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zio sam pinocchio - disegno di Matt Wuerker
Bombardamenti intelligenti per veleni resistenti

Massimo Serafini


da Erba 31/5/99

Penso che chi fino ad ora ha ritenuto giustificabili i bombardamenti della Serbia, perché servivano a impedire la pulizia etnica in Kosovo, abbia avuto, nel corso di quest'ultima settimana, non pochi motivi di ricredersi. Tra questi ne va evidenziato uno, a cui è stato dato a torto poco ri-salto, e cioè quello di bombarda-re pesantemente fabbriche chimi-che, sapendo di causare un disa-stro ambientale. È una scelta inammissibile e fran-camente criminale. Quando, con la carovana della pace, mi sono recato a Pancevo e ho visitato il petrolchimico bombardato non credevo ai miei occhi: non solo avevano deciso di lanciare missi-li sulle fabbriche che tutti sanno essere, in caso di incidente, ri-schiose per la salute delle perso-ne e disastrose per l'ecosistema, ma di farlo con l'intenzione di provocare il massimo dei danni immediati e futuri. Affermo que-sto perché sono cresciuto in una città, Ravenna, che ospita un pe-trolchimico, l'Anic; più o meno simile a quello bombardato in Serbia. Ricordo ancora quando andava-mo al mare, costeggiando quella lunga distesa di tubi da cui fuo-riuscivano fiammelle violacee e puzzolenti, che spesso mia madre mi indicava due grandi sfere e mi diceva che se fossero scoppiate sarebbe stato necessario evacuare mezza città. Le medesime sfere ho visto, do-po aver varcato il cancello d'in-gresso del Petrohemija di Pance-vo. Una era completamente anne-rita e aveva un grosso foro sulla parte superiore. Sembrava un uo-vo di pasqua bucato, solo che al suo interno invece della sorpresa vi erano 1200 tonnellate di cloru-rovinilemonomero, il tristemente famoso cvm che, colpito dal mis-sile, prima è incendiato e succes-sivamente è esploso. I lavoratori del petrolchimico di Porto Marghera conoscono molto bene il cvm. Sanno che, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), questa sostanza è capace di indurre tumori a fegato, polmoni e cervello, ma soprattut-to la conoscono perché in 10 an-ni ha ucciso ben 84 loro colleghi addetti alla manutenzione delle sfere di cvm. Per questo fatto è in corso contro i vertici dell'azienda un processo per strage. La comunità scientifica ha stabi-lito che il limite di esposizione per le persone è di 15 minuti se nell'aria vi sono 5 parti per mi-lione (ppm) di cvm. Dopo i due bombardamenti del petrolchimico di Pancevo, sulla periferia della città stazionò una grossa nuvole impregnata di cvm e altre sostanze tossiche che poi, dopo cinque giorni, il vento ha sospinto a finire di far danni ver-so la Romania. In quelle interminabili giornate una leggera pioggerella ha depo-sitato a terra o nella acque del Danubio molti dei veleni che la nuvola conteneva. Ciò che sosteneva mia madre do-veva essere vero, dato che dei 140mila abitanti di Pancevo ben 80mila è stato necessario eva-cuarli. Mentre osservavo la sfera bucata e deformata dal missile, ho pensato, rabbrividendo, al-l'impegno della comunità scien-tifica nel fissare i limiti di esposi-zione per l'uomo al cvm o altri veleni, definendoli in nanogram-mi. E mi sono detto: di fronte a 1200 tonnellate sono incalcolabi-li gli effetti sull'ecosistema e sul-la salute dell'uomo. Ma la situa-zione si è via via aggravata mano a mano che la visita proseguiva. Infatti, ogni 100 o 200 metri la mia attenzione veniva richiamata su grovigli di tubi anneriti e deformati, oppure su altri grandi contenitori bucati o su capannoni quasi completamente demoliti. Da ognuno di questi è uscito un veleno che si è disperso nell'aria e si è depositato al suolo o sulle acque del Danubio: 600 tonnella-te di cloro, 1400 tonnellate di di-cloro etilene, 800 tonnellate di acido cloridrico, 100 tonnellate di mercurio e, infine, quantità non precisate di fosgene, diossina, so-da caustica, azoto, fenolo, benzo-lo e ammoniaca. Basta leggersi una pagina di un qualsiasi rapporto del ministero della Sanità che di solito accom-pagna la dichiarazione di area in crisi ambientale, per sapere che ognuna di queste sostanze è mol-to tossica e spesso nella maggior parte dei casi cancerogena. Ho pensato, vedendo quel disa-stro, alle interminabili discussio-ni sulla nuova direttiva Seveso dove molte volte venivano messe a confronto le prescrizioni previ-ste dalla normativa comunitaria con quelle molto più restrittive vigenti in Usa. Mi sono detto che ci deve essere molto cinismo in governi, capaci di produrre severissime leggi a tutela della salute dei loro cittadini, minacciata dalle aziende a ri-schio, come sono le fabbriche chimiche, e contemporaneamen-te capaci di decidere, e in nome dei diritti umani, che si possono bombardare i petrolchimici di un altro paese. Un giornalista americano ha re-centemente intervistato il primo ministro inglese Tony Blair e l'intervista si concludeva così: "Mentre il premier inglese mi parlava di diritti umani i suoi oc-chi avevano un'espressione da killer". Deve essere proprio così, dato che questa guerra, anziché impedire la tragedia degli alba-nesi del Kosovo, è servita ad ag-giungere a questa quella del po-polo serbo che, oltre a rischiare la pelle ogni giorno si troverà, quando questa follia verrà ferma-ta, un territorio e il "bel Danubio blu" avvelenati.



la nato bombarda la jugoslavia

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