CRONOLOGIA DEL "PROCESSO MARINI"


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  • 19/09/94:

    vengono arrestati gli anarchici Antonio Budini, Carlo Tesseri, Jean Weir, Eva Tziutzie e Christos Stratigopuolos per una
    rapina ai danni della Cassa Rurale di Serravalle, in provincia di Trento.

  • 01/06/95:

    sentenza del processo d' appello tenutasi a Trento:
    Jean, Antonio, Christos: 3 anni e 4 mesi
    Carlo: 4 anni
    Eva: assolta in primo grado, condannata a 3 anni e 4 mesi.

    Per tutta la durata dellle prime due udienze numerosi anarchici dimostrano la loro solidarietà con iniziative di vario
    genere: volantini, manifesti, dossier, presenza costante ai processi, concerti e serate per raccogliere fondi, lancio di
    fumogeni e petardi sotto il carcere di Trento. In seguito a quest'ultima iniziativa vengono denunciati 28 anarchici e dati 8
    fogli di via più qualche diffida; perquisizioni domiciliari, intimidazioni e continue provocazioni.

  • 19/04/95:

    il giudice per le indagini preliminari Carlo Ancona accusa i 4 anarchici di altre due rapine compiute nel '94 a Ravina (Trento),
    e rimaste fino ad allora irrisolte.


  • 13/10/95:

  • prima udienza processuale presso il tribunale di Trento. La corte e' formata dai guidici Battista Palestra,
    Marco La Ganga e Francesco Forlenza. Il pubblico ministero e' Bruno Giardina.


  • 16/11/95
  • :

    scatta una vasta operazione repressiva in tutta Italia e nelle isole: i R.O.S. su ordine del sostituto della Repubblica
    Antonio Marini, vengono perquisite numerose abitazioni di anarchici, oltre alle celle dei compagni già detenuti, e
    vengonoconsegnati avvisi di garanzia relativi a reati per "associazione sovversiva, banda armata, attentati ad impianti
    di pubblica utilità, concorso in rapina, detenzione di armi ed esplosivi", per qualcuno anche "concorso in omicidio".

    Fin da subito i compagni si mobilitano diffondendo volantini e manifesti che denunciano la preparazione di una gigantesca
    montatura contro il movimento anarchico, montatura che non tarda a manifestarsi.


  • 09/01/96
  • :

    riprende il processo a Trento per le due rapine a Ravina. Durante l' udienza il p.m. Giardina "presenta" una ragazzina,
    Namsetchi Mojdeh, ex-fidanzata di un compagno inquisito, in collaborazione da alcuni mesi con la procura di Trento e
    Roma, che confessa la sua partecipazione alle rapine. La ragazza riesce a coinvolgere alrti 3 anarchici: Guido Mantelli,
    Roberta Nano e Emma Sassoni. Così sicura nel fare nomi e cognomi, tuttavia, l' infame non ricorda nulla di quanto
    successe durante la rapina; non sa cosa abbia fatto all' interno della banca...colpa della forte tensione emotiva,
    dato che si trattava a suo dire della prima ed ultima "azione armata" cui abbia mai partecipato.


  • 31/01/96:

  • ultima udienza, il tribunale di Trento, avvalendosi delle affermazioni della "pentita", emette queste condanne:
    Jean, Antonio e Christos: 6 anni e mezzo
    Carlo: 7 anni
    Al tribunale giungono una sessantina di compagni da tutta Italia per dimostrare la loro solidarietà agli imputati.
    Col pretesto che "si era in troppi", il capo della squadra mobile di Trento ordinauna carica nei corridoi del tribunale e
    poi per strada, provocando alcuni feriti. (il giorno dopo un giornale locale intitolerà "Sventato dalla polizia l'assalto
    al tribunale").
    In aula l' arringa del p.m. Giardina esaltò la "limpida" deposizione della superteste, evidenziando la natura politica
    di quel processo. Non più semplice processo per rapina, ma passo indispensabile per permettere agli inquirenti di
    mettere sotto inchiesta e possibilmente processare e condannare decine e decine di anarchici.


  • 17/09/96:

    su mandato del g.i.p. D' Angelo vengono eseguiti 29 ordini di custodia cautelare e 68 richieste di rinvio a giudizio.
    Si aprono così le porte al teorema dell'allora p.m. Antonio Marini coadiuvato dal p.m. Ionta, e cominciato ufficialmente
    il 16/11/95.
    L'intento era quello di colpire, oltre alcuni anarchici detenuti per altri fatti, anche coloro che in prima persona
    denunciavano la montatura che si stava preparando: le abitazioni diventarono i covi ,i giornali e le riviste
    (Canenero,ProvocAzione,Anarchismo,G.A.S.) gli ordini a circolazione interna della banda armata, gli spazi occupati
    i luoghi dove venivano pianificati attentati e rapine. La fatidica "banda armata" venne chiamata dagli stessi inquirenti
    "ORAI" (Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica Insurrezionalista), e il ruolo di capo fu attribuito ad Alfredo Maria Bonanno.
    La solidarietà contro questa gigantesca montatura si espresse in Italia e in tutta Europa. In Grecia un potente ordigno
    distrusse i locali dell' Alitalia, l' azionefy rivendicata da "Lotta Internazionale Rivoluzionaria". A Washington,
    New York e Austin e in altre città tedesche ci furono dimostrazioni davanti ad ambasciate e consolati italiani.


