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ZK INIZIATIVE
[20-12-2013] - VINILIKA volume 2 - by Radio Default
h: 17:00

Vinilika Vol. 2 è in arrivo a Zksquatt e su radio default.

Solo musica suonata in vinile!


VENERDI' A ZKSQUATT SERATA DEDICATA ALLA MUSICA ELETTRONICA.

DALLE 17 ALL'1!!! 


Chi oggi si occupa di musica indipendente,  magari di nicchia,  è spesso 
costretto a dover lottare contro l’inerzia e la mancanza di apertura e 
di interesse verso prodotti meno immediati di altri. Oggi la 
competizione nella proposta di musica verso i media è enorme. In questo 
contesto la qualità va ricercata con cura, in primis da chi propone 
nuova musica mettendo in gioco la propria credibilità, e dall’altra 
parte dai media che devono riuscire a selezionare le cose davvero più 
interessanti. Qualcuno ce la fa, qualcun altro guarda quello che fanno 
gli altri e si adegua. In questo quadro il downloading ha ulteriormente 
accelerato questo processo. Se i dischi fossero costati meno, le cose 
sarebbero state un po’ diverse, come in altri paesi, ma in generale il 
free downloading ha cambiato la percezione di come fruire la musica. 
Pensiamo alle nuove generazioni che non hanno mai comprato un disco e 
che guardano con stupore chi spende soldi per comprare qualcosa che si 
può trovare gratuitamente. Il fatto è che tutti possono scaricare molta 
più musica di quella che possono ascoltare. Si riempiono i lettori mp3 
di musica e si ascoltano solo le poche canzoni che già si conoscono, e 
in più in modo spesso frettoloso e superficiale a causa del continuo e 
immediato passare da un file all’altro che le nuove tecnologie 
permettono premendo solo un tasto. Da una parte è splendido avere a 
disposizione un enorme archivio musicale, dall’altra parte si è però 
perso il rispetto verso chi la musica la fa, per chi deve ogni giorno 
fare grandi sacrifici per essere un musicista e magari vivere del 
proprio mestiere. Pensiamo ai piccoli gruppi/artisti validissimi che 
oggi vendono pochissimo rispetto a quello che avrebbero potuto fare anni 
fa. In più, spesso i soli concerti non sono sufficienti per riuscire a 
far quadrare i conti, specie a inizio carriera. Il risultato è che la 
selezione degli artisti avviene in base a chi si può permettere di 
suonare senza percepire il giusto compenso per quello che fa!! Questo 
vale sia per il download che per le attività live. Oggi il ritorno alla 
autoproduzione è dovuto per molti musicisti ad un problema economico, ma 
per altri artisti (di generi musicali meno commerciali-di 
nicchia-underground o come vogliamo definirli) anche artistico. Perché 
economico? Nella maggior parte dei casi le etichette non possono fare 
quello che una volta facevano per i propri artisti. Con il crollo delle 
vendite dei dischi, il loro margine di guadagno (non parliamo ovviamente 
delle major che continuano ad avere grossi guadagni dovuti al fatto di 
operare su scala internazionale), è così esiguo che le normali spese di 
promozione sono insostenibili. Vengono quindi meno le garanzie per cui 
un artista (che ha già prodotto un master a proprie spese), possa cedere 
la propria opera ad una etichetta. In molti casi poi le label sono anche 
piene e il fatto che abbiano un artista che ha avuto successo, può non 
essere un vantaggio per gli artisti emergenti e autoprodotti. Occorre 
ragionare su come dare a questi ultimi un supporto promozionale 
adeguato, comprese tutte le informazioni ed i consigli per produrre un 
disco in proprio e per cercare di trovare dei canali per la vendita e 
per i concerti. Di sicuro il primo obiettivo è quello di rimanere 
proprietari assoluti del master che si produce! Per sua natura 
l’autoproduzione tende alla libertà artistica.
Sicuramente non vi sono più tutti quei discografici che amavano il loro 
lavoro e lo facevano con passione, ma molti di questi si stanno 
trasformando sempre più nel cercare di affiancare l’artista nello 
sviluppo della propria carriera artistica. Tutto ciò ha contribuito 
anche a modificare le tendenze rispetto ai supporti (fisici come il 
vinile o meno) con i quali si ascolta e produce musica. I cultori 
dell’oggetto si augurano che il valore del supporto fisico, nel caso del 
vinile, rimarrà. Ma il punto non è tanto la discussione sul tipo di 
supporto che ci sarà, fisico o non fisico, ma piuttosto ci dovremo 
chiedere se la ‘defisicizzazione’ non sia accompagnata anche da una 
perdita di importanza e di rispetto per l’opera d’arte. Non è realistico 
schierarsi contro il fatto che la musica possa essere ascoltata anche in 
assenza di supporto, ma i tempi sono maturi anche per cominciare a 
discutere insieme in primis, e proporre dei concreti rimedi poi, al 
fatto che va conservato il rispetto e la considerazione per un certo 
background di produzioni musicali che comunque  continua e anzi in altri 
paesi europei è di nuovo in crescita. Sicuramente una parte sempre più 
importante sta diventando la dimensione live dell’artista. Ci si augura 
anche che la qualità audio della musica torni ad essere centrale: non in 
quanto arido sviluppo tecnologico oltre le potenzialità delle nostre 
capacità uditive, ma come rispetto verso chi in studio di registrazione 
vuole ottenere determinati risultati artistici.
Da tutto ciò nasce l’esigenza di proporre eventi come Vinilika, un 
percorso musicale di una settimana che percorrendo varie realtà di Roma 
e provincia, proporrà vari djset di “tutti”’ i generi musicali, portando 
‘sul palco’ artisti e dj che vogliono proporre i loro live. L’evento, 
alla sua seconda edizione, è organizzato da Radio Default, webradio dei 
Castelli Romani, e per saperne di più sull’iniziativa, gli artisti, i 
generi che giorno per giorno si proporranno, i luoghi ecc. visita il 
sito radiodefault.it.



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