Cari compagni/e
Sicuramente sapete già del massacro perpetrato ieri in Chenalhó, contro
le comunità di sfollati nei paraggi di Acteal, dove sono stati assassinati
decine di uomini, donne e bambini, tutti appartenenti a "Las Abejas",
organizzazione contadina simpatizzante dell'EZLN. Ci sono dozzine di feriti,
e gli aggressori, membri dei gruppi paramilitari, impediscono che la Croce
Rossa arrivi da loro per curarli. Questa aggressione era stata organizzata
con vari giorni di anticipo e vi hanno partecipato più di sessanta uomini
fortemente armati, che hanno circondato la cappella dove si rifugiavano gli
sfollati ed hanno sparato con il mitra in tutte le direzioni, senza
permettere nessuna via d'uscita. Gli aggressori hanno utilizzato proiettili
esplosivi. Di questa aggressione aveva già dato l'allarme il Centro Fray
Bartolomé, senza che il governo ci facesse caso, ma al contrario ha
incrementato il numero di poliziotti nelle zone dove si trovano i rifugiati
con un atteggiamento di minacce e di provocazione.
Noi pensiamo che ci stiamo avvicinando ad una situazione di violenza
senza ritorno, questo vuole dire, l'annientamento delle comunità più
combattive del zapatismo, che hanno resistito all'accerchiamento di fame
imposto dai posti di blocco e dalle attività dei gruppi paramilitari, che li
hanno spogliati delle loro case, dei strumenti di lavoro, e dei prodotti del
campo, cercando di provocare una risposta zapatista che scatenerebbe la
guerra civile, pretesto perfetto per l'intervento dell'esercito, che avrebbe
la scusa per sferrare il suo attacco per schiacciare definitivamente le basi
d'appoggio zapatiste e per sterminare la sua direzione.
I mezzi hanno denunciato con sufficienti prove il ruolo del governo
statale e federale nel finanziamento (4 milioni e 600 mila pesos) di questi
gruppi paramilitari e sono stato evidenziati i loro piani per terminare il
prima possibile, e a qualsiasi costo, con la sollevazione chiapaneca, dunque
l'anno prossimo è un anno politico importante per la riaffermazione della
politica del governo di Zedillo, che ha come fine avere la forza sufficiente
per imporre la sia riconferma nella presidenza.
Tutto questo si da nel quadro di fine d'anno, dove il nuovo governo
della città ha appena annunziato aumenti di imposte, dei trasporti, della
luce, ecc. Il governo federale ha decretato aumenti per la benzina, le
imposte, ed ha solo annunciato un 4% reale di aumento salariale.
Ciò
rappresenta niente di fronte a questi aumenti. Restiamo di sasso e c'è un
po' di disillusione nella gente, mentre nella camera dei deputati
l'opposizione perredista inizia a togliersi la maschera ed a mostrare con la
sua attitudine e il suo modo di parlare il suo autentico volto priista.
Cari compagni/e: Tutta la "pinche" sinistra si sta accomodando nel nuovo
governo di Cardenas. Noi sentiamo che ogni giorno che passa in questo
riaccomodo, ci stanno isolando di più e di più, cercando di annullare tutto
uno spazio di una sinistra indipendente e critica.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)