TUTTOSQUOT cronache di due mesi a Torino

Dai primi del dicembre 97 inizia la campagna di stampa condotta da La Stampa, Repubblica e TV contro gli squatter, quelli cattivi naturalmente, non quelli buoni che "fanno cultura" ed "erogano servizi". Tre o quattro scritte sui muri del centro, in occasione della festa dei dieci anni del Paso occupato, danno il via alla campagna. A natale, altri articoli inferociti contro una partita di calcio tenuta da una settantina di squatter nelle vie del centro e terminata nei magazzini Standa. Ancora le scritte sono argomento di scandalo in occasione di un corteo notturno per la libertà di tutti i prigionieri politici organizzato da Csa Murazzi e Csoa Askatasuna.

Giovedì 5 marzo, ore 20. I ROS irrompono nella Casa Occupata di Collegno e nell’Alcova Occupata ai Giardini Reali. La Digos entra all'Asilo Occupato di via Alessandria 12. I tre squat anarchici vengono perquisiti e, secondo accordi intercorsi privatamente fra il vice-sindaco Carpanini (PDS) e le forze dell’ordine, sgomberati. Durante la perquisa vengono arrestati tutti gli occupanti presenti nella Casa di Collegno: Edoardo Massari (Baleno), Soledad Rosas e Silvano Pellissero. Sono accusati di appartenere alla fantomatica organizzazione dei "Lupi Grigi" che ha firmato ben due attentati ai cantieri del Treno ad Alta Velocità in Val di Susa. ore 24 Mentre i Ros terminano la perquisa, l'Alcova viene rioccupata dai solidali inferociti provenienti dall'Asilo ormai sgomberato.

Venerdì 6 marzo ore 15,50 La polizia carica un presidio indetto dai centri sociali e dagli squat alle ore 16 davanti al Comune, mentre ancora si sta formando. Si intendeva protestare per gli sgomberi e per le proposte di nuovi sgomberi che venivano presentate in consiglio quel pomeriggio e reclamare la libertà per gli arrestati. I manifestanti vengono inseguiti dai gipponi nelle vie del centro. Si rompono una ventina di vetrine. 17 fermati e denunciati, in sei vengono arrestati. Saranno liberati nella sera di domenica 8 marzo. Contemporaneamente, altri rioccupano l'Asilo, subito circondato da ingenti forze di polizia. Gli squatter salgono sul tetto dove issano lo striscione "Occupazione ad alta velocità". Davanti si forma un presidio numeroso. A mezzanotte madama molla l'assedio e se ne va. La giornata é seguita in diretta oltre che da Radio Black Out anche da Radio Flash.

Sabato 7 marzo Esplode unanime la canea giornalistica contro "gli anarchici eco-terroristi che occupano gli squat". Locandina Stampa: "VIOLENTI SCONTRI IN VIA ROMA DOPO L'ARRESTO NEI CENTRI SOCIALI DEGLI ECO-TERRORISTI ". E' il teorema della grande informazione per criminalizzarci. Pomeriggio Irruzione sul set del film "Così ridevano" che Gianni Amelio sta girando a Torino. Solidarietà della troupe, che promuove una raccolta di fondi per i detenuti. Anche il produttore promette un aiuto economico. Si astiene Gianni Amelio. Si ritorna partendo da via Garibaldi, attraversando il centro in corteo non autorizzato fino all'Asilo.

Martedi 10 marzo Il Giudice per le Indagini Preliminari conferma gli arresti di Baleno, Sole e Silavno.

Mercoledì 11 marzo Angelo Conti su La Stampa dedica un ampio spazio in cronaca alla costituzione del "Comitato Anti-Squatter" intervistando il promotore Penis Martucci, giovane politicante di Forza Italia.

Giovedì 12 marzo Gli squatter chiedono il palco per parlare dei tre anarchici in galera a Dario Fo, che prima accetta a malincuore, ma poi, al primo pretesto (disturbo in sala) non ne fa più niente.

Sabato 14 marzo Corteo cittadino (autorizzato) "ad alta velocità" con circa ottocento persone, partecipano tutti gli squat ed i centri sociali. Non si verificano scontri.

Domenica 15 marzo Alle sette del mattino, col pretesto di sedare una rissa causata da quattro sconosciuti, 14 volanti assaltano il Prinz Eugen Occupato, manganellando la gente ed arrestando due persone, fra cui un redattore di Radio Black Out. Verranno rilasciati dopo tre giorni. L arresto é "illegittimo". Bobo e Michele non corrispondono in nulla alle descrizioni degli sbirri.

