A proposito della crisi economica ...

in televisione e sui giornali è sempre in primo piano il caso " TANGENTOPOLI" . Di Pietro e i vari magistrati milanesi sembrano apparire come i salvatori dell'Italia, gli unici onesti e puliti.

Bisogna ben considerare che questi giudici non sono benefattori, che non gliene importa nulla di chi è senza casa e/o in cassa integrazione, ma rispondono alle esigenze di un nuovo ceto politico: non più i Craxi e gli Andreotti, ma una DC riciclata (Segni, Ronchey, Ciampi, Russo Jervolino). Questo nuovo ceto politico che vuole apparire pulito ed onesto intende ricavare i suoi profitti e quelli delle industrie dalla risorsa economica di sempre: il proletariato.

Cosi fra tangenti e avvisi di garanzia è passato l'accordo Ciampi del 3/7/95 tra Confindustria e sindacato, un accordo in sintonia con quello del governo Amato del '92. Il governo ha deciso che la crisi la pagheranno i lavoratori e le lavoratrici, pensionati e disoccupati. Con il nuovo accordo entreranno in campo nuovi contratti che sanciscono invece vecchie forme di sfruttamento, lavoro interinale o sostitutivo, part-time, contratti di formazione lavoro, garantiscono ai padroni un continuo flusso di manodopera, cosicchè i lavoratori, sopratutto i giovani, verranno spremuti e ributtati sul mercato, senza nessuna possibilità di avanzare rivendicazioni.

In tutto ciò lo stato dei padroni pensa che i proletari italiani reagiranno alla disoccupazione dilagante prendendosela con gli extra comunitari, secondo il meccanismo della guerra tra poveri. A ciò si aggiunge l'aumento dei tickets, del costo prestazioni sanitarie, mentre il ministro De Lorenzo siede ancora in Parlamento dopo esser stato scoperto il suo losco traffico , sui medicinali. Aumentano anche i trasporti, vengono tagliate le spese destinate alla scuola pubblica. E i sindacati? Il 28 ottobre hanno organizzato scioperi generali e cortei, nelle città d'Italia, per difendere l'infame accordo del 3 Luglio, dimostrando così, ancora una volta per chi ancora non se ne fosse avveduto, di stare dalla parte del governo. A fronte di questa crisi, nessun sindacato e nessun partito possono difendere gli interessi dei proletari, sono troppo mischiati nella difesa delle Proprie altrove e il potere economico richiede sfruttamento. Gli operai di Crotone, hanno dimostrato di poter mettere paura al governo, di poter rivendicare i propri bisogni lottando insieme a tutta la popolazione del paese. Dunque è possibile creare un terreno comune di lotta fra tutti coloro che sono stanchi di questo stato da distruggere: lavoratori e lavoratrici disoccupati, pensionati, immigrati e studenti.

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