Coordinamento Cambia lo Sponsor (COCS)
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EUROCHOCOLATE 2003: ESCLUSA LA NESTLE' [31.01.2003]
Il percorso della campagna del Coordinamento Cambia lo Sponsor

E' il 2 Marzo 2001: sull'onda del successo di Perugia (800.000 presenze), arriva anche a Roma Eurochocolate, con la sua "dolce" apparenza e con la realtà "amara" di sofferenza e povertà che caratterizza il mercato del cacao, terreno di sfruttamento ideale per le multinazionali.
Sono quattro quelle che si contendono il mercato del cacao e sono ovviamente tutte presenti ad Eurochocolate con i loro stand: si tratta delle statunitensi Philip Morris e Mars, dell'italiana Ferrero e dell'elvetica Nestlé.
E' proprio l'ingombrante presenza della Nestlé, tra gli sponsor della manifestazione, a suscitare le maggiori critiche da parte delle realtà che, dopo Genova, cercano di rilanciare anche a Roma la campagna internazionale di boicottaggio. Si tratta del neonato Roma Nord-Est Social Forum e della Rete Italiana per il Boicottaggio Nestlé, che sono già all'opera per organizzare un ampio coordinamento di associazioni e individui che colpisca la multinazionale elvetica laddove è più sensibile: nell'immagine, intervenendo sulle sponsorizzazioni e le donazioni con cui la Nestlé cerca di rifarsi un look di azienda attenta al sociale.

Il Coordinamento Cambia lo Sponsor nasce il 23 febbraio con l'adesione di più di trenta associazioni e interviene subito su Eurochocolate: volantinaggio creativo di fronte agli stand della Nestlé-Perugina (finché i carabinieri non intervengono chiedendo agli attivisti di spostarsi all'esterno per non meglio precisate esigenze di ordine pubblico) e lettera di protesta al Sindaco, reo di non rispettare l'impegno preso nel 1998 su pressione delle realtà romane più attente al consumo critico.
In quell'occasione la Giunta Capitolina emanò un Ordine del Giorno, con cui si impegnava a "non accettare per attività culturali, sportive ed educative, nonché per l'esecuzione di lavori pubblici nell'ambito del territorio comunale, la sponsorizzazione e la pubblicità di compagnie produttrici di latte in polvere, di alimenti per l'infanzia, e di altri prodotti coperti dal Codice Internazionale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità".
La violazione è evidente: Eurochocolate è patrocinata dal Comune di Roma e sponsorizzata dalla Nestlé, la compagnia che fa registrare il maggior numero di violazioni al Codice in ogni angolo del Pianeta.
Altre violazioni sono rappresentate ad esempio dai mosaici che abbelliscono la Metropolitana di Roma, donati dalla Nestlé e dal Museo dei Bambini, sponsorizzato sia dal Comune che dalla Nestlé.
Eurochocolate continua e dal Sindaco non arriva nessuna risposta, ma il problema è stato sollevato e la risposta dei cittadini è stata sicuramente positiva.

Terminata Eurochocolate, il COCS prosegue il boicottaggio della multinazionale elvetica con una campagna nei confronti del Museo dei Bambini, chiedendogli di "non sporcare la propria immagine per ripulire quella di Nestlé" ed interessando anche il Comune, che sponsorizza il Museo concedendogli in comodato gratuito l'area comunale su cui sorge.
E' il 18 Luglio del 2002 e arriva la prima vittoria per il COCS: dopo 5 mesi di pressioni il Museo dei Bambini decide di sottoscrivere un Codice di autoregolamentazione delle sponsorizzazioni e di rinunciare ai 450 milioni della sponsorizzazione Nestlé.

Ad Ottobre Eurochocolate viene contestata anche a Perugia.
Anche in questo caso le forze dell'ordine difendono gli interessi delle multinazionali.
Un ampio cartello di associazioni organizza Equochocolate, evento alternativo sullo sfruttamento nel mercato del cacao.
La svolta della campagna Eurochocolate avviene il 14 Dicembre 2002 in occasione della Festa dell'Altraeconomia, organizzata dal Comune di Roma sui temi che il Movimento dei Movimenti propone per la costruzione di un altro mondo possibile. Il Sindaco verrà a portare il suo saluto d'apertura della manifestazione e il COCS, che partecipa con il suo stand di promozione del consumo critico, sa che è un'occasione unica per costringere il Sindaco di Roma a prendere una posizione pubblica e chiara su tante questioni aperte, da Eurochocolate alla questione dei campetti donati dalla Nike a 20 scuole romane.
In particolare il COCS consegna a Veltroni un rapporto che testimonia le condizioni di sfruttamento che si vivono ancora nelle fabbriche indonesiane che producono per la Nike e organizza un faccia a faccia tra il Sindaco ed il missionario comboniano Alex Zanotelli, che già altre volte lo ha sollecitato a distanza a prendere una posizione chiara a fianco degli "impoveriti" del mondo, ricevendo però finora risposte insoddisfacenti.
Zanotelli incontra Veltroni e gli consegna una lettera in cui gli chiede di appoggiare le campagna del COCS ed in particolare di non patrocinare più Eurochocolate con la presenza della Nestlé, di non accettare i campetti Nike, vero e proprio "cavallo di Troia" con cui la multinazionale porta il suo logo all'interno della scuola pubblica, e di risolvere una volta per tutte il problema delle sponsorizzazioni sporche con l'istituzione di una Commissione Etica del Comune di Roma che valuti volta per volta l'eticità delle aziende che vogliono mettere il loro marchio su eventi o lavori pubblici comunali.
Il Sindaco, colto alla sprovvista e messo alle strette per la presenza del pubblico e dei giornalisti, non può che accettare le richieste, chiedendo scusa per la leggerezza con cui è stata affrontata la questione dei campetti Nike ed impegnandosi a favorire l'istituzione della Commissione Etica.

Quando il 26 Gennaio esce la notizia che Eurochocolate si rifarà a Roma con la presenza della Nestlé, il COCS spedisce l'ennesima lettera di protesta a Veltroni, chiedendogli di rispettare gli impegni presi poco più di un mese prima alla Festa dell'Altraeconomia, e riesce a far uscire un articolo su Repubblica in cui annuncia azioni di protesta durante la kermesse.
Anche gli altri produttori che partecipano ad Eurochocolate chiedono al Sindaco di intervenire, temendo che la "festa del cioccolato" si trasformi in "bersaglio di colpevolezze che non ci appartengono", visto che la Nestlé non ha mai smentito in maniera ufficiale e documentata le accuse che gli vengono rivolte (e come potrebbe???).
A questo punto Veltroni scrive agli organizzatori, chiedendogli di escludere la Nestlé.
Il 30 Gennaio 2003, raccogliendo l'invito del Sindaco di Roma, l'organizzazione di Eurochocolate dirama un comunicato stampa con cui dichiara di aver ritirato l'invito alla Nestlè Italia a partecipare alla prossima edizione di Eurochocolate Roma 2003 che si terrà al Pincio dal 1 al 9 Marzo.
Il COCS emette un comunicato con cui annuncia la propria soddisfazione per la positiva conclusione della vertenza.
Il giorno successivo tutti i principali quotidiani diffondono la notizia.
Per l'immagine della multinazionale più boicottata al mondo è un colpo durissimo, tanto che l'addetto alle relazioni esterne Magnoni si affanna a dichiarare che Nestlé non è stata esclusa da Eurochocolate, ma ha deciso autonomamente di non partecipare per non meglio precisate scelte commerciali.
Se si pensa che Eurochocolate nasce a Perugia per promuovere i prodotti dell'industria dolciaria locale ed in primo luogo della Perugina (oggi Nestlé), si può cogliere tutta la comicità involontaria della dichiarazione di Magnoni. Tant'è che nessuno ci crede...

L'ultimo passo della campagna è la massima diffusione presso il pubblico delle motivazioni per cui la Nestlé è stata esclusa: il primo marzo 2003, all'apertura di Eurochocolate, il COCS è presente con un volantinaggio ed invita i cittadini ad un incontro di approfondimento su "sfruttamento minorile e mortalità infantile nei paesi del sud del mondo: le responsabilità delle multinazionali del cacao e del latte in polvere", con la partecipazione di Christoph Baker, esperto dell'UNICEF, Gino Barsella, ex-direttore del responsabile della campagna Sdebitarsi, Walter Vidori, missionario comboniano attivo in Uganda, e Martina Carabetta, operatrice de La Leche League.

Ovviamente si tratta solo di una piccola vittoria, non una fine ma un nuovo inizio: il boicottaggio continua finche' la Nestle' non deciderà di rispettare i diritti umani.
Il COCS desidera rivolgere un ringraziamento particolare agli amici e compagni che hanno organizzato la protesta a Perugia, alle associazioni che si battono da anni contro i misfatti della Nestlé e a tutti i cittadini che hanno sostenuto la campagna.

CAMBIA LO SPONSOR E... BOYCOTT NESTLE'!!!

N.B. Sul sito del COCS www.romanordestsocialforum.org/cocs/home.htm è reperibile una versione interattiva e multimediale di questa relazione, corredata di tutti i più importanti documenti correlati.



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