PIANO DELL´ESERCITO IN CHIAPAS, DAL 1994:
CREARE BANDE PARAMILITARI,
SGOMBERARE LA POPOLAZIONE,
DISTRUGGERE LE BASI D´APPOGGIO DELL´EZLN...

(PROCESO, 4 gennaio 1998)


Il massacro di Acteal fa parte di una strategia controinsurgente precisa, disegnata nell'ottobre 1994 dal Ministero della Difesa Nazionale ( Sedena - Secreteria de la Defensa Nacional - n.d.r.), per essere applicata dalla Settima Regione Militare che ha sede in Tuxla Gutierrez, Chiapas. Il responsabile della Sedena era il generale Antonio Riviello Bazán, e il comandante della Settima Regione Militare, e attuale diputato federale, era Miguel Angel Godínez.
Obbiettivo chiave: rompere le relazioni di appoggio che esistono tra la popolazione e i trasgressori della legge.
I servizi di "intelligence" militare dovevano organizzare segretamente certi settori della popolazione civile; tra questa, allevatori, piccoli proprietari terrieri e persone con un particolare spirito pattriotico, i quali saranno usati per appoggiare le nostre operazioni. Agli istruttori militari rimaneva il compito di consigliare ed appoggiare le forze di autodifesa o altri gruppi paramilitari.
La necessitá di svolgere questa disposizioni sono contenute nel "Piano di Campagna Chiapas 94".
La crescente organizzazione di bande paramilitari in Chiapas, quindi, segue la linea fissata in questo documento.
Nella logica militare la assenza della condizioni per formare questi gruppi armati antizapatisti si doveva superare: nel caso non esistano forze di autodifesa, si devono creare.
Questo fattore della strategia militare in Chiapas - denunciato con insistenza dal subcomandante Marcos, dalla diocesi di San Cristobal d.L.C. e da organizzazioni non governative di difesa dei diritti umani, e negato dal governo di Carlos Salinas, prima, e dal governo di Ernesto Zedillo, poi - gioca una carta tanto decisiva, che prevede anche lo sgombero forzato delle basi civili dei guerriglieri ( dramma che stanno vivendo attualmente quasi cinquemila indigeni in diverse zone ).
La concentrazione di queste basi di appoggio in altre aree lascerŕ gli zapatisti senza quegli elementi esssenziali e abbasserŕ il morale dei sovversivi lontani dalle proprie famiglie.
La direttrice della Sedena sottolineava: si deve continuare con le operazioni tattiche offensive, con lo scopo di eliminare la forze tattiche dei trasgressori e le sue basi di appoggio.
Un generale distaccato presso la caserma di Rancho Nuevo (trentunesima Regione Militare), José Rubén Rivas Pena, ha elaborato un'analisi storica, sociologica, economica, politica e religiosa del conflitto, nella quale dice: ....un Chiapas bambino, che incomincia a vivere o a confrontare eventi politico-sociali, possibilmente uguali, dentro la storia del Messico, la Guerra di Riforma e, ottimisticamente, la Rivoluzione messicana. Il primo gennaio del 1994, si potrebbe dire, é la caduta dolorosa del primo dente di uno Stato federale che si chiama Chiapas.
Nel suo piano, la Sedena guardava senza alcun sospetto al "padronato" locale: ...che la popolazione amica difenda ció che é suo, in particolare i piccoli proprietari terrieri.
Il reclutamento - secondo la PGR, la Procuraduría de la Republica - per la formazione del gruppo Máscara Roja - che é responsabile dell'omicidio di quarantacinque persone a Chenalhó, come denunciato dall'EZLN - si fece tra la "popolazione amica, clientela naturale, simpatizzanti e militanti del Partito Rivoluzionario Istituzionale e del Fronte Cardenista".
All'inizio del 1997, a Santa Martha e a Pechiquil; a Yaxjemel, Los Chorros e Puebla - questi ultimi nella regione di Chenalhó - cominciarono a funzionare campi di addestramento di questo tipo di gruppi di autodifesa. Altre mete prefissate quattro anni fa nella strategia dell'Esercito sono: la eliminazione dei comandi cittadini e la distruzione o il controllo delle organizzazioni di massa.
Il "succo" del piano, l'obiettivo delle operazioni psicologiche é distruggere la volontá di combattere dell'EZLN; ottenere l'appoggio della popolazione civile al governo.
Come Máscara Roja, organizzazioni quali Paz y Justicia (quella del fallito attentato al vescovo Samuel Ruiz), Los Chinchulines (chiude e brucia le parrocchie a Tila), Alianza Fray Bartolomé de Los Llanos (che opera nella Valli Centrali), Movimento Insurgente Revolucionario Antizapatista (falangi indigene nella Selva), Brigada Tomás Munzer (al servizio dei proprietari terrieri), Fuerzas Armadas del Pueblo e Los Degolladores, sembrano rispondere direttamente ai disegni militari, che sostanzialmente si svolgono alla lettera.


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