Laboratorio Anarchico Via Paglietta, 15 BOLOGNA

Sui fatti di Sabato 31 agosto

Sabato 31 agosto si e’ svolta al Cassero di p.ta S. Stefano una festa antimilitarista preceduta nel pomeriggio da una dimostrazione in piazza Maggiore in solidarieta’ con Marzio (incarcerato per il rifiuto del servizio militare) ed altri 4 anarchici colpevoli, secondo il giudice di Torino, di aver dimostrato il loro disappunto e per questo condannati tre ad 1 anno e uno ad 1 anno e 6 mesi di prigione. Molto e stato scritto e probabilmente si continuerà a scrivere su questa giornata. Da parte della stampa locale il gruppo di persone coinvolte sarebbe stato protagonista di imprese abominevoli a danno di alcuni passanti, imprese che nulla hanno da spartire con l'anarchismo storico e che finalmente possono dare I’opportunità alla Questura di perseguire tutti quegli anarchici che da anni combattono la società del dominio.

La polizia, con il suo intervento, e riuscita a far degenerare in battaglia un'iniziativa che per volontà degli organizzatori doveva essere di carattere informativo. Per tutto il giorno, a partire da piazza Maggiore, nessun tipo di forza dell'ordine è intervenuta e quando lo han fatto, al Cassero, si sono presentati in assetto antisommossa, sbaraccando il banchetto dalla strada e costringendo i presenti a colpi di manganello a rifugiarsi nella sede anarchica.

La festa di solidarietà con i compagni arrestati, rivolta a chiunque senza discriminazioni, certamente non prevedeva nelle intenzioni degli organizzatori quegli episodi che hanno fornito a DIGOS e giornalisti gli elementi per condurre un linciaggio pubblico contro gli anarchici. Sulla stampa del 3/9/96 si legge: "Sono una quarantina, vivono a Bologna e il loro rifugio, secondo la DIGOS, e in via Paglietta". "Questi giovani anarchici insurrezionalisti si sarebbero separati dalla FAI nel 1992 in seguito a discussioni molto dure, a volte veri e propri scontri, e non solo verbali". "Si tratta di squadristi e teppisti che nulla hanno a che spartire con gli anarchici storici". "Sono gli stessi che hanno occupato negli ultimi 18 mesi una serie di immobili del Comune, dando vita a numerosi episodi di violenza". Premettendo che a Bologna non e mai esistito un gruppo autodefinitosi anarchico-insurrezionalista diventano incomprensibili le invenzioni di DIGOS e giornalisti che, in vena d'inquisizione, forniscono dettagli sul numero di persone coinvolte; i loro rifugi, le loro discussioni e le loro azioni. Nessuna organizzazione insurrezionalista avrebbe la sua sede presso il Laboratorio Anarchico in via Paglietta 15, poiché questo posto e utilizzato da anni da ogni anarchico che decide di farne uso, per concerti, proiezioni, dibattiti e iniziative affini. Le occupazioni di stabili vuoti sono state effettuate volta per volta da chi ne ha avuto bisogno (compresi numerosi anarchici che usano la sede di via Paglietta) e se vi sono state proteste in seguito agli immancabili sgomberi, ricondurre la responsabilità di queste reazioni agli sgomberati serve solo ad occultare un dato fondamentale: quello della solidarietà di numerose persone che pensano e agiscono contro le istituzioni, la repressione e le condizioni di sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Gli antimilitaristi anarchici di Sabato sera

dal 4 settembre tutte le sere dalle 21 in poi presso il lab. Anarchico: concerti, jam sessione, proiezioni video, dibattiti, stampa anarchica e libagioni.




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