  • 25/01/96:

  • viene occupata la sede de "il Manifesto" (che aveva pubblicato senza nulla aggiungere le veline della polizia)
    a Roma per protestare contro le infamità e le calunnie portate avanti dalla stampa nazionalista e in solidarietà
    con gli anarchici colpiti dalla repressione.


  • 23/02/96
  • :

    attentato contro la caserma dell'Areonautica di Roma.


  • 07/03/96
  • :

    attentato contro la caserma Predieri di Firenze.
    Entrambi gli ordigni vennero rivendicati come "un regalo ai p.m. Marini e Vigna".
    Nel frattempo Giovanni Barcia e Michele Pontolillo (entrambi latitanti) vengono catturati insieme a Claudio Lavazza
    e Giorgio Rodriguez dopo una rapina avvenuta il 18/12/96. In attesa di estradizionevengono stralciati dal
    processo di Roma, mentre per la rapina di Cordoba (due poliziotte rimasero ferite)vengono codannati a
    48 anni di carcere, tranne Michele che viene condannato a 3 anni.


  • 04/12/96:

  • un gruppo di compagni assale il consolato a Malaga, Spagna. Vengono fatte scritte sui muri e il console
    fu costretto a registrare un comunicato in solidarietà agli anarchici processati a Roma. Claudio Lavazza,
    Michele Pontolillo e Giovanni Barcia, che si dichiaraono estranei ai fatti, furono condannati ad ulteriori 11 anni di galera.
    Il teorema Marini ha radici molto lontane: il 28/07/89 viene rapita a Parma Mirella Silocchi, moglie di un industriale.
    Per quasi due anni le indagini non portano a nulla, poi il questore Impronta si covince che i responsabili siano armeni,
    sardi dell'Anonima Sequestri eun fantomatico "gruppo anarchico romano".
    Molti testimoni non si presentano in aula e la difesa non sa come muoversi dato che l'accusa non fornsce alcuna prova
    della loro implicazione. Nonostante ciò gli imputati (tra cui alcuni compagni anarchici) vengono condannati a pene esorbitanti:

    Gregorian, Sanna, Porcu, Staffa, Goddi e Scrocco: ergastolo
    Orlando Campo: 22 anni
    Nel febbraio '95 la corte d' appello di Bologna conferma le condanne ma con due varianti:
    Staffa: 30 anni
    Barcia: (dapprima assolto) 30 anni


  • 18/12/96:

  • la corte di cassazione annulla il processo di secondo grado che viene ripetuto da un'altra sezione del tribunale di
    Bologna. La corte assolve Sanna, Staffa e Campo, e condanna gli altri imputati, tranne Barcia, a 30 anni di carcere.
    Grazie alle dichiarazioni dell' infame Antonio Sforza, successivamente utilizzato anche nel processo Marini, alcuni compagni
    vengono condannati.


  • 25/04/97:

  • esplode una bomba contro Palazzo Marini a Milano rivendicata da Azione Rivoluzionaria Anarchica.


  • 20/06/97:

  • viene arrestata Patrizia Cadeddu, accusata di aver recapitato la rivendicazione a Radio Popolare.


  • 17/07/97
  • :

