basata sui sacrifici e sulla precarietà, rientra automaticamente nella cerchia dei devianti da reprimere.
Di fronte a tutto questo non bisogna rimanere isolati.
Occorre rilanciare l'autorganizzazione partendo dai nostri bisogni materiali, disertando le elezioni (non serve regalare voti a chi si arricchisce stando seduto su una poltrona), coordinando le forze di lavoratori, studenti e disoccupati.

 

Rispondiamo colpo su colpo alla violenza di Stato!

 

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