Lunedì 16 marzo Presidio del comitato anti-squatter davanti al Comune. Dopo il battage pubblicitario sulla Stampa, in piazza si presentano una trentina di fascisti e teste rasate con celtiche e svastiche. Accanto a loro, un po’ staccati, una sessantina di rappresentanti dei Comitati spontanei di quartiere che giurano di essere li a manifestare per altro: meno tossici, meno puttane, meno marocchini, più polizia, ecc... Nel frattempo, la centralissima via Po veniva ostruita da un singolare blocco stradale formato da angoli cottura, salotti, garage, cassonetti differenziati. Uno striscione chiede la libertà degli arrestati che in questo momento sono cinque. Nelle vie adiacenti si scatena la caccia al "diverso": quattro fermati, pestati e denunciati per blocco stradale.

Venerdì 20 marzo Nel pomeriggio, le Mosche Bianche irrompono nei locali della Stampa di via Roma utilizzando le micidiali armi già sequestrate nella perquisizione a Collegno: silicone e fumogeni, lanciando tra vermi e coriandoli un volantino che dice "Terroristi sono i giornalisti". Corteo dei partiti di centro destra per la legalità: Lega, FI, AN, PPI, CDU contro gli squatter: 300 persone.

Giovedì 26 marzo Irruzione degli squatter al Cinema Massimo (Museo del Cinema) durante l'incontro col noto attore Harvey Keitel che si spaventa, fugge, ritorna e dice di essere un Marine. Gli squatter depositano una carriolata di blocchi di granito qua e la e se ne vanno. Il giudice Laudi, che aveva firmato gli arresti per i tre della Casa, dichiarava sin dall'inizio "Abbiamo prove granitiche".

Venerdì 27 marzo Il Tribunale della Libertà nega la libertà ai tre anarchici, pur riconoscendoli estranei ai misteriosi "Lupi Grigi". Davanti al tribunale, un presidio saluta i tre. Anche per il centro città, la dove c'é un mucchio di porfidi, compare il cartello "Ecco le prove granitiche del giudice Laudi".

Sabato 28 marzo Baleno viene trovato impiccato al letto a castello della sua cella nel carcere delle Vallette. pomeriggio Un corteo non autorizzato parte dal Balon ed ingrossandosi attraversa il centro. Un solo striscione con la parola che insegue gli sbirri per tutta la manifestazione: ASSASSINI. Si rompe una telecamera della Rai. sera Nuovo corteo non autorizzato, di controinformazione in centro. mezzanotte Rioccupazione della Casa di Collegno.

Domenica 29 marzo Sole inizia lo sciopero della fame. La grande informazione "piange" l'anarchico suicida e dice che bisogna dialogare con questi giovani marginali.

Lunedì 30 marzo Anche Silvano é in sciopero della fame.

Mercoledì 1 aprile Il tribunale della libertà diviene bersaglio di uova alla vemice rosa.

Giovedì 2 aprile Funerali di Baleno nel paesino di Brosso, dove abitano i suoi genitori. Nonostante siano stati diffidati dai genitori, i giornalisti si presentano in forze. Daniele Genco, noto infamatore di Baleno, si busca "il palliatone". Gli altri vengono cacciati in malo modo. Il vescovo di Ivrea, invitato a celebrare la funzione funebre dai genitori, dichiara che quello di Baleno é un "omicidio di Stato". sera Un nutrito presidio spara musica e parole sul carcere delle Vallette, dove c'é Sole. Al grido di liberi tutti, si tiene la diretta con Radio Black Out durante la quale si fa esplodere la micidiale pipe-bomb: due bengala.

Venerdì 3 aprile Riesplode la criminalizzazione sui mass-media. I giornalisti sono martiri della libertà di informazione. primo pomeriggio Gli squatter indicono una conferenza stampa con giornali e televisione, dove offrono carne e frattaglie in pasto alle iene dell' "informazione". tardo pomeriggio Irruzione all'ipermercato Continente dove si imbandisce un banchetto di solidarietà con quelli che fanno lo sciopero della fame. Viene distribuito il volantino "Abbiamo una fama da lupi grigi".

Sabato 4 aprile Manifestazione nazionale (autorizzata) di solidarietà cogli arrestati e di protesta per la morte di Baleno. Partecipano dalle ottomila alle diecimila persone. In testa al corteo due grandi striscioni: "Assassini" e "Libertà per Sole e Silvano, liberi tutti". Nonostante quanto preannunciato dalla grande informazione non ci sono scontri. Il Palazzo di Giustizia in costruzione, intorno a cui il corteo fa un giro di boa, viene bersagliato da ottomila a diecimila sassi, tutti complici di Baleno.

Domenica 5 aprile Riesplode la criminalizzazione. L'impegno improbo di stampa e TV é di dimostrare che il corteo é stato un macello.

Settimana seguente Inizia la caccia allo "squatter". Si cerca chi ha picchiato il giornalista a Brosso. Senza il senso del ridicolo, la magistratura affibbia ai manifestanti il reato di "devastazione" per i danni (vetri rotti) al Palazzo di Giustizia. E' la stessa imputazione data per la diga del Vajont, ma li ci furono migliaia di morti. Alla manifestazione di Torino, neanche un ferito. Questo reato assurdo può consentire ai magistrati del tribunale di spiccare mandati di arresto. Intimidazione al direttore responsabile di Radio Black Out. La radio ha seguito sin dall'inizio gli avvenimenti ed é stata l'unica voce stonata nel coro unanime dell' "informazione". Viene minacciato il suo posto di lavoro se non si profonde in una pubblica abiura. Licenziamento di un assessore comunale di R.C. che ha partecipato alla manifestazione. Dopo una lettera di scuse l'assessore viene riassunto.

Sabato 11 aprile Il Presidente Gonzalo parla al popolo ed ai giornalisti nei locali del Museo dell'Artiglieria. El Mediator spiega alla grande stampa la ricetta della tortilla-patata. Tutti si domandano se riuscirà a ricucire lo strappo tra squatter e società civile.

Venerdì 17 aprile A Sole vengono benevolmente concessi gli arresti domiciliari, in una comunità in campagna, la cui ubicazione é tenuta segreta per salvarla dall'avvoltoiaggio dei giornalisti. Risulta tra l'altro che Sole é arrivata in Italia dopo l'ultimo attentato ai TAV in valle di Susa. Ma rimane agli arresti ugualmente. Intanto ha smesso lo sciopero della fame. Viene arrestato a casa sua a Pont St. Martin Luca Bertola, un anarchico ventiduenne, accusato di aver picchiato quel santo di Daniele Genco. La Stampa afferma che Luca si era dato alla macchia e titola: "Lo squatter stanato dal freddo"...

Sabato 18 aprile Silvano Pellissero, che continua lo sciopero della fame, viene trasferito alle Vallette. pomeriggio Un gruppo di squatter beffa l'enorme spiegamento di sbirri che circondano il Duomo in occasione del giorno inaugurale dell'ostensione della Sindone. Salgono sulle mura romane delle Porte Palatine e issano uno striscione di dieci metri che dice "Assassini - Silvano Sole e Luca liberi". Le stesse parole della manifestazione, con un arrestato in più. Due si denudano esponendo le proprie grazie ai pellegrini. Verranno denunciati per atti osceni in luogo pubblico (art. CP 527).

Domenica 19 aprile Nel clima pesantissimo di repressione generalizzata circolano con sempre maggior insistenza voci a riguardo di possibili nuovi arresti sia per la "devastazione" del Palavajont, sia per la buffonata dei "Lupi Grigi".

Lunedì 20 aprile Luca Bertola ottiene gli arresti domiciliari

Martedì 21 aprile Nonostante il processo sia completamente irregolare e la difesa ne chieda l'annullamento, la Corte di Ivrea condanna, a pene fra i due e i dieci mesi, l4 partecipanti alla manifestazione in solidarietà con Baleno, allora incarcerato, caricata dalla polizia i1 22 dic. 93 a Ivrea.

Mercoledì 22 aprile Nonostante continui lo sciopero della fame e sia ormai debilitatissimo, per ordini provenienti direttamente dal Ministero degli Interni, Silvano Pellissero viene trasferito al supercarcere di Novara.

Sabato 25 aprile Presidio concerto di protesta di fronte al carcere delle Vallette indetto dal Csa Murazzi e dal Csoa Askatasuna.

Lunedì 27 aprile Ovulazione di vernice rossa presso la sede dell'Ordine dei giornalisti di corso Stati Uniti.

Martedì 28 aprile Il Presidente Gonzalo ed il suo ministro per la Droga incontrano, in un pubblico cimento sulla scalinata dell'Università umanistica di Palazzo Nuovo, la portinaia del filosofo Vattimo, divenuta famosa quale ispiratrice e fonte originaria del pensiero molle del noto filosofo e delle sue applicazioni alla questione sociale degli squatter. El Mediator, subissato di domande dagli studenti, si allontana tra le ovazioni della folla. Il gruppo dei suoi fedelissimi, il Presidente ed il ministro vengono pedinati e fermati dalla Digos.


Perche' la rabbia sara' difficile da contenere!!!
documenti e comunicati sulla morte di Edoardo Massari "Baleno"


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