    viene formulato il rinvio a giudizio del "processo Marini". Nove imputati vengono prosciolti, per gli altri si decide la data
    d' inizio del processo: inizialmente il 20 ottobre, poi rinviato al 1 dicembre.
    Dopo qualche tempo i gli arrestati vengono
    rilasciati dopo oltre un anno di carcere preventivo per scadenza dei termini poichè non erano stati interrogati entro i
    primi 5 giorni dall'arresto. Intanto vengono differenziate le accuse:
    - per 17 imputati: "partecipazione ad associazione sovversiva" art.270, "associazione eversiva" art.270bis,
    "formazione e partecipazione a banda armata" art.306, "ricettazione" art.648, e di una serie di reati specifici tutti
    con l' aggravante di finalità di terrorismo.
    - per altri 38 imputati: "partecipazione ad associazione sovversiva" art.270, per loro cade l'accusa di "banda armata".
    Durante un' udienza gli avvocati presentano in aula un' informativa riservata ai R.O.S. giunta anonimamente il 10 luglio
    prima a Radio Black Out di Torino e a Radio Onda Rossa di Roma, nella quale si descriveva la possibilità di costruire una
    pentita facendo pressione su "una ragazza in difficoltà economiche...riconosciuta elemento vulnerabile e psichicamente
    duttile..."che in passato era stata vicina ad alcuni anarchici inquisiti. E' il periodo dello scandalo del "metodo Riccio" e
    qualcuno, dall' interno dei R.O.S., aveva pensato di risolvere qualche diatriba rendendo pubblico il metodo con cui si
    era proceduto contro gli anarchici; vale a dire la programmazione di un' inchiesta giudiziaria decisa e studiata a tavolino
    da carabinieri dei R.O.S. di Roma tre anni prima, essendo il documento datato dicembre '94. La "nota informativa "viene
    sequestrata e dichiarata un falso (le indagini sulla validità del documento vengono affidate agli stessi autori!) e contro alcuni
    redattori di Radio Black Out viene aperto un procedimento dal quale vengono assolti.

  • Nel 2000

  • si conclude il processo di primo grado con un nulla di fatto per quanto riguarda l'accusa di reati associativi e banda armata,
    ma con pesanti condanne per gli 11 imputati giudicati colpevoli di reati specifici.
    Durante le udienze si era evidenziata la natura puramente indiziaria del processo e le prove si riducevano alle contraddittorie
    testimonianze dei due collaboratori e sbirri vari. "Ovvia" conseguenza fu l' impossibilità nel non accontentare in qualche modo
    la maniacale star dell'accusa, l' ex p.m. Marini ( attualmente procuratore generale della corte d' appello); e di non vanificare
    l' enorme sforzo investigativo ed economico sostenuto dallo Stato. Come premiarlo per la sua abnegazione al ruolo di servitore
    e garante della merda che ci circonda? Assicurando 11 degli imputati alla giustizia al posto dei 54 richiesti, e motivando una
    sentenza in modo ampliamente interpretabile tale da offrire nel secondo grado la possibilità all' accusa di aumentare la richiesta
    di anni di galera e riaprire il capitolo degli art.270, 270bis, 306.

  • 01/02/03:

  • la corte d' appello nonostante confermi le assoluzioni alla maggior parte degli imputati, aumenta le pene dei compagni
    condannati in primo grado riconoscendo, per alcuni di loro, i reati associativi, banda armata ed associazione eversiva.

  • 20/04/04
  • :

    si svolge l' ultimo atto del processo. La corte conferma le condanne già inflitte in appello ai sette compagni imputati:
    Francesco Porcu: ergastolo (con 18 mesi di isolamento diurno)
    Gregorian Garagin: 39 anni
    Rose Ann Scrocco: (latitante) 45 anni
    Angela Maria Lo Vecchio: 15 anni
    Alfredo Maria Bonanno: 6 anni + 2000 euro
    Carlo Tesseri: 3 anni e 9 mesi
    Orlando Campo: 10 anni
    Vengono riconosciute, come in appello, le accuse di associazione sovversiva e banda armata.
    Il giorno successivo
    la sentenza viene arrestato Alfredo a Trieste, mentre gli altri tre compagni che si trovavano in libertà, Marina, Orlando
    e Carlo si consegnano, i primi due a Rebibbia (Roma), Carlo alla Dozza (Bologna). Orlando Campo viene scarcerato lo
    stesso giorno che si presentaa Rebibbia perchè aveva già scontato circa otto anni di carcere per il processo Silocchi,
    dal quale uscì definitivamente assolto. Gli altri due anni gli vengono estinti per l'applicazione degli sconti per buona
    condotta (45 giorni ogni 6 mesi).


  • 08/05/04:

    Carlo Tesseri ottiene gli arresti domiciliari.


INDIRIZZI:

- FRANCESCO PORCU, carcere via Provinciale S. Biagio, 81030 Carinola (CE).
- GREGORIAN GARAGIN, via G.Leopardi 2, 61034 Fossombrone (PS).
- ANGELA MARIA LO VECCHIO, Rebibbia via R.Majetti 175, 00156 Roma.
- ALFREDO MARIA BONANNO, c.c. via Papiniano 34133 Trieste.
MATERIALI:
- CON OGNI MEZZO NECESSARIO dossier sulla nuova inquisizione.
- IL ROS E' NUDO come si fabbrica un'inchiesta giudiziaria (ott. 1997).
- L'AFFARE ROS-MARINI (nov. 1997)
- PROCESSO MARINI cronaca di una sentenza annunciata (lug. 2004)
LINKS:
- www.tmcrew.org/movime/@@@/@nhome.htm
-www.ecn.org/elpaso/
-www.filiarmonici.org/marini-requisitorie-2000.html
- www.guerrasociale.org/processo_marini